CAP. 5

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POV : Moonbyul

Stavo giusto pensando a lei, quando di colpo me la ritrovai addosso. Pensai che fosse un segno del destino, invece era venuta solo per svegliarmi, peccato che già mi ero svegliata. Me la ritrovai ad un centimetro dalla mia faccia, a terra, sopra di me. Ero confusa e non so per quale motivo trovai la situazione abbastanza eccitante, tranne per la botta. Si poteva benissimamente notare il suo disagio e le gote arrossate, probabilmente per la vergogna, la trovai molto carina.
Ci lasciammo furi al corridoio della mia stanza, ed io andai in sala pranzo

HS : ma Ben ritrovata eh? Come mai sei...così rossa in volto? Stai bene?

Non mi ero resa conto di essere diventata rossa come un peperone dopo quello strano incontro con la ragazza

MB : s-si si sto bene hehe
HS : capito, dai iniziamo a mangiare che ho una fame...
MB : gara a chi finisce prima come facevamo da piccole?
HS : ci puoi contare...
NJ : che siete, delle poppanti?
HS : zitto boomer quarantenne!
NJ : yah!
MB : Hwasa....anche tu sei una Boomer...
HS : non è vero!
MB : lo siamo tutti e tre...
NJ : ma che vuol dire?!
HS : beh...non lo sono!
MB : invece si!
NJ : mi spiegate cosa cavolo significa?!

Ridemmo e scherzammo tutto il tempo e infine la gara la vinsi io, quando voglio so essere molto veloce a mangiare

HS : eonni la prossima volta voglio la rivincita...

Disse Hwasa mettendo il muso con le braccia conserte. Io e il signor Namjoon ridemmo divertiti alla vista di una Hwasa bambina e con quel pizzico di immaturità infantile. Non ce la feci e gli diedi delle carezze sulla testa

MB : certo certo
HS : gne! Comunque  devo tornare in ufficio per sbrigare altre cose, eonni se vuoi puoi anche rimanere qui, i tuoi turni sono solo di mattina
MB : ce la fai a fare tutto da sola?
HS : certo non ti preoccupare, se dovessi aver bisogno di qualcosa ti chiamo
MB : va bene ok
HS : bene, io vado. Ci vediamo stasera!

Hwasa uscì di casa e si recò nel suo ufficio,
Io semplicemente decisi di fare una passeggiata nell'enorme giardino, era così grande che potevano benissimamente farci una città. La villa di Hwasa si trovava in periferia, non era vicino alla citta, ecco perché così grande.
La mia passeggiata iniziò, e di tanto in tanto ci trovai qualche domestico o domestica che aveva avuto la mia stessa idea, salutandomi con un inchino appena mi vedevano.
Di colpo mi venne in meno quello che successe prima di pranzo con quella ragzza, cosa che mi fece fin da subito uno strano effetto, mi sentivo strana, però mi faceva sentire viva, questa sensazione mi era familiare e mi faceva stare bene, come se mi appagasse. Le mie gambe mi portarono abbastanza lontana, quasi sembrava di essermi persa. Finii in una specie di labirinto con al centro una bellissima fontana, accompagnata da una panchina. Mi sedetti e chiusi gli occhi, iniziando a torturarmi continuando ad immaginare sempre quella solita scena, in loop nella mia mente, non voleva fermarsi.

X : t-tutto bene?

Sentii una voce delicata provenire alla mia destra, quella voce era molto familiare

MB : huh? Ouh si si, tutto bene...

Era lei.

WN : posso?
MB : si certo

Mi misi composta e lei si sedette affianco a me, leggermente intimorita. Iniziai a pensare davvero che questo non si trattava più di pura casualità, ma era il destino che decideva di mettermela davanti ogni volta che la pensavo

WN : io...volevo chiederle scusa ancora per quello che era successo prima.

Si alzò e fece un inchino

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