Il mio Primo giorno di lavoro

104 5 4
                                    

La sua voce mi percorse un brivido in tutto il corpo. Mi chiusi gli occhi per un attimo e

non potei fare a meno di sentire il suo profumo. Gli si addiceva molto.

Decisi di tornare sul pianeta terra. Non potevo. Lui é il mio capo. Ficcatelo bene in testa Bea. Lui non ti guarderà mai.

Uscimmo dall'edificio e ci dirigemmo verso la biblioteca. Eravamo imbarazzati e non sapevamo cosa dire così decisi di chiamare mia madre.

- Pronto. Mamma. Ho fatto il colloquio. É andato bene. Mi hanno assunta e inizio subito. Quindi non mi aspettare per pranzo ok?

- Ti hanno assunta???

Stava urlando per telefono.

- Aspetta. Bea raccontami tutto. La mia bambina. Quanto sono felice per te. Vorrei essere li per abbracciarti e condividere tutto.

- Mamma. Si non puoi capire la gioia. Sono troppo feliceee.

Notai subito che Lorenzo non mi guardava ma sapevo benissimo che mi stava ascoltando. Non potevo raccontarle i minimi particolari. Altrimenti le avrei detto che il Signor Mondo aveva un nipote maledettamente presuntuoso e terribilmente sexi. Ma erano dettagli che le avrei raccontato una volta a casa.

- Mamma devo andare. Ti chiamo quando esco. Stai tranquilla. Ah mamma fammi un favore. Chiama tu ad Antonio e gli dici che sto lavorando e che il messaggio l' ho ricevuto ma non ho potuto rispondere. Un bacio Mamma. Ti voglio bene.

- Ti voglio bene anche io.

Sbaglio o quando pronunciai il nome Antonio lui mi rivolse uno sguardo come se aspettasse di saperne di più? Boh! Sarà stata una mia impressione.

Ed ecco che entrammo in biblioteca.

C'erano già parecchi clienti sparsi in vari settori. Ragazze che ridevano. Un'anziano che leggeva la copertina. Un bambino che sfogliava. Tutto era meraviglioso.

- Seguimi Beatrice. Ti mostro dove posare la tua roba e dopodiché possiamo iniziare.

Superai la stanza del colloquio e mi ritrovai in un altra stanza. C'erano degli armadietti, appendi abiti, delle sedie e perfino un cucinino. Era abbastanza accogliente. Mi piaceva.

- Qui c'è l 'armadietto dove puoi lasciare tutto quello che hai. Con la tua chiave. Eccola.

Mi porse le chiavi. E sfiorai le sue mani fredde.

- Questa é la stanza dei dipendenti come penso hai ben capito. Puoi fare quello che desideri. I ragazzi cucinano a pranzo quando rimangono ad esempio. Infatti c 'e una dispensa dove ogni mese personalmente mi occupo di riempirla.

Che cosa carina! Non tutti coccolano così i propri dipendenti. Sembra tutto così grazioso ma ci sará sicuramente una cosa negativa? Spero che non sia nello stipendio.

- Allora non so se hai già visto sopra e sotto?

- Mm..No veramente no.

Perché c 'é anche un sotto? Così iniziai a guardare tutto ed ascoltare attentamente cosa mi spiegava. Era un uomo abbastanza colto. Gesticolava molto e il suo modo di parlare ti affascinava. Finivi per pendere dalle sue labbra. Non che mi sarebbe piaciuto!

- Infine questo é il secondo piano. La zona relax. Dove chi viene può affittare libri e leggere qui. Ascoltare musica con le cuffie, guardare i trailer dei film. C'é la zona bar.

Insomma di tutto e di più.

Wow era meraviglioso. Era il mio piano preferito.

- Che ne pensi?

- Che ne penso? Quest'ultimo piano é bellissimo. Complimenti veramente. Avete fatto un' ottimo lavoro. Avete creato anche una zona di relax ma allo stesso tempo di ritrovo.

- Di relax fin troppo visto che alcuni vengono qui per stare avvinghiati come se lo stessero per fare in pubblico.

- Ah ah. Su questo non ci avevo pensato.

- Vedrai più tardi. Quando i ragazzini si riuniscono e cominciano ad entrare in flotta. Ti presento gli altri.

Così scendemmo giù e mi presentai ai miei colleghi. In tutto eravamo cinque. Tre donne e due uomini. E poi c 'era quella simpaticona dell'ingresso.

- Ciao. Io sono Alessia. Piacere di conoscerti. Benvenuta al Mondo.

Detto così sembrava che ero nata in quell'istante.

Aspetta un pó? Alessia. Lei é la ragazza con cui parlava al telefono Lorenzo.

Beccati!! Vuoi vedere che si vedono di nascosto e hanno una storia d'amore. Il Nonno lo scopre e lei viene licenziata?

Lorenzo le mise subito il braccio sulla spalla, lei gli sorrise e gli baciò la guancia .

- Lei é mia sorella Alessia.

L oscar per i miglior film mentali non l hanno ancora assegnato vero?

Bhe aspettano me.

Ti ho trovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora