Spazio
Arrivata alla nave madre di Thanos, il Santuario II, che sminuisce le enormi navi ad anello che l'Ordine Nero usava, Gamora si sedette vicino al trono in profondità all'interno della nave. La stanza era buia, e portava a galla ricordi, che la ragazza avrebbe preferito dimenticare.
Thanos salì, portando una tazza di cibo e porgendoglielo una volta arrivato davanti a lei.-"Ho pensato che avessi fame" Disse il Titano.
Gamora prese la tazza, per poi scagliarla attraverso la stanza dove sbatte contro il trono di Thanos con un forte clack.
-"Ho sempre odiato quella sedia" Disse Gamora, guardando il trono con disprezzo.
-"Così mi è stato detto. Anche così. Speravo che un giorno ti ci sedessi" Rispose il Titano guardando la ragazza.
-"Odiavo questa stanza. Questa nave. Odiavo la mia vita" Continuò lei il discorso.
-"Mi hai detto anche questo.Ogni giorno. Per quasi vent'anni." Disse Thanos montando due dei quattro gradini fino al suo trono, si girò, e si sedette sul secondo dall'alto.
-"Ero una bambina quando mi hai preso" Disse la ragazza rammentando il fatidico giorno.
-"Ti ho salvato io" Rispose lui con convinzione. Ma la realtà era un'altra.
-"No. No. Eravamo felici sul mio pianeta" Rispose lei, mentre il ricordo si faceva spazio nella sua mente: le persone buttate fuori dalle loro case e radunate nella piazza principale,le grida, il dolore, la lei bambina che cercava la madre disperata, il Titano che la distraeva mentre il suo esercito uccideva il suo popolo.-"Andare a letto affamati, scroccare per scarti. Il tuo pianeta era sull'orlo del collasso. Sono io che ho fermato questo. Sapete cosa è successo da allora? I bambini nati non hanno conosciuto altro che pance piene e cieli limpidi. È un paradiso" Le rispose lui, convinto che quello che aveva fatto era veramente giusto.
-"Perché hai ucciso mezzo pianeta" Fece chiarezza Gamora.
-"Un piccolo prezzo da pagare per la salvezza"
-"Tu sei pazzo"
-"Piccola, è un semplice calcolo. Questo universo è finito, le sue risorse finite. Se la vita viene lasciata incontrollata, la vita cesserà di esistere. Ha bisogno di una correzione"
-"Non lo puoi sapere!" Continuò a controbattere Gamora.
-"Sono l'unico che lo sa. Almeno, sono l'unico con la volontà di agire.Per un certo tempo... avete avuto la stessa volontà... come avete combattuto al mio fianco. Figlia" Continuò mentre il suo narcisismo egotistico gli impedì di ascoltare pienamente lei. Si rialzò e tornò ai piedi di Gamora.
-"Non sono tua figlia. Mi hai insegnato tutto quello che odio di me" Disse la ragazza con disprezzo.
-"E così facendo, sei diventata la donna più feroce della galassia. Ecco perché mi sono fidato di te per trovare la Gemma dell'Anima"
-"Mi dispiace di averti deluso" Disse lei con finto dispiacere.
-"Sono deluso. Ma non perché non l'hai trovato. Ma perché l'hai fatto.E hai mentito" Sussurrò il Titano , chinandosi in modo da avere la sua bocca all'altezza dell'orecchio della giovane.
Thanos e Gamora uscirono dalla stanza con il trono, e presto si trovarono all'esterno di una grande porta solida, che si aprì verticalmente mentre i due si avvicinarono, quindi si fermarono come una serie di porte interne fatte di slittamento metallico intrecciato. All'interno, Nebula, era sospesa orizzontalmente nell'aria in mezzo alla stanza, il suo respiro che rabbrividiva di dolore.
-"Nebula" Sussurrò la sorella sconcertata, dirigendosi verso quest'ultima.
Gamora si affrettò verso il lato sinistro di Nebula, e solo davanti a lei riuscì a vedere cosa le aveva fatto: era stata parzialmente smontata, i suoi componenti si erano allontanati, come una versione cibernetica della tortura medievale.
-"Non farle questa cosa" Disse Gamora, guardando la sorella con tristezza, per poi passare lo sguardo su Thanos con disprezzo.
-"Qualche tempo fa, tua sorella si è intrufolata su questa nave per uccidermi" Iniziò lui.
-"Ti prego, non farlo"
-"E ci è quasi riuscito. Così l'ho portata qui. Per parlare" Finì di parlare, il Titano, quasi come se si stesse giustificando.
Thanos arricciò poi il suo pugno di guanto, attivando sia le Gemme del Potere che quelle dello Spazio, causando i pezzi già estesi di Nebula di allungarsi ulteriormente verso l'esterno. Solo allora partirono segni di vita da Nebula, ma non fu niente di piacevole da ascoltare, solo urla.
-"Fermati. Fermati. Ti giuro sulla mia vita. Non ho mai trovato la Gemma dell'Anima" Lo fermò Gamora mettendogli una mano sul guanto facendoglielo abbassare.
Il Titano allora segnalò un servo vicino che, senza emozioni, toccò un tastierino di controllo. La voce di Nebula risuonò in tutta la stanza: "Accedere ai file di memoria" e con queste parole una sorta di ologramma del volto di Gamora tremò facendosi spazio davanti a padre e figlia.
-"Sai cosa sta per fare. È finalmente pronto, e sta cercando le pietre. Tutte" Disse Nebula in quello che era chiaramente un ricordo del passato.
-"Non può averli tutti" Rispose Gamora
-"Lo farà!" Continuò interdetta la sorella.
-"Non può, Nebula. Perché ho trovato la mappa della Gemma dell'Anima e l'ho bruciata in cenere. L'ho bruciata"
E con queste parole il ricordo si spense.
-"Tu sei forte. Io. Tu sei generoso. Io. Ma non ti ho mai insegnato a mentire" Riniziò a parlare Thanos camminando verso di lei, la voce piena di disgusto. "Dov'è la Pietra dell'Anima?" Continuò poi, alzando il guanto con fare di sfida vicino alla faccia di Gamora. Nebula, che stava assistendo al tutto, scosse la testa, l'espressione terrorizzata, per incoraggiare il silenzio di sua sorella, ma quando Gamora non rispose, Thanos strinse di nuovo il guanto, con la fronte aggrovigliata alla figlia adottiva mentre le Gemme del Potere e dello Spazio venivano riattivate. Gamora fece smorfie di dolore condiviso alle urla di sua sorella, che crescevano sempre di più mentre Thanos aumentava la pressione.
-"Vormir!" Gridò Gamora, non riuscendo più a sentire le urla della sorella.
Thanos staccò immediatamente la mano, causando un sussulto nell'aria da parte di Nebula, mentre le sue parti tornano quasi al loro posto. Gamora va da lei e le accarezza il viso.
-"La Gemma è su Vormir" Ripetè affranta la giovane.
-"Mostrami" Rispose il Titano, mentre un sorriso soddisfatto si faceva spazio sul suo volto.
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The kiss of Death 3- Marvel fanfiction
Fanfic'The kiss of death'. È così che tutti la chiamavano.Nessuno sopravviveva a mettersi contro di lei. Nessuno. Katherine Reed, una ragazza dal passato confusionario, che si troverà a stretto contatto con la squadra degli Avengers. Ma non sarà tutto r...