Quando la campanella suona tiro un sospiro di sollievo. Non ne potevo più di sentire Mr. Johnson lamentarsi del suo cane, di suo moglie, di sua suocera, e chi più ne ha, più ne metta. Mi facevano male le orecchie a sentire i commenti di Ashton, che era stanco del prof. Ecco un altro motivo per cui mi piace Ashton. Tutti escono correndo dalla classe, scalciando per uscire per primi. Io sono l'ultima a uscire. Mentre attraverso la soglia, sento una mano prendermi per la spalla. "Sei qua da quattro anni ma non ricordo il fottuto nome" Che finezza, penso. La voce che ha pronunciato questa frase è quella di Mr. Johnson. Vorrei dirgli che è il prof più gentile mai conosciuto. Mi limito a sussurrare a denti stretti: "Uh. Brinley. Acacia Brinley." Mi volto e faccio per andare. "Ah. Piacere. Bond, James Bond" ripete tendendomi la mano, per poi scoppiare a ridere. Roteo gli occhi. È così irritante. "Cielo, Ariana, volevo solo essere divertente. Sei sempre così acida?" Stringo i pugni, pensando che dovrò tenermi questo stronzo come prof tutto l'anno. "Cavolo, sono Acacia! E mi perdoni, ma le sue battute non fanno ridere a nessuno!" Penso di aver appena finito di vivere quando pronuncio le ultime parole. Impallidisco e mi guardo i piedi. "Volevo solo essere divertente, Alexia! E tu non puoi parlarmi così!" "Mi scusi. Comunque sono Acacia" chino il viso e esco definitivamente dalla classe. Raggiungo in fretta l'armadietto per trovare sollievo guardando i miei poster. Si, sono decisamente pazza.
Quando è ora di tornare in classe, sono la prima a tornare. Mi siedo al mio posto. Non c'è nessuno. Neanche il prof. Cazzo. Sono così sola? Non ho nessuno, a parte la mia famiglia. Non ho un'amica. Un amico. Tutti hanno qualcuno con cui stare e di cui avere fiducia. Tranne me. Anche i panda sono più sociali di me. Mi premo le mani sulla testa e appoggio il viso sul banco. Vorrei non esistere. Cavolo, sono arrivata a pensare a questa cosa. Ho davvero bisogno di qualcuno. Devo solo essere meno timida, credo. Devo solo provarci. All'improvviso entra una ragazza, apparentemente sola come me. È molto magra, ha i capelli mori un po' mossi, gli occhi verdi e il naso all'insù. Sembra che mi abbia letto nel pensiero. Volevo qualcuno con cui parlare, ed ecco. Coincidenze? Io non credo. "Oh, ciao. Lana, giusto?" Le dico. Merda. Buon inizio per una conversazione, non sono sicura nemmeno del suo nome. Lei annuisce e mi sorride. "Tu sei...sei...um.." inizia lei imbarazzata. Ecco, lo sapevo io. Nessuno sa il mio nome. Beh, è colpa mia. "Acacia Brinley" sussurro. "Scusami. Piacere, sono Lana Del Rey. Nome di merda, lo so. Posso sedermi qui? Non mi va di stare dietro con il gruppetto Irwin." Mentre parla ammiro la sua vocina dolce. Si sistema i capelli mentre io le faccio notare che il posto vicino a me è vuoto. "Non li sopporto più" geme lei. "Loro? Il gruppetto Irwin? E perché?" Chiedo curiosa. "Perchè...sono solo degli stronzi...tutti gli ammirano, bla bla bla...ma dentro sono...coglioni, ecco." Vorrei tanto chiederle perchè pensa queste cose e come lo sa, ma non voglio essere troppo invasiva. Credo che un po' abbia ragione. "Sai, non credevo che tu sapessi parlare. Stavi sempre...insomma...zitta" afferma Lana, e io vorrei sprofondare. "Lo so. Sono molto timida" rispondo non guardandola negli occhi. "Già. Però sei molto meglio delle mie amiche" dice dando uno strano accento alla parola amiche. Mentre guarda i miei occhi con un'espressione interrogativa, aggiunge: "Em, hai presente le cheerleader? Sono le persone più sceme che abbia mai visto. E dire che sono mie amiche. Se no hai lè scarpe firmate, la borsa costosa, il fidanzato con l'auto, ecc.. ti trovi subito fuori dal gruppo. Beh, io mi ero stufata e me ne sono andata. Quindi eccomi qui. Non le sopporto più quelle oche" si sfoga lei. Rimango in silenzio un po' e poi aggiungo: "Uh, non sopporti tanta gente. Penso che andremo d'accordo" al mio commento, Lana scoppia a ridere. Dopo poco entrano tutti.
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Finalmente è finita. Esco dalle grandi porte della scuola. Dopo aver ascoltato il programma di quest'anno, gli scleri di Luke e Ashton che raccontava delle sua favolosa estate passata a dare feste a casa sua. Mentre cammino, vedo qualcuno che mi affianca. È Lana. Mi saluta e dice: "Ti va di uscire domani pomeriggio? Non ho niente da fare e magari potevamo andare a fare un po' di shopping, se ti va" Cavolo! Ieri a farmi compagnia erano solo i libri e il cibo, e oggi mi arriva un invito per uscire! Ma cos'è? Cosa sta succedendo? "Oh, mi piacerebbe. Dove andiamo?" Chiedo. Non sono mai uscita a fare shopping, a parte con mia madre. "Andiamo a The Centre, hai presente?" Mentre mi parla, mette i libri nello zaino coloratissimo. "Si, è molto vicino a casa mia" rispondo. "Bene. Se vuoi ci troviamo lì. Questo è il mio numero" dice lei porgendomi un bigliettino. Sorrido e mi avvio verso casa.
Spazio autrice
Ecco a voi il terzo capitolo! Spero vi sia piaciuto. Continuo a 10 voti e 5 commenti. Ciao❤✨