𝐈𝐃𝐄𝐌 . vmin

25 dicembre

«non ci posso credere... tu davvero... ?» taehyung lo guardò, incredulo.

jimin gli sorrise calorosamente, stringendosi nelle spalle, e annuì.

«oddio, minmin, non ci credo... non dovevi!» esclamò taehyung, guardando prima la confezione davanti a lui e poi jimin, i cui occhi brillavano davanti a tanta gioia. «sei il migliore!»

taehyung si lanciò su di lui e jimin, con un sorriso, lasciò che il suo peso li portasse a trovarsi stesi sul pavimento, le braccia di taehyung strette alle spalle e la sua risata nelle orecchie. gli accarezzò la schiena, arricciando il naso quando taehyung gli lasciò un bacio sulla guancia.

«mimi sei... tu sei... non ho parole! wow, grazie! grazie, grazie, grazie!» continuò taehyung, rimettendosi seduto.

raccolse la polaroid sx dallo scatolo in cartone in cui jimin l'aveva nascosta e la strinse al petto, il sorriso a scatolina sul suo volto. i suoi occhi erano lucidi, le sue guance rosse per l'eccitazione. jimin lo osservò con un sorriso quando aprì la confezione, maneggiando con estrema cautela la macchina fotografica di stampo d'epoca. taehyung continuava a blaterare «grazie» senza sosta e jimin si sentì felice di aver portato tanta gioia nel suo natale.

«direi che posso aprire il mio, se taehyung a finito di ringraziare jimin» disse jungkook. «chi ha fatto il mio regalo?»

yoongi passò un piccolo pacchetto a jungkook, ma jimin non prestò loro molta attenzione, non fino a quando yoongi non si alzò in piedi.

«jungkook, che ne dici se apri il regalo in cucina?»

jimin sollevò lo sguardo sorpreso su yoongi, jungkook fece lo stesso. taehyung, invece, continuava a rigirarsi la sua nuova macchina fotografica tra le mani.

«perché?» chiese disorientato jungkook, e yoongi guardò jimin.

«jimin deve aprire il suo regalo e» una breve pausa, yoongi si grattò la nuca «andiamo in cucina da hobi e basta, jungkook. su, forza, o mi riprendo il regalo».

borbottando e lasciando jimin spaesato, yoongi e jungkook lasciarono lui e taehyung da soli, seduti a gambe incrociate ai piedi dell'albero di natale.

«perché sono andati via secondo te? anche hobi, di solito vuole vedere subito tutti i regali».

taehyung lo guardò, scostandosi i capelli castani da davanti gli occhi, e alzò le spalle.

«non so. ma tocca a te aprire il tuo regalo» disse. sul suo viso prese vita un sorriso imbarazzato e, colto di sorpresa, jimin notò che taehyung era arrossito. «non è bello come il tuo ma... spero ti piaccia».

«ma va'».

jimin prese la piccola busta rossa dalle mani di taehyung, provando della lieve tachicardia che accompagnava l'eccitazione di aprire i regali. quelli di taehyung, poi, amplificavano la sua impazienza. infilò la mano nel sacchetto, estraendo una piccola busta rossa e un cd masterizzato. il suo cuore sembrò fermarsi in petto. scritto con un pennarello verde sulla superficie a specchio del cd, nella calligrafia imprecisa di taehyung, c'era scritto le canzoni che mi ricordano te.
jimin guardò taehyung, il cuore aveva preso a correre frenetico. sudava freddo e gli tremavano le mani.

«cosa... ?» domandò, senza riuscire a trovare la voce.

taehyung si avvicinò a lui, le loro ginocchia di toccavano, e gli porse la busta. era imbarazzato, il suo sguardo era improvvisamente colmo di timore.

«aprila».

jimin tremava. le sue dita aprirono a fatica la busta rossa, prendendo il biglietto di natale che si trovava al suo interno. sentiva la gola secca e i suoi occhi, per qualche motivo, si stavano inumidendo. guardò tehyung, terrorizzato di quanto avrebbe potuto trovare scritto su quel biglietto di natale, la paura all'idea che ci fosse scritto che aveva compreso che jimin gli aveva lasciato i bigliettini e non provava lo stesso lo stava divorando vivo. che fosse un suo mezzo per dirgli che non si sentiva più a suo agio ad essere suo amico e quello era un modo carino per porre fine alla loro amicizia. taehyung si stava mangiando le unghie, guardando il biglietto chiuso tra le sue mani, e ripeté «minmin, aprilo».

jimin aprì il biglietto e le lacrime gli bagnarono le guance. mento e labbro tremavano piano, le sue erano guance rigate da grandi lacrimoni e guardò taehyung. per quanto stesse provando a non lasciarsi travolgere da un pianto incontrollato, non sembrava riuscirci. un sonoro singhiozzo gli sfuggì e taehyung lo abbracciò. jimin lasciò cadere le spalle, posò il mento sulla spalla di taehyung, e pianse tra singhiozzi e lacrime.

«no, minmin, non piangere» mormorò taehyung, stringendolo a sé.

sentì le mani di taehyung che gli asciugavano le guance e la pressione dolce delle sue labbra sulla guancia. taehyung si allontanò appena, tenendo le mani sul viso di jimin che, singhiozzando, abbassò nuovamente lo sguardo sul biglietto rosso.
taehyung aveva incollato l'ultimo bigliettino che gli aveva lasciato jimin il giorno prima e, sotto, con la sua penna verde, aveva aggiunto idem, minmin.

«davvero?» chiese, sollevando nuovamente il capo.

taehyung era sfocato ai suoi occhi così colmi di lacrime, ma stava sorridendo.

«davvero».

jimin, guardandolo, riprese a piangere e sentì taehyung ridere flebilmente, le dita che tentavano di asciugargli le guance.

«no, no, non piangere. ti vorrei felice, non piangere».

«sono felice» singhiozzò ancora jimin, portando le mani sui polsi di taehyung. «sono tanto felice».

un ampio sorriso spuntò sul viso di taehyung, che posò la fonte contro quella di jimin.
il cuore si era calmato in petto, ma sembrava essersi riempito. jimin guardò taehyung e sorrise, con le mani ancora tremati e gli occhi colmi di lacrime, con la testa che non riusciva a comprendere nulla di quanto stesse avvenendo in quel momento, se non che taehyung gli aveva risposto.

«ti amo tanto, taetae» la sua voce fu un soffio, ma ciò che sembrò sollevarsi dalle sue spalle era un peso inspiegabile, che lo aveva schiacciato per troppi tanti anni.

taehyung sorrise, e lo abbracciò. jimin nascose il viso nell'incavo del suo collo e, quella volta, il profumo delicato della sua pelle non gli fece stringere lo stomaco.

«idem, minmin».

wait wait!! non finisce qui!