capitolo 10

159 13 4
                                    

"Sweet Creature" - Harry Styles

<<Una birra media, perfavore.>>

<<Robert, sono solo le 10 del mattino.>> commento, dandogli una gomitata nel torace teso dall'ansia come una corda di violino.

<<Bridget, non è mai troppo presto per l'alcool prima di un volo.>> mi zittisce, sorridendo al barista e allungandogli una banconota. Alzo gli occhi al cielo e gli dò un bacio agli angoli della bocca, cercando di tranquillizzarlo in qualche modo.

<<Sei sempre così prima di prendere un aereo?>> gli chiedo, guardandomi intorno nel bar dell'aeroporto.

<<Sempre. Il mio medico mi aveva anche prescritto degli psicofarmaci, poi ha capito che sono un caso perso ed è inutile.>> mi spiega, bagnandosi le labbra con la schiuma della birra.

<<E quindi ora i tuoi psicofarmaci sono l'alcool?>> lo prendo in giro, e lui mi dà una spinta scherzosa con la mano.

<<Esatto, e oggi ci sono andato leggero, di solito parto con un vodka lemon. Anche se il volo è alle cinque del mattino.>> i suoi occhi azzurri scrutano con attenzione il tabellone delle partenze, controllando ogni minuto che l'annuncio del nostro volo per Edimburgo sia ancora lì.

Ci spostiamo su dei divanetti blu più vicini al nostro gate, sotto consiglio di Robert, per assicurarci di essere pronti a salire il prima possibile. "Veloce e indolore", ha affermato, ed io mi sono dovuta trattenere dal ridergli in faccia.

Lo vedo sistemarsi meglio il cappellino da baseball nero sulla testa e stringersi nella felpa grigia con sopra stampata una frase di Stephen King, mentre l'ansia lo sta probabilmente mangiando vivo da dentro. Continua a torturarsi le mani, premendo sulle nocche e graffiandosi appena i palmi con le unghie. È così dannatamente bello anche quando è in preda al panico.

<<Sai, c'è una cosa che faccio sempre nei luoghi affollati, da quando ero piccola.>> dico, cercando di distrarlo. Lui posa i suoi occhi di ghiaccio su di me, ed io devo concentrarmi per non andare in brodo di giuggiole.

<<Osservo gli sconosciuti e mi immagino chi sono, che cosa fanno, dove stanno andando e perché. Mi faccio un quadro della loro vita, è una cosa strana ma non posso farne a meno ogni volta.>> gli spiego, e lui sorride.

<<Vai, facciamolo. Allora, dunque...>> inizia, sporgendosi dallo schienale del divanetto per avere una veduta migliore sui futuri passeggeri degli aerei di questo aeroporto.

<<Mh, la vedi quella signora lì? Quella tutta sola, quella bionda vestita con un tailleur rosa, i tacchi a spillo e la frangetta?>> indica con un cenno del capo una donna sulla sessantina, elegantissima e super in tiro, seduta su uno sgabello del bar con aria pensierosa.

<<Chissà a che cosa pensa.>> commento, esaminandola dalla testa ai piedi.

<<Secondo me sta fuggendo. Dietro a quell'apparenza da ricca business woman vuole nascondere una fuggitiva. Per me... lei prende il volo per le Bahamas, quello lì.>> punta il dito verso il monitor luminoso.

<<Cazzo, sei bravo a questo gioco. Ma perché una donna come lei dovrebbe fuggire?>> lo incalzo. Non posso accettare che sia più bravo di me al gioco che io ho inventato.

<<Facile, cerca l'amore. Fuga romantica l'ale Bahamas per trovare l'amore over 60, bingo.>> conclude soddisfatto.

Kensington Park - Robert Pattinson ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora