Chapter two.

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Apro gli occhi al suono di una voce familiare e dolce, riconosco il ragazzo di fronte a me, sporto ad accarezzarmi una guancia per svegliarmi, e di colpo ricordo tutto.

"Sono uscito poco fa, per comprarti la colazione, spero ti piaccia.." indica un vassoietto di carta sul mio comodino con due ciambelle e due bicchieri da asporto dove immagino sia del caffè. Sorrido, confusa, mentre il sonno ancora mi pesa sulle palpebre e prima di riuscire a dire qualcosa lui mi interrompe dicendo ancora "Scusa se ti ho svegliata, ma tra un'oretta dobbiamo lasciare la stanza, così facciamo in tempo per prendere il treno."


Aggrotto la fronte e abbasso lo sguardo, non capendo ancora, ma mi perdo in consuetudini e routines, "..Ma.. Grazie, non dovevi...", mi tiro su e mi metto a sedere con la schiena sulla testiera scricchiolante del letto, lasciandogli dello spazio e lasciandolo sedere. Mi sorride e prende il vassoio tra le mani porgendomi la mia ciambella. Mangiamo entrambi e non appena porto alle labbra il bicchierino di carta riconosco sulla lingua ginseng, e sorrido d'istinto. Quando finalmente sono più lucida e sveglia, finito di mangiare, mentre mi accingo a prendere la mia roba per sparire in bagno, guardo il ragazzo ed esito qualche istante.


"Che treno prenderai?"


"Quello dritto per Baltimora.."


Annuisco e mi mordo il labbro inferiore, rincorsa dalla voglia -a questo punto- solo di lasciare la stanza e riprendere la mia corsa col destino.


...


Corro, quasi, in cerca di un bar intanto che aspetto che il fanciullo salga sul suo treno verso casa, e mi affretto a chiedere un tramezzino simile a quello di ieri sera. Esco dal bar, evito la gente, cammino veloce, mi guardo intorno e mi fermo di fronte agli occhi sfavillanti di Will, che -all'inizio non capisco- agita in aria due biglietti. Facciamo in fretta suuu... dice, Dai dai! Sbrigati! Scuoto la testa e mi guardo intorno. "Aspetti qualcuno??" urlo mentre lo inseguo che corre verso il vagone dalle porte spalancate. Ride appena e mi lancia un'occhiata fugace, mentre salta sullo scalino direttamente dentro la porta, lasciando che le cinghie della sua borsa sbattano rumorosamente contro i vetri, si volta verso di me e mi guarda dall'alto sporgendosi appena e sventolando ancora i due foglietti di cartoncino. "Ma che dici?! Sali, su!" Sgrano gli occhi e senza poter controbattere vengo tirata su per un braccio, un attimo prima che le porte si chiudano e mi imprigionino. Col fiatone, guardo il ragazzo e assottiglio lo sguardo, mentre lui si allontana in cerca di un posto libero. Il vagone è vuoto. Lo seguo e rimango in piedi guardandolo buttarsi su un sedile accanto al finestrino sul quale scorrono di già immagini colorate.


Schiudo le labbra.


Mi accorgo che sto trattenendo il respiro, e riprendo a respirare piano, sentendo il cuore battere forte.


Le guance mi bruciano e mormoro "..dove sto andando?"


Mi guarda. "Stai inseguendo il tuo destino!" Ride come un bambino di fronte alla mia faccia da amorfa.


Scuoto la testa, affatto divertita. "C-cosa?"


"Vieni con me. -dice riprendendo serietà, ma con naturalezza e un sorriso spensierato sul volto- Starai sicuramente meglio di così, e... se non vorrai potrai sempre riprendere il tuo 'vagare' da Baltimora." Osservo per secondi interminabili l'espressione e l'assenza di problemi sul suo volto, con invidia, ancora sconvolta per tutto ciò che sta accadendo. Sospiro e mi sforzo di fare un sorrisino, se pur debole che sia, al ragazzo. Mi siedo di fronte a lui e rivolgo lo sguardo verso le immagini che si inseguono fuori dal vetro, e che fino ad oggi sono state sempre le uniche a farmi compagnia durante i viaggi.

Will;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora