A little party never killed nobody

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La stanza delle Necessità era stata adibita nuovamente a salone per feste clandestine; in quanto terza festa dell'anno, le ragazze avevano apportato alcune migliorie al tutto, per rendere ancora più gradevole la serata ai loro ospiti. Lo spazio era illuminato da una luce soffusa, proveniente da candele levitanti che emanavano luce incantata dei colori più disparati, ed era delimitato da scalette e depressioni: al centro, una pista da ballo dove molti studenti si stavano esibendo in balletti improvvisati e talvolta decisamente scoordinati, mentre nelle zone laterali alcuni scalini davano accesso ad un'area con dei divani e alla zona ristoro, gestita da un gruppo di ragazzi del sesto di Hufflepluff e Ravenclaw.

Per garantire l'idratazione di tutto il corpo studentesco, la zona ristoro consisteva in un lungo tavolaccio da bar, in cui burrobirre e Firewhiskey costavano molto poco e i drink più in voga venivano preparati ad arte da studenti ben esperti in materia. La zona bar era una delle ultime trovate delle feste organizzate dalle ragazze: per potersi autofinanziare e garantire feste di qualità – ma non solo – avevano deciso di aprire l'ennesima attività illegale, con cui stavano facendo soldi a palate. La festa di Natale sarebbe costata parecchio, e i tornei di poker e le corse con le scope, con i relativi premi, non si pagavano di certo da soli.

Le ragazze di Ravenclaw, per essere sicure che il massimo comfort non mancasse in quelle serate, erano riuscite a stregare l'ambiente in modo da avere la musica ad alto volume solo in pista, e averla come leggero sottofondo nella zona dei divanetti e del bar, ottimizzando la socializzazione tra studenti. Se per i corridoi la rivalità tra le Case non mancava, alle feste sembrava che quella divisione non esistesse, e – a parte qualche scaramuccia, in genere tra Slytherin e Gryffindor – gli studenti erano ben contenti di allacciare nuovi rapporti.

L'area dei divanetti era stata occupata da un nutrito gruppo di studenti del settimo anno, intenti in lodevoli attività quali fumare, bere e spassarsela in vista dei temutissimi M.A.G.O. La combriccola era chiassosa ed eterogenea, costituita da i migliori studenti della scuola, che inspiegabilmente riuscivano anche ad avere un'ottima vita sociale. Peter Pettigrew stava parlottando con Yola Stein, una Hufflepluff con i capelli scuri e corti e il viso appuntito; se la serata fosse decollata, i due si sarebbero ben presto trovati a vagare per il castello cercando un nido per il loro amore. Remus Lupin era assorto in una conversazione importantissima: decretare quale Firewhiskey fosse il migliore da bere in una serata del genere, insieme ad altri cinque o sei studenti provenienti dalle altre case. Non mancavano espressioni quali "l'importante è bere", "noi scozzesi lo facciamo meglio" e "il Firewhiskey gallese è da mammolette". Alice Prewett e Frank Longbottom chiarivano davanti a tutti la questione se stessero insieme o meno, lasciandosi andare in effusioni amorose: recentemente avevano iniziato a deliziare i loro amici con questi scambi di baci appassionati, e la cosa stava iniziando a sfuggire loro di mano.

James Potter, sorriso sornione e mano sulle spalle di Lily Evans, stava raccontando ad alcuni studenti di Ravenclaw e Slytherin le ultime malefatte dei Malandrini: il vero problema di Potter non era l'appartenenza alla casata, come volevasi dimostrare dall'atteggiamento rilassato e garbato che adottava nei confronti dei suoi interlocutori verde-argento, Simon Arrey e Oliver Hanson, quanto la vicinanza alle pratiche più oscure ed estremiste. Se in quel momento ci fossero stati davanti a lui Piton o il minore dei Black, non avrebbe esitato a tirare fuori la bacchetta e dare vita ad un duello.

Poco distante, in piedi, Sirius Black, in compagnia di alcuni scapoli, osservava la popolazione femminile della sala, profondendosi in commenti molto poco politically correct e a volte un po' molesti, come volevano dimostrare le occhiatacce delle ragazze che avevano la sventura di passare davanti a loro. In quel momento erano concentrati sul gruppetto delle organizzatrici della festa, costituito da Dorcas Meadowes, Emmeline Vance, Mary McDonald e Marlene McKinnon. Il quartetto stava animatamente parlando dall'altro lato della sala di un argomento che non riuscivano ad intuire, ma erano decisamente prese dalla conversazione.

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