1 dicembre

146 14 3
                                    

jimin aveva le braccia incrociate sul banco e oscillava le gambe, godendosi i pochi millimetri che gli impedivano di toccare il pavimento. mal di schiena a parte, quegli sgabelli avevano un lato positivo. con una guancia posata sull'avambraccio e la mente che vagava tra parole e immagini confuse, i suoi occhi si lasciarono incantare dai lineamenti del ragazzo che dormiva pacificamente sul banco alla sua destra. allungò una mano, percorrendo con l'indice lo zigomo del ragazzo, lasciando scivolare il polpastrello lungo il profilo delicato del suo naso. un sospiro gli lasciò le labbra quando il ragazzo arricciò il naso, aprendo appena gli occhi scuri, quanto necessario perché potesse guardare jimin attraverso le ciglia lunghe.

«é arrivata... ?»

jimin scosse dolcemente il capo, accennando un sorriso.

«no, taehyungie. puoi dormire ancora un po'».

taehyung si sistemò sul banco, jimin portò le dita tra i suoi capelli.

«avvisami quando arriva, okay?» disse, la voce impastata di sonno. «e continua con i grattini, mi piacciono».

jimin sorrise, abbandonandosi maggiormente con la guancia sul proprio avambraccio.

«certo, taehyungie» sussurrò, ascoltando il suo respiro che si appesantiva. «ti voglio bene».

«idem».

«minmin, non vieni a pranzo con me?» domandò taehyung.

lui e yoongi lo stavano guardando, le cartelle in spalla e le uniformi scure della scuola indosso. quando si trattava di parlare con jimin, taehyung sembrava dimenticarsi di non essere solo.

«certo, taehyungie. devo solo andare un secondo da seokjin-hyung» rispose, le dita strette agli spallacci dello zaino. «tu e yoongi-hyung andate a prendere posto, arrivo subito».

taehyung annuì, yoongi assottigliò lo sguardo, ed entrambi si allontanarono, confondendosi tra gli altri studenti che si affrettava o verso la mensa.
allora jimin prese a correre, contrastando la folla. si affrettò lungo il corridoio principale, voltando a destra quando si trovò davanti al laboratorio di scienze.
camminò lungo gli armadietti, fino al proprio. con una mano sul metallo freddo, jimin estrasse il foglietto che aveva ripiegato con cura dalla tasca dei pantaloni. lo portò al petto e inspirò profondamente, il cuore gli batteva velocemente in petto. chiuse gli occhi, raccolse tutto il coraggio che possedeva in corpo, e infilò il bigliettino nell'armadietto accanto al suo. con le guance calde e il cuore che correva, jimin si affrettò verso mensa.

«minmin! qualcuno mi ha lasciato un biglietto nell'armadietto!» sussurrò eccitato taehyung, sedendosi vicino a lui, in attesa che la lezione di matematica iniziasse.

il cuore di jimin tremò, e nascose le mani sudate tra le gambe, stringendosi nelle spalle.

«davvero?»

un sorriso, raggiante come pochi, occupò il viso di taehyung.

«sì. “sei bello, davvero troppo bello. vorrei solo lo capissi.” c'è anche una canzone, qui sotto. “sweet, cigarettes after sex”» taehyung si portò il biglietto al petto. i suoi occhi brillavano. «ho un ammiratore segreto. secondo te sono bello come dice?».

jimin sorrise, la gola arida e il cuore debole al pensiero che, quello stesso bigliettino, lo avesse stretto al proprio petto anche lui, poco tempo prima.

«dovresti ascoltarla, allora» riuscì a dire. «e il tuo ammiratore ha ragione. sei bellissimo, taehyungie».


su spotify c'è la playlist idem, letters to you.

𝐈𝐃𝐄𝐌 . vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora