Capitolo 3

3.5K 110 80
                                    

Inarco la schiena e poso la crema solare nella mia borsa, mi stiracchio sull'asciugamano. Un bambino con un secchiello e una paletta corre tra gli ombrelloni e le persone distese a prendere il sole, mi passa accanto e scalcia in aria un bel po' di sabbia. Mi si appiccica tutta addosso.

Lo guardo a bocca aperta. «Ma uffa!»

Serena ridacchia. «Adesso sei pronta per la padella, come cotoletta.» Richiude gli occhi e continua a ridacchiare.

«Ah sì?» Prendo una manciata di sabbia e gliela faccio cadere nell'ombelico.

«No...» Schizza a sedere e si passa le mani sulla pancia per toglierla. «Me la pagherai.»

«Almeno non sarò la sola a finire in padella.»

Lei ride. «E ti farò molto male.»

Mi alzo in piedi di scatto. «Prima devi prendermi.» Corro verso la riva.

Serena si alza in piedi e mi insegue. «Guarda che ti affogo. E so nuotare meglio di te.» Si getta in acqua dietro di me e mi raggiunge.

«Ma non avevi le tue cose?»

«Mamma mi ha comprato gli assorbenti interni.»

Ah...

Mi afferra per le spalle e mi spinge sott'acqua. Inghiotto un po' di acqua salata come una scema e riemergo. Gliela sputo in faccia.

«Che schifo!» Si getta di schiena e si allontana da me con due bracciate.

La inseguo. Qui non si tocca il fondo. «Bella invenzione gli assorbenti interni, eh?»

«Bellissima. Li hai mai provati?»

Scuoto la testa. «Non credo che potrei metterli.»

Lei apre la bocca e rimane immobile. «Ah... ok.»

Rivolge lo sguardo a qualcosa dietro di me. Mi volto, Enea e Alessio stanno nuotando verso di noi. Alessio ha un pallone rosso in mano.

«La facciamo una partitina?»

Mi manca il fiato a ritrovarmi in acqua con lui così vicino.

Nuota a pochi centimetri da me, mi sorride e mi prende un polso. Si volta verso Alessio e lo alza. «Io sto in squadra con lei.»

Sono senza parole.

Serena si avvicina ad Alessio. «Ma forse è meglio andare dove si tocca.»

«Ok, spostiamoci un po' verso la riva.» Alessio si allontana con il pallone.

Enea mi lascia il polso. «Ti va bene essere in squadra con me, vero?»

Ho la bocca secca. Annuisco.

Mi sorride. «Scusa, avrei dovuto chiedertelo prima, ma devo battere Alessio in qualcosa, altrimenti mi farà cucinare per forza.»

«Non ci sono problemi.»

Si volta e si allontana. «Dai, andiamo!»

Lo seguo per un paio di bracciate, Serena e Alessio sono già in postazione. Qui l'acqua mi arriva appena sotto il seno. Ci possiamo muovere più veloci, anche se preferisco la sabbia.

«Arriva la prima bomba, attenti!» Alessio lancia in aria il pallone e lo colpisce.

Viene verso di me. Alzo le braccia e lo respingo con i polpastrelli. Si alza in aria e subito alzo il braccio per fare una schiacciata. Lo colpisco con meno forza di quella che avrei voluto e Serena lo respinge col polso. Il pallone fa un volo in aria e Alessio salta per schiacciarlo, come prima. Il colpo è potente e si schianta a pochi centimetri da me, schizzandomi acqua sul viso.

Ti aspetterò sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora