~Capitolo 1~

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Mio padre mi sveglia ogni mattina, con una voce che vorrebbe essere tranquilla ma non lo è.

Mi sveglio come sempre nervosa, e sempre più stanca. Quando mi alzo dal letto vedo la mia orrenda camera rosa. Quanto odio quel colore.

- Charlotte alzati!

Charlotte, quanto odio questo nome.

Odio tutto della mia vita, mio padre, la mia casa, la scuola.

Vado giù in cucina per fare colazione e mio padre si avvicina per darmi un bacino. Io mi allontanò infastidita. Odio le smancerie, soprattutto da mio padre.

-Nervosetta anche oggi? mi dice sempre con un leggero sorriso sulle labbra.

Io non lo considero come sempre è dopo aver mangiato un biscotto me ne vado.

Mi chiudo la porta alle spalle e come sempre sento mio padre sospirare.

Intanto che cammino per andare a scuola vi racconto un pò di me.

Io sono orfana di madre, mia madre è morta quando io avevo solo un anno, non me la ricordo e non mi interessa nemmeno sapere chi era. Vivo a Sidney, in un piccolo quartieri abitato solamente da vecchi, mio padre la scelto per stare più tranquillo, ma io come sempre non sono d accordo. Frequento la seconda superiore e odio i miei compagni di classe, sono infantili e io odio i ragazzi infantili. Ne trovassi uno di uomo, un uomo bello, muscoloso, che mi faccia stare bene, ma non penso proprio che nessuno riesca a farmi stare bene.

Arrivo a scuola sempre 10 minuti prima del suono della campanella per farmi una canna, non dovrei ma mi fa star bene anche solo per qualche minuto. " Se mio padre lo sa?" Certo che no, ma anche se lo sapesse non me ne importerebbe niente.

Entro in classe, appena suona la campanella. Dopo pochi minuti entra la prof. di fisica, mi piace questa materia.

-Ragazzi buongiorno, oggi andiamo in laboratorio.

Mi pace andare il laboratorio si fanno degli esperimenti molto interessanti.

Ci incamminammo verso il laboratorio, quando entrammo la prof. ci disse che c era un esperto che ci parlava del fumo che non si doveva fumare e altre cavolate ora mi dovete spiegare cosa c'entra con la fisica. Andai in bagno e ci restai per circa 20 minuti, e se ci stavo anche mezz ora non se ne sarebbe neanche accorta.

Alla seconda ora ritornammo in classe, a fare latino [:(]. Dopo qualche minuto bussarano alla porta, entrò un ragazzo che fece uno strano rumore tipo un

ruggito, tutti si misero a ridere, lui richiuse la porta e rientrò dopo pochi minuti

-Permesso scusate per prima, mi è squillato il telefono.

-Accomodati, tu sei quello nuovo

disse il prof.

Nel frattempo si sentì un altro ruggito

-Bimbo spengi un pò quel cellulare!

-Sì scusi

Appena si voltò per controllare il cellulare ho notato, tipo delle ali, ma scomparirono subito, mi strofinai gli

occhi pensando che forse la canna era troppo forte!

The love of a vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora