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In tutto ci volle un intero mese di viaggio per Jack e la sua ciurma prima di riuscire ad arrivare in Grecia. Il viaggio fu tormentato, colpa dei venti che non erano a favore. Erano comunque riusciti ad arrivare e Gibbs rimase esterrefatto da come Jack si ricordasse alla perfezione vie e dettagli di quel posto senza mai apparentemente esserci stato prima.
Quella mattina Angelica doveva lavorare la giornata intera alla caffetteria e sarebbe rincasata solo sul far della sera.
L'ultimo mese fu difficile anche per lei, Aniketos la evitava completamente, soprattutto sul luogo di lavoro. Sophia era diventata sempre più fredda nei suoi confronti, la donna trattava con sufficienza anche la piccola Natalie e se non fosse stato solo per una questione di soldi probabilmente avrebbe smesso con gran piacere di badare alla bambina.
Angelica si era appena ripresa, a fatica, dal gran trauma che aveva subito... si sentiva morta dentro, non solo perché non riusciva più a sognare Jack se non solo in qualche incubo dettato dal dolore che si portava dentro, ma anche perché ora che anche Sophia e Aniketos, che erano gli unici di cui lei si fidava, le avevano fatto terra bruciata intorno. Prese un po' di coraggio e con non poco timore bussò all'ufficio del greco.

«Avanti!» esultò con voce prorompente

«Sono solo io» entrò con lo sguardo basso

«Si lo vedo, di che hai bisogno?» rispose con tono disinteressato e ritornando chino sulle sue scartoffie

«Volevo solo sapere perché?» domandò con le lacrime agli occhi

«Perché cosa Angelica? Non puoi trovare una scusa ogni volta e venire a disturbarmi, non lo vedi che ho da fare?» iniziava ad innervosirsi

«Perché mi tratti così? Sia tu che tua madre, non è più come una volta... lo stai facendo solo perché ti ho detto di no, non è vero?» spiegò

«Quale altro potrebbe mai essere il motivo sennò?» ribatté divertito

«Ma avevamo detto amici come prima, non ti ricordi più?» chiese speranzosa

«Si ma può capitare che si cambi idea qualche volta... e così ho fatto io» spiegò

A quel punto la donna tiró un sospiro di delusione e con molta seccatura uscì da quell'ufficio per tornare a servire i clienti.
Fortunatamente anche quella giornata terminó e lei poté ritornare a casa e riabbracciare la sua piccolina.

«Dov'è l'amore della mamma?!» domandò divertita entrando in casa

«Mamá!» gridò contenta e andandole in contro

«Ciao amore mio! Mi sei mancata tanto» disse sbaciucchiandosela

«Questa bambina è una piagnucolona rompiscatole, ed è troppo vivace a volte» esultò Sophia uscendo dalla casa

Non disse nient'altro e non insistette nemmeno per il pagamento.

«Piagnucolona e rompiscatole proprio come piace alla sua mamma!» aggiunse «Allora che vuoi da mangiare tesoro?»

«Pappa!» sospirò contenta e con il dito su una guancia

«Mi sa che qui c'è una bambina che ha proprio voglia di tapas! Non è vero piccoletta?» anche Angelica era affamata

«Tapas!» riuscì a ripeterlo alla perfezione

«Ma stai diventando proprio brava cucciolotta mia» rispose «Mi guardi mentre le preparo?»

La piccola annuì allegramente. Si sedette sul tavolo, come sempre, e passò l'intera serata ad osservare sua madre cucinare... e come mangiarono di gusto entrambe, sembrava fossero a stomaco vuoto da secoli. Dopo cena, da un po' di tempo, avevano preso l'abitudine di fare una passeggiata sul lungo mare. Stettero fuori casa per poco tempo anche perché quella sera il vento era particolarmente freddo e fastidioso. Una volta tornata in casa si prepararono entrambe per la notte, cioè Angelica preparò entrambe. Poi si misero a letto, Natalie si addormentò subito mentre sua madre tirò fuori i suoi occhiali e il solito libro sulle divinità greche e tardò ad addormentarsi.

Date in your dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora