AFFARI

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Pov: Dimtri

Il mio arrivo in Italia non era programmato, ma alcuni uomini dovevano pagare e il tempo era già scaduto da un pò cosi ho deciso di prendermi una breve vacanza nella capitale.

Mentre sono sul mio jet privato contatto i miei soci per avvertirli del mio arrivo per parlare di affari, decido di incontrarli in uno dei miei locali in centro Roma il RED.

Appena toccato terra i miei uomini mi avvertono che gli uomini che dovevano pagare già si trovano nel mio scantinato, così mi dirigo al RED per sfogare un pò la mia rabbia su di loro, dovuta ad un ultimatum di mio padre, l'ex capo della mafia Russa, di dover trovare una donna entro i miei 30 anni, mancavano pochi mesi ai miei 30 anni ma non volevo rovinarmi la vacanza così appena entro nello scantinato chiedo ai miei uomini di uscire per divertirmi un pò.

Al termine di quelle 2 ore, dei 3 uomini è rimasto ben poco, sono stato addestrato sin da piccolo ad infliggere dolore , in tutti i modi possibili ed inimmaginabili, con oggetti diversi anche se i miei preferiti sono i coltelli.

Dopo aver torturato ed ucciso quei balordi entro nel mio locale; le parole di mio padre continuano a frullarmi in testa, come può dire di trovare la donna giusta, sapendo ciò che ho passato con Ana?

Ho la mente piena di pensieri quindi decido di chiamare Natasha, una puttana che mi scopo quando sono qui in Italia, la prendo e la porto nella mia saletta privata dove sotto le note di una canzone reggaeton comincia a spogliarsi facendo uno dei suoi soliti balletti sexy che mi alzano il cazzo ma sta volta non è così, sarà a causa dei miei pensieri, così la prendo per i capelli e la faccio inginocchiare, facendola arrivare giusto giusto all'altezza della mia asta; lo tira fuori e comincia a succhiarlo con molta foga; ma nemmeno questo aiuta allora incazzato per la situazione la caccio in malo modo.

Decido di versarmi un pò di whisky nel bicchiere i mi porto una sigaretta alla bocca sperando di trovare una bella ragazza su cui sfogare la mia rabbia.

Sono le 10 in punto, così decido di scendere, appena arrivo al bar, fisso la porta e vedo un angelo entrare nel mio locale, bella da mozzate il fiato, occhi azzurri, come il mare, quel vestito trasparente ai lati e aderente, la fascia il corpo come una seconda pelle e quei capelli che le cadono lungo la schiena la rendono ancora più da mozzare il fiato.

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