Capitolo 2

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Mi svegliai come al mio solito alle 4 del mattino.

Perché? Abitudine.

Era ancora notte fuori.

Potevo andare a fare una passeggiata,tanto chi me lo impedisce?

Indossai la prima felpa che trovai nell'armadio e misi un paio di jeans strappati.

Aprì la porta della mia camera e attraversai il corridoio verso la porta d'ingresso.

Ovviamente i miei stavano ancora dormendo.

Chissene se si svegliano,mi possono sempre chiamare no?

Sì,il telefono ce l'ho..tastai la tasca e tirai fuori il telefono.

Fantastico,ora posso andare.

Presi le chiavi e uscì di casa.

Una volta fuori,inspirai l'aria frizzante del mattino.

Non ho una meta precisa perciò farò solo un giro per il quartiere,non mi allontano tanto,è comunque buio e potrei perdermi.

Ora che ci penso,tra poco inizierà l'estate,questo vuol dire casa al mare.

Non so se ci saremmo andati quest'anno,i miei hanno detto che in estremi casi sarei andato da solo. È diventato il mio desiderio nel cassetto.

Il momento più bello dell'anno è quando te li levi dalle palle!

A proposito di perdermi,sto camminando da penso più di un'ora e quindi sì.

Mi sono ufficialmente perso.

Magari potrei provare a ripercorrere i miei passi..

Tornai dietro,ma peggiorai la situazione.

Il meglio.

Un gruppo di ragazzi mi sbarrarono la strada.

<<Dove credi di andare?>>

<<Non sono affari vostri.>>

Cercai di oltrepassarli ma uno di loro afferrò il cappuccio della mia felpa e mi spinse in un vicolo.

Colpì terra brutalmente.

<<Cercate rogna?!>>

<<Ti sei parato tu davanti a noi.>>

Provai a colpire quello che aveva parlato ma si scansò in tempo facendomi colpire il muro.

Me la presi con uno di loro e lo spinsi a terra,così facendo come dei birilli anche gli altri andarono giù.

Approfittai della confusione per svignarmela.

Sì,avrei anche reagito.

Ma sembravano troppo piccoli per sembrare così minacciosi,avranno massimo 16 anni.

Dovevo capire dov'ero e tornare a casa.

Presi il telefono dalla tasca e provai a chiamare i miei,ma non risposero.

Andassero a quel paese.

Sono come i calzini,quando ti servono non li trovi,quando non ti servono trovi solo quelli.

Guardai la mano con cui avevo colpito il muro.

Le nocche erano grondanti di sangue e solo in quel momento che l'adrenalina scese a zero cominciai a sentire il dolore e l'agonia di non sapere dove sono.

Bravo Katsuki,idee geniali,come sempre.

Ok,riproviamo il metodo di prima, ripercorrere i propri passi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2021 ⏰

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