giornata di pausa

332 25 5
                                    

Holaaa, scusate questa mia assenza, ma non sapevo come scrivere questo capitolo. Visto che sono passati un sacco di giorni dall'ultima volta che ho aggiornato vi lascio un brevissimo riassunto di quello che è successo nei capitoli precedenti:

Tommaso e Francesco si sentono come all'interno di un gioco: hanno un copione da seguire e una regola da rispettare: non dire mai niente a nessuno. La loro finta relazione non si è mai spinta oltre un vieni qui, amore, neanche un bacio. Ma, purtroppo, Stefania ha capito che qualcosa non andava e i ragazzi, fidandosi ciecamente di lei, le hanno spiegato tutto.


"Buongiorno, dormiglioni!" esclama Dayane aprendo la porta della lavatrice. 

Tommaso e Francesco che fino a prima dormivano abbracciati, aprono gli occhi di scatto. 

"C-che ore sono?" biascica il più grande, stropicciandosi gli occhi.

"Sono le undici, siamo tutti svegli" e così dicendo richiude la porta lasciando loro un po' di tempo per svegliarsi. 

"Buongiorno, Tommi" sussurra girandosi verso di lui. Il riccio si stiracchia, contraendosi tra le lenzuola.

"'Giorno a te, come hai dormito?"

"A parte qualche calcio che mi hai dato, bene"

"Davvero!?" domanda aprendo di scatto gli occhi.

"Si - esclama ridendo - hai dormito dalla mia parte di letto e tutti i tuoi ricci mi sono finiti in bocca"

"Oddio, scusa Fra, ma il letto qua è piccolo" cerca di giustificarsi.

"Cosa prevede il copione oggi?" domanda mettendosi a sedere.

"Pausa"

"Pausa?"

"Si, oggi non dobbiamo seguire niente. Abbiamo un giorno libero"

"Ma- cerca di obbiettare.

"Tranquillo - lo interrompe Tommaso - l'ho già detto a Stefano e Grazia, quest'ultima non mi sembrava molto felice della mia idea, ma sti cazzi. Ce la meritiamo una giornata libera"

"D'accordo - acconsente alzando le spalle - se è questo quello che desideri"

"Si, ma ora desidero un'altra cosa..."

"Cosa?" domanda Francesco girandosi verso di lui. 

Il riccio spalanca le braccia e mormora: "Un altro abbraccio"

Il più grande scuote la testa ridendo ma non riesce a non rifugiarsi in quel caldo abbraccio. Si, perché se c'è una cosa che entrambi hanno capito è che, copione o meno, non riesco più a farne a meno del contatto. Una stretta di mano, una carezza, una pacca sulla spalla, le dita tra i capelli: qualsiasi gesto pur di toccarsi, anche se per poco. 

"Se non ci alziamo, gli altri inizieranno a pensare a qualcosa su noi due" mormora Francesco lasciando dei piccoli baci sul collo di Tommaso.

"E' questo il nostro piano, no?"

"Mmh, si, ma il nostro piano prevede anche questo?" domanda indicando l'abbraccio. 

"Davanti agli altri si"

"Ma qui non ci sono altri. Siamo solo noi due"

Tommaso sospira, stringendo ancora più forte il corpo dell'amico. Francesco ha ragione, pensa. Le telecamere in lavatrice sono spente, gli altri concorrenti sono tutti in giardino, non c'è bisogno di fingere un abbraccio. Ma la realtà è ben diversa ed entrambi ne sono a conoscenza. Tutte le parole dette a bassa voce, le mani che s'intrecciano sotto il tavolo durante il pranzo, l'attenzione che entrambi si dedicano: sono tutti gesti che nascono in modo naturale, senza pensare al pubblico e al loro "copione". 

"Questo mi serve per darmi l'energia per affrontare questa giornata"

"Voglio passare il resto della giornata così, non voglio alzarmi" riflette il trentottenne. 

"E allora facciamolo, perché secondo te è un giorno di pausa?" chiede sorridendo. 

"Se la metti così..." e con un movimento rapido si posiziona mettendosi sopra al riccio. Petto contro petto, gambe intrecciate, corpo contro corpo. 

La bocca di Francesco finisce sull'incavo del collo del più piccolo che con dei moventi circolari, accarezza la sua schiena. 

************

Tutti i concorrenti sono seduti in zona pranzo, dove c'è chi consuma il suo pranzo e chi come Enock, Francesco e Andrea Zelletta discutono di calcio. 

"Potete metterci qualche canzone?" domanda Tommaso, seduto sulla sua sedia, avvicinando il microfono alla sua bocca. 

"Marco Mengoni!" esclama Giulia quando la canzone parte. 

La coppia Rosalinda-Zenga si alza per ballare un lento.

Gli sguardi del riccio e di Francesco si cercano, e una volta trovati si sorridono complici. 

"Vuole concedermi questo ballo, vostra maestà?" domanda inchinandosi. 

"Sono lusingato" esclama il trentottenne ridendo. 

Vorrei provare a disegnare la tua faccia
ma è come togliere una spada da una roccia
vorrei provare ad abitare nei tuoi occhi
per poi sognare finché siamo stanchi

La mano destra di Francesco si posiziona sul fianco di Tommaso, mentre la mano sinistra sulla guancia. 

Le altre coppie della casa decidono di alzarsi e ballare anche loro, mentre la Contessa osserva loro ballare con aria sognante.

Ho bisogno di perdonarti, per poterti toccare
anche una sola notte
anche se siamo soli come l'acqua su Marte

Tommaso intreccia le mani dietro il collo dell'amico, i loro nasi si sfiorano. 

Quando torniamo alle sei, mi guardi e ti dico che
vorrei un'altra sigaretta, una vita perfetta
vorrei la tua bellezza

Il testo della canzone, il ballo, il contatto valgono più delle parole che per paura non si sono mai detti. Ma per Tommaso tutto questo è troppo grande; fingere di amarlo quando in realtà lo ama davvero non fa che ucciderlo ogni giorno di più. 

"Fra, Fra devo dirti una cosa..." mormora decidendo di mettere fine, una volta per tutte, a questa situazione. 

Il quattro dicembreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora