Capitolo I: Jupiter

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"Who includes diversity and is Nature,

Who is the amplitude of the earth, and the coarseness and sexuality of the earth, and the great charity of the earth and the equilibrium also,

Who has not look'd forth from the windows the eyes for nothing, or whose brain held audience with messengers for nothing,

Who contains believers and disbelievers, who is the most majestic lover,

Who holds duly his or her triune proportion of realism, spiritualism, and of the æsthetic or intellectual,

Who having consider'd the body finds all its organs and parts good,

Who, out of the theory of the earth and of his or her body understands by subtle analogies all other theories,

The theory of a city, a poem, and of the large politics of these States;

Who believes not only in our globe with its sun and moon, but in other globes with their suns and moons,

Who, constructing the house of himself or herself, not for a day but for all time, sees races, eras, dates, generations,

The past, the future, dwelling there, like space, inseparable together."

(Kosmos - Walt Whitman)

Giorno 1

Noi viviamo in un universo strano e meraviglioso. Per poter comprendere la sua età, le sue dimensioni, la sua violenza e anche la sua bellezza, dobbiamo compiere uno straordinario sforzo di immaginazione. Il posto che noi esseri umani occupiamo all'interno di questo immenso cosmo può sembrare piuttosto insignificante. Siamo quindi spinti a cercare di cogliere il senso della totalità dell'universo, per capire come l'uomo si inserisca in questo quadro. Alcuni decenni di anni fa-

"Harry! Stanno per arrivare."

Harry alza lo sguardo dal suo libro, e vorrebbe sprofondare, davvero, perché odia questo lavoro.

Il fatto è che Harry si è laureato in Astrofisica pochi mesi fa, e si ricorda ancora di quanto avesse urlato dopo aver ricevuto una e-mail dall'Osservatorio di Greenwich: gli era stato offerto un lavoro in uno dei più prestigiosi centri di ricerca al mondo. Si era immaginato mille notti insonni ad osservare il cielo attraverso quei telescopi, a scoprire nuove galassie e chiamarle con i nomi più strani che gli fossero venuti in mente. Si era immaginato fogli e fogli di calcoli, sorrideva al pensiero di perdersi tra integrali e derivate, tra lettere e formule.

E invece.

E invece, come in tutti i lavori, aveva dovuto iniziare dal basso. Il suo compito era - è - quello di accogliere clienti curiosi, alle nove e mezzo di sera, per mostrar loro i telescopi e illustrare la storia dell'Osservatorio; se è fortunato, quando le notti sono limpide e terse, può anche fargli osservare il cielo attraverso il telescopio più vecchio e inutilizzato che hanno.

Harry ha ventiquattro anni, molti tatuaggi nascosti dalla camicia e dal cardigan che indossa sempre, ha un amore spietato per gli stivaletti e il cosmo, un paio di occhiali che preferisce non portare; ha due lauree alle sue spalle, una triennale in Astronomia e una magistrale in Astrofisica, e ha le mani piene di calli, dove tiene la penna tra le dita; ha la schiena leggermente gobba in avanti, per il troppo studio, ha grandi sogni nel cassetto e occhi enormi e ricci ribelli e una passione infuocata, violenta, per le cose che non conosce.

Tutto è iniziato quando, a sette anni, per la prima volta era uscito dalla finestra della sua camera e si era steso sul tetto, con gli occhi persi nel cielo e la mente che galleggiava tra le stelle - quella era stata la prima volta, sì, ma Harry non ha mai avuto l'intenzione di vedere, nella sua vita, l'ultima volta che lo farà.

The Universe Began With Our Eyes ClosedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora