| Undici |

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May tossì di nuovo, portandosi una mano sull'addome per evitare di contorcersi dal dolore. Osservava il soffitto bianco sopra di sé e si interrogava su quello che sarebbe successo da lì a poco.

«Quando pensi di dirglielo?» chiese suo fratello, con le braccia conserte mentre si sentiva impotente nel vedere sua sorella soffrire con la consapevolezza di non poter fare nulla per aiutarla.

La ragazza guardò Isaac, poi si strinse leggermente nelle spalle. «Ha cose più importanti a cui pensare» disse con un filo di voce, lanciando un rapido sguardo alla televisione della camera di hotel che trasmetteva in diretta la gare.

«Sei la sua fidanzata May, sei importante» le ricordò suo fratello, rilasciando uno sbuffo. «Alla fine della gara si chiederà dove sei» aggiunse, in tono accusatorio.

«Ho già chiesto a Melanie di coprirmi. Gli dirà che ti ho accompagnato a comprare un regalo per la tua ragazza» ribatté May, passandosi una mano sulla fronte sudata.

Isaac si voltò di scatto nella sua direzione. «Non ho una ragazza» precisò.

«Lui questo non lo sa» lo liquidò May, con un cenno della testa.

A quel punto, Isaac aveva perso quasi tutte le speranze. Sapeva che trattare sua sorella con i guanti bianchi sarebbe stato inutile, quindi doveva passare alle cattive maniere, alle minacce. «Se non glielo dici, lo faccio io» si alzò dalla sedia e parlò in tono serio.
May però non gli diede troppa retta e tornò a guardare la gara, vedendo il suo Lando in quinta posizione. Era così fiera di lui e avrebbe davvero tanto voluto stringerlo tra le sue braccia in quel momento. «May non sto scherzando. Se non lo fai tu vado da lui e gli dico che-»

«Gli dici cosa?!» lo interruppe la ragazza bruscamente «Oh Lando sai che mia sorella sta per morire?» scimmiottò la voce di Isaac. Lui rimase in silenzio, abbassando lo sguardo. «Non glielo dirò» parlò ancora lei «Eric non è riuscito a convincermi a rimanere in Inghilterra, tu non mi convincerai a dirglielo» continuò, mettendo in chiaro la situazione.

«Sei un egoista del cazzo» sputò acido Isaac

«Si» rispose lei «In questi ultimi anni ho sempre pensato agli altri, ho sempre cercato di non mostrare la mia sofferenza per non far stare male tutti voi. Ora voglio pensare a me, me lo merito» ammise «Se lo dicessi a Lando il mio cuore si spezzerebbe definitivamente, non posso farlo» spiegò, mentre la voce tremò leggermente.

«Sappi che io non sono d'accordo» concluse Isaac, tornando a sedersi.

******

Lando stava stappando la bottiglia di champagne, intento a festeggiare con la sua ragazza il secondo podio della stagione.
Lei gli sorrideva, mentre sudava leggermente per il dolore che le comprimeva ogni singolo nervo. Avrebbe voluto alzarsi ed urlare, ma sapeva di non poterlo fare per non far preoccupare il giovane Norris.

«Brindiamo a noi?» domandò lui, alzando il calice di vino bianco ed avvicinandosi a May.

A lei sarebbe mancato tutto di Lando: i suoi occhi, la sua voce, il suo sorriso, il suo dolce tocco. Sapeva che fosse stato un segno del destino e che qualcuno avesse mandato quell'angelo solamente per renderla felice un'ultima volta.

«A noi» si accodò May, facendo toccare i due bicchieri mentre si portò il calice alle labbra e finse di bere, dato che con le pastiglie che stava prendendo l'alcol avrebbe fatto contrasto.

Lui iniziò a mettere la pasta nei piatti ed in quel momento a May tornarono in mente le parole che suo fratello aveva usato per descriverla quella stessa mattina.

Sei un'egoista del cazzo.

Quella frase trovava la sua verità in quella semplice scena: Lando si stava facendo in quattro per vedere la sua fidanzata felice e lei gli stava mentendo in merito alla sua salute.
May pensò però di non essere egoista, glielo stava nascondendo per non vederlo soffrire. Voleva tutelarlo come lui aveva sempre fatto nei suoi confronti.

Eppure una parte di sé, sapeva che Isaac aveva ragione. Forse Norris avrebbe avuto il diritto di sapere che presto ci sarebbe stato un ultimo giorno e magari non sapendolo, lui si sarebbe incolpato per non averlo vissuto a pieno.

May a quel punto sospirò. «Lando» lo richiamò. Immediatamente il britannico alzò lo sguardo verso di lei. «Devo dirti una cosa» ammise seriamente.

Norris sorrise e posò una sua mano su quella di lei. «Dimmi tutto» disse in tono dolce.

«Io-» si bloccò «Non è facile è che-» prese un respiro profondo «Si insomma io...» May ci provò con tutta sé stessa ma non ce la fece. Non poteva vedere quella luminosità scomparire dai suoi occhi, non se lo sarebbe mai perdonata. Quindi decise di non dirglielo ma di renderlo felice «Io ti amo» sussurrò.

Ed era vero. Lo amava da tanto ma non glielo aveva mai voluto dire per paura che Lando potesse anche solo per un secondo sperare in un finale diverso che li vedesse insieme.

«Ti amo anche io May» rispose immediatamente lui, alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi a lei per lasciarle un bacio sulle labbra.

Il volto della ragazza però, fu immediatamente solcato da una lacrima.

«Ehi è tutto ok?» domandò Lando preoccupato.

May annuì. Poi tossì una volta. E una seconda.

«Sei sicura?» chiese ancora, accarezzandole una guancia.

Quel loop sembrava ripetersi ogni volta.
Eppure, quella sera in lei c'era qualcosa di diverso. Si sentiva debole ma felice.

«Sei pallidissima May...» notò Lando, per poi toccarle la fronte e rendendosi conto che fosse fin troppo calda. «Ehi...» la richiamò afferrandole il volto tra le mani ma la vista di May si stava pian piano appannando.

«Sto bene, sto bene» cercò di rassicurarlo lei.

Ma non era così, May non stava per niente bene.

Qualche secondo dopo infatti, perse i sensi cadendo per terra e l'unica cosa che vide fu il buio più totale.

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Sono tornata! Perdonatemi se è da quasi un mese che non aggiorno più ma le mie giornate sono state abbastanza incasinate.

Detto questo, manca un solo capitolo alla fine (massimo 2) e Sorry giungerà al termine.

Siete pronti?

 𝗦𝗼𝗿𝗿𝘆 || 𝐋𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐍𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora