9 dicembre

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«credo che la persona che mi scrive i biglietti sia qualcuno che conosco bene».

jimin si voltò verso taehyung, impegnandosi per mostrarsi sorpreso da quella sua uscita e non, invece, spaventato. si coprì il viso con la mano, finendo di mangiare.

«come mai?» domandò, anche se non era certo di voler sapere la risposta.

non era certo che sarebbe riuscito a trovare una possibile risposa adeguata a quanto gli avrebbe detto, ma non era certo che taehyung ne avrebbe voluta una. nonostante la notte spesa a piangere sotto le coperte, taehyung non sembrava essersi accorto dei suoi occhi gonfi, troppo impegnato a lanciarsi tra le braccia del suo nuovo ragazzo e crogiolarsi nel piacere di ricevere dediche mai richieste. jimin, che aveva pensato lasciare quei messaggi lo avrebbe aiutato a stare meglio e che taehyung si sarebbe accorto subito che quei piccoli pezzi di carta erano opera sua, si era invece ritrovato pervaso di tristezza e frustrazione. invece di procedere come aveva sperato, invece di un messaggio di taehyung che gli diceva «la tua scrittura è identica a quella dei biglietti che ricevo», lui era tornato con il suo ex fidanzato. poteva già sentirlo, jimin sapeva che, appena il giorno dopo, taehyung lo avrebbe chiamato in lacrime.

«non gli piace che io sia tornato con sunwoo» borbottò taehyung, posando il mento sul palmo della mano. «sa diverse cose di me, anche del libro che mi ha regalato. mi chiedo chi sia».

«non c'è nulla che ti suggerisce chi possa essere stato?» domandò jimin, impegnandosi per non mostrare la delusione che provava.

taehyung scosse il capo, sbuffando.

«cosa dovrebbe? non ho idea di chi sia, nulla lo suggerisce» rispose, come fosse la cosa più ovvia al mondo. «ah, sunwoo è arrivato. ci vediamo in classe minmin, mh?»

jimin annuì, prendendosi la testa tra le mani non appena taehyung si fu allontanato. con il cuore che sembrava essere sprofondato in petto, jimin si morse il labbro inferiore, trattenendo le lacrime. erano sempre stati migliori amici, sin da piccoli, ma in qualche modo taehyung non era mai riuscito a vedere oltre le parole consolatorie che jimin gli regalava. avevano tredici anni quando jimin si era accorto dei suoi sentimenti, ne avevano diciassette ora che jimin scriveva bigliettini nel tentativo di placare il costante tormento del suo cuore.

«sei uno stupido».

«grazie, yoongi-hyung, sempre confortante».

yoongi lo guardò e scosse il capo, aggiustando gli occhiali dalla montatura nera e spessa sul ponte del naso.

«sei tu che gli scrivi i bigliettini, non sono stupido come tae. so che sei tu, e sei uno stupido» ripeté yoongi.

jimin voleva controbattere, dire a yoongi che aveva torto, ma sarebbe stato inutile per li provarci, lo comprese dalla determinazione nel suo sguardo. i suoi occhi scuri erano su jimin, sconsolati, e lui non poté fare altro che abbassare le spalle, lasciandosi andare a un sospiro afflitto. quando yoongi allungò una mano per accarezzargli il braccio, jimin per poco non scoppiò a piangere nel mezzo della mensa scolastica.

«non avrei saputo come parlargli, altrimenti» si giustificò. alzò le spalle, rivolgendogli un sorriso avvilito. «tanto, rimarrò nell'ombra dell'insegna migliore amico che ho in testa. questo è solo un tentativo di togliermi tutti i sassolini dalle scarpe, nella speranza di togliermelo dalla testa».

yoongi non accolse la risposta di jimin come avrebbe sperato. invece, si alzò in piedi, caricandosi lo zaino su una spalla, e lo guardò.

«saltiamo entrambi le lezioni adesso. io non voglio fare storia e tu hai bisogno di piangere» disse, invitando jimin ad alzarsi con un cenno del capo. jimin, con gli occhi umidi al solo pensiero di come yoongi lo avrebbe spinto ad aprire il suo cuore, si alzò in piedi per seguirlo. «cosa gli hai scritto oggi?»

con le mani che tremavano e il cuore pesante, jimin si aggrappò al braccio di yoongi appena furono fuori dall'edificio scolastico, ripensando alle parole che aveva scritto con la rabbia che gli impediva di dormire e lacrime che gli scorrevano lungo le guance.

non è giusto, taehyung. non è dannatamente giusto. cosa ha fatto lui per meritati di nuovo? cosa? perché, perché riesci a vedere il bello in lui, ma non riesci a vedere nulla in me? io ti faccio ridere, cantare, ballare. io ti osservo anche quando sei tutto spettinato, anche quando ti copri il viso perché ti senti brutto. sono sempre io che tento di portare la luce nel tuo cuore, non lui.

quindi perché, taehyung, perché vedi il bello in lui ma mai in me?

i couldn't be more in love, the 1975

𝐈𝐃𝐄𝐌 . vminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora