Lui: Benji Price- Genzo Wakabayashi
Lei: Genzo_02
Genere: hot¡Attenzione!
In questa storia sono presenti contenuti espliciti.
______________________________________
Sentivo il suo respiro sul collo, rude.
Sentivo le sue mani addosso, ovunque, sulla schiena, sui fianchi, sulle cosce.
-Non dovremmo- sussurrai, con un filo di voce -Ci sentiranno- continuai, mantenendo quel tono.
-Fa silenzio, non siamo i primi a farlo nel bagno della scuola- mi riprese lui, baciandomi sulle labbra appassionatamente, per poi tornare sul mio collo.
-Sta attento al vestito però... è costato tanto- dissi.
-Smettila di parlare, goditi il Ballo di Fine anno- disse abbassando la spallina del mio vestito e baciandomi delicatamente la clavicola.
I suoi baci erano caldi ed umidi, smaniosi.
Mi baciò e io gli sfilai la giacca.
Sbottonammo insieme la camica, facendo saltare un paio di bottoni.
Provai a slacciargli la cintura, ma non riuscii.
-Hai fretta Hyuga?- mi chiese lui, guardandomi negli occhi con quel suo sguardo sensuale e penetrante.
-Non chiamarmi così, non stai parlando con mio fratello... Genzo- risposi, cercando di imitare un tono infastidito.
-Ti piace quando dico il tuo nome, vero Akemi?- disse, avvicinandosi al mi orecchio e scandendo bene il mio nome mentre si slacciava i pantaloni.
-Dillo ancora...- sussurai, nel momento in cui le sue mani afferrarono il mio sedere spingendomi contro di lui.
-A_K_E_M_I- disse aprendo la lampo dell'abito.
-Akemi... Hyuga- continuò respirando a fatica, quasi fosse inebriato dal suono del mio nome.
Sfilò l'abito facendolo cadere in terra, poi lo raccolse e lo posò sul piano vicino al lavandino.
-Così non si rovina... Akemi- disse ancora mentre giocava con le spalline del mio reggiseno.
Tirai fuori dalle asole dei pantaloni la sua cintura, sbottonai il bottoncino, tirai giù la lampo, mi fermai.
Sfilai la camicia mentre piano piano mordevo e succhiavo il lobo del suo orecchio.
Accarezzai i suoi muscoli: i pettorali, i bicipiti, gli addominali. Sfiorai delicatamente la pelle sotto l'ombellico.
-Wakabayashi...- sussurai mentre scendevo con la mano, sfiorando l'elastico dei boxer senza togliere i pantaloni.
Leccai il suo collo per un tempo indeterminato, mentre piano piano abbassavo i pantaloni e sfioravo la sua pelle nascosta sotto i boxer.
Accarezzai il sedere e lo strinsi.
-Sodo... vero, Genzo?- ansimai nel pronunciare il suo nome... cosa che mi fece venire i brividi.
Sfiorai il suo membro, senza essere troppo indulgente mentre le mani di lui mi sfibbiavano il reggiseno, liberandomi.
Tolse l'indumento e fece un passo indietro, quasi dovesse ammirarle.
-Oh, Akemi...- mi baciò, di nuovo, con un bacio che di casto aveva ben poco.
Afferro i miei seni con le mani e inizio a massaggiarli, le sue abili mani in poco tempo fecero inturgidire i miei capezzoli, che ormai, prepotenti si facevano vedere.
Lui li pizzicò con le dita, tirandoli.
Mi vennerò i brividi a quel contatto.
Baciò il mio collo, il mio sterno e ricoprendomi il letto di baci arrivò alla sua destinazione.
Leccò l'aureola del capezzolo sinistro e poi di quello destro.
Tenendo il destro sempre tra le dita, prese tra le labbra il sinistro iniziando un abile lavoro di labbra e lingua.
Succhiava, leccava, baciava e il tutto mi faceva impazzire.
-Oh, Genzo...- sussurrai mentre mi rendevo conto di essermi eccitata.
Mi avvicinai a lui, facendo sfiorare i nostri organi sessuali attraverso il tessuto dell'intimo, mentre lui continuava quel suo lavoretto.
Percepii l'inizio di un'erezione, non ancora completa.
Mentre continuava a succhiare il mio seno, con un solo dito, scese fino al mio intimo e lo passo da cima a fondo... ero umida.
Continuò a muovere il dito sul mio intimo, soffermandosi sul clitoride più volte. Abbassò le mutande, e io me ne liberai con una paio di movimenti delle gambe.
Riprese il suo stesso movimento di prima, sta volta senza intimo.
Le labbra si stavano gonfiando.
Si soffermò ancora sul clito, e successivamente anche sul mio buchetto, ancora non troppo largo.
Con delicatezza infilò un dito, il medio, poi lo uscì.
Ne aggiunse un altro, l'indice.
Iniziò la masturbazione mentre la sua bocca era ancora occupata sul mio seno.
Ansimai e gemetti ad ogni singolo movimento delle dita e accompagnai i movimenti con il bacino.
Quando inserì il terzò dito, l'anulare, sentii la sua lingua scendere delicata attraverso la mia pancia, soffermandosi sul mio ombelico e successivamente sul mio ventre, lasciando una scia di baci e leccatine.
Anche sta volta arrivò con successò a destinazione, e senza fermare il movimento con le dita, inizio a leccare, inginocchiato davanti a me.
Io quasi non reggevo, divaricai un po' le gambe per rendergli il lavoro più facile, mentre i brividi mi percorrevano.
Inizia a gemere più forte, lui lo notò e accellerò i movimenti.
Quando sentii che stavo per arrivare al culmine, lui si fermò, lasciandomi tremante di desiderio.
Sfilai le sue mutande, dove l'erezione era ormai più che completa e sfiorai il suo membro con le dita, indulgiando in quel punto che sapevo gli piacesse tanto.
Presi il suo amichetto in mano e iniziai a muoverlo.
Guardai Genzo negli occhi, e vidi quella scintilla di lussuria che glieli attraversava.
Continuai a fissarglieli, mentre lo masturbavo.
Sentivo che lui cercava di avvicinarsi a me, e io lo respingevo.
-Hai fretta Wakabayashi?- chiesi, sussurrando con la voce colma di desiderio.
Lo sentii cotto a puntino dopo quella frase, allora lo lasciai.
Mi prese in braccio, tenendomi per le natiche e mi poggiò sul piano in marmo di scarsa qualità del bagno della nostra scuola, qui, in Germania.
Mi accarezzò le cosce mentre le divaricava leggermente.
Controllò con un dito che fossi ancora bagnata, e che lo fossi abbastanza per la penetrazione, ma terminò con il riprendere la masurbazione, mentre io cervavo un profilattico nel suo portafogli.
Fui io a metterglielo, provocando solo l'indurimento di quell'asta che era già abbastanza tesa.
Mi guardò negli occhi, mi affero per il sedere e mi penetrò.
Soffoco il mio gemito iniziale con un bacio e poi mi lascio ansimare, a ritmo, insieme a lui.
I suoi respiri erano rudi, mascolini, rispecchiavano perfettamente il suo "essere maschio".
Sospiravo, gemevo, ansimavo e invocavo il suo nome.
Continuammo il nostro amplesso per dei lunghi minuti, non eravamo mai sazi. Toccai il paradiso quando vennimo praticamente in contemporanea.
Si accasciò sopra di me.
-4 anni mi hai fatto aspettare oer questo...- sussurrò con un filo di voce.
-Ne è valsa la pena?- chiesi.
Fece segno di sì con la testa.
-Mio fratello non lo deve sapere, Genzo...- dissi.
-Non lo saprà, Akemi-
STAI LEGGENDO
||•𝐇𝐨𝐥𝐥𝐲 𝐞 𝐁𝐞𝐧𝐣𝐢 × 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫•||
Fanficו𝐈𝐌𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐀•× 𝖥𝖺𝗋𝖾 𝗉𝖺𝗋𝗍𝖾 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗏𝗂𝗍𝖺 𝖽𝖾𝗂 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖺𝗀𝗀𝗂 𝖽𝖾𝗅𝗅'𝖺𝗇𝗂𝗆𝖾 𝖼𝗁𝖾 𝗁𝖺 𝗌𝖾𝗀𝗇𝖺𝗍𝗈 𝗅'𝗂𝗇𝖿𝖺𝗇𝗓𝗂𝖺 𝖽𝗂 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂. ו𝐈𝐌𝐌𝐀𝐆𝐈𝐍𝐀•× 𝖣𝗂𝗏𝖾𝗇𝗍𝖺𝗋𝖾 𝗅𝗈𝗋𝗈 𝖺𝗆𝗂𝖼𝖺/𝖺𝗆𝗂𝖼𝗈 𝗈 𝖺...