Mentre usciva dal museo, James disse: "E così avresti parlato persino con un Comandante! E tu che non volevi entrare. Comunque, che cosa vi siete detti in tutto quel tempo?"
"Niente di interessante papà. Possiamo andare a casa, sarei un po' stanco", gli rispose serio John con una espressione sofferente.
"D'accordo, come vuoi", gli disse perplesso il padre.
Per tutto il tragitto verso casa non dissero neanche una parola. Non appena furono entrati in casa, John andò diretto in camera sua e pensò continuamente al discorso fatto da quel Comandante. E si andava però sempre convincendo che aveva ragione, che lui era veramente rimasto molto colpito da tutto ciò che aveva visto al museo. Nonostante il padre e la madre cercarono un modo carino per parlargli, dopo cena, John diede la buona notte ai genitori e alla sorella e andò subito a dormire. E naturalmente quella notte, sognò di essere un Comandante di un'astronave potentissima e di risolvere una missione molto importante e pericolosa. Passò una settimana da quel giorno che parlò con Frederik, e John non aveva ancora preso una decisione.
Un giorno sentì i suoi genitori parlare preoccupati tra di loro e sua madre si stava lamentando nel vedere suo marito sempre più stanco a causa dei molti lavori nei campi con robot molto vecchi: lei diceva che sarebbe stato necessario sostituirli con dei più moderni, ma che purtroppo costavano molto e non avevano i soldi necessari per acquistarli. John, sentendo queste parole di sua madre, capì che la soluzione migliore, ed immediata, poteva essere quella di rimanere al ranch ed aiutare il padre, anche se il suo ormai evidente sogno era quello di entrare in accademia, ma capì anche che ciò non si sarebbe mai avverato. James, però, si accorse che suo figlio, ogni giorno che passava e dopo quell'incontro con quel Comandante, era sempre più serio e triste.
Una mattina, mentre svolgeva le solite faccende nel ranch, James gli si avvicinò, e gli disse: "Figliolo, a cosa stai pensando?"
"A niente, papà. Perché?", rispose.
"Suvvia, John, lo so che stai pensando a quel giorno, in cui incontrasti quell'ufficiale e credo che ti abbia messo strane idee in testa", gli insistette James.
"Non so di che cosa stai parlando, papà, e comunque, che strane idee mi dovrebbe aver messo in testa? Sentiamo!", rispose John un po' contrariato dalla domanda del padre.
"Del concorso per entrare in accademia spaziale, per l'esattezza. Credevi che non lo venivo a scoprire? Comunque non credo che sia un vita che possa adattarsi alla tua!", precisò.
"Quindi avresti origliato, e hai sentito tutto quello che ha detto?", gli continuò a domandare John molto seccato.
"No, non tutto, ma vorrei invece sapere che cosa hai deciso a proposito della scuola. - gli chiese serio James - Te lo dico perché ho la vaga sensazione che non ci vorresti andare, e questo non fa che farmi preoccupare."
"Papà, vengo subito al punto, così non perdiamo tempo. - rispose John con espressione molto seria e determinata, che James non gliela aveva mai vista prima - Non ho intensione di iscrivermi a nessun concorso di studi, e tanto meno all'accademia. Voglio solo restare qui e darti una mano al ranch, che tu lo voglia o no. Un giorno tutto questo passerà a me, quando tu naturalmente non potrai più occupartene, si intende. Non preoccuparti quindi, non andrò mai via di qui", gli rispose ma con evidente malinconia.
"Ma, figliolo, ne abbiamo già parlato, non voglio che tu sprechi la vita, in questo ranch."
"Sprecare? E dimmi papà, tu l'hai sprecata la tua vita qui - John improvvisamente aveva il tono della voce alto e severo, che spiazzò James - Credi che per me sia facile vederti lavorare da solo e spaccarti la schiena ogni giorno? Credi, soprattutto, che se io mi iscrivessi ad una scuola o in una accademia mi farebbe sentire meglio? Come al solito non avete capito niente di come io mi senta!"
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Arcadia, La Nascita Di Un Nuovo Eroe
Fantasy"Arcadia" è il primo di tre romanzi fantascientifici scritti dall'autore. Narra di un possibile futuro e di uno spazio sempre più senza confini, con astronavi tecnologiche che si spostano con velocità inimmaginabili ma è sempre l'uomo il protagonist...