Prologo🎃 - Lo strano ragazzo di Halloween

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Quando Katsuki era un bambino è stato salvato da uno sconosciuto.

Non era nulla di troppo eroico, solo qualcuno che ha aiutato un ragazzino con alcuni bulli del quartiere. Lui si sentiva come se potesse gestirli da solo, anche se all'epoca aveva solo sette anni mentre i bulli ne avevano almeno dieci. Il suo salvatore, invece, doveva essere un adolescente, forse di quindici anni. Gli era segretamente grato per essere venuto in suo aiuto, in quel momento si era sentito come se avesse avuto un vero amico.

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Il piccolo Katsuki stava camminando sul marciapiede pieno di foglie, diretto verso casa, dopo una lunga giornata di scuola. Canticchiava tra sé e sé una canzone inventata, pensando agli affari suoi mentre la fresca brezza autunnale gli pizzicava le braccia e le gambe nude. Due ragazzi, all'improvviso, erano sbucati da dietro dei bidoni della spazzatura ed avevano preso a camminare sulla sua strada. I suoi occhi rossi li avevano fissati. Aveva fatto del suo meglio per sembrare intimidatorio, ma onestamente era piuttosto spaventato.

«Che cosa volete?» nascose bene la sua paura, mascherando la sua voce tremante dietro ad un cipiglio. Uno dei bulli, quello dai capelli castano scuro e gli occhi a mandorla, aveva riso. «Hai dei soldi con te perdente?»

«Cosa ti fa pensare che io abbia dei soldi con me?»

«Hah? Non usi i soldi per il pranzo? Sono sicuro che ne hai avanzati un po'!»

«No, non ne ho. Ora lasciami andare o ti picchierò! Gah?!» Il secondo bullo gli era arrivato alle spalle e lo aveva sollevato per le ascelle. Il biondo scalciava e si dimenava nella speranza di liberarsi, ma i due ragazzi erano un po' più forti di lui, questo pensiero lo faceva infuriare. «Lasciatemi andare! Siete voi i perdenti! Prendersela con dei ragazzini per degli spiccioli!»

«Sta zitto e smettila di litigare con noi, idiota!»

«Sì! Gioca di squadra e dacci i tuoi dannati soldi!»

Il primo bullo aveva afferrato la tasca dei pantaloncini di Katsuki. Il bambino aveva sussultato e con tutta la sua forza lo aveva preso a calci. Il bruno era indietreggiato. L'altro bullo aveva lasciato Katsuki ed era corso dal suo amico. Questo aveva dato a Katsuki la possibilità di fuggire da loro. Aveva udito il bullo ferito urlare all'altro ragazzo e i loro passi si erano sentiti solo debolmente. Katsuki aveva sbuffato mentre attraversava la strada per spostarsi sul lato delle case dei vicini. Si sentivano i cani abbaiare mentre attraversava i loro cortili. «Torna qui moccioso!»

Non permetterò loro di trovare casa mia! Katsuki aveva preso una deviazione e si era diritto al parco, sapeva già che, da quel momenti in poi, sarebbe stato uno dei principali bersagli dei bulli. Averli in attesa fuori era un vero incubo.

Mentre correva, all'improvviso, era scivolato, con un grido era caduto giù per la collina e poi si era fermato di colpo. Rimase lì per un minuto, lasciando che il suo corpo registrasse il dolore che sentiva. Ma quando era riuscito a sentire le loro voci si era subito alzato.

«Torna indietro, senti quello che ho detto! Non puoi superarci!»

«Lasciatemi in pace!» aveva risposto Katsuki. Si era fermato per raccogliere un sasso e lo aveva lanciato contro di loro. Quel sasso era grande quanto la sua mano anche se l'ha stretto a pugno, non era riuscito a raggiungerli e loro ne avevano riso. Erano solo un metro e ottanta di distanza, e se avesse provato a correre via in quel momento sarebbe stato sicuramente spacciato. Poi il sole si era bloccato e lui aveva alzato lo sguardo per vedere qualcuno in piedi di fronte a lui. Aveva i capelli ricci verdi, che sembravano indomiti. Indossava un blazer grigio con dei pantaloni verdi e scarpe rosse voluminose che forse erano troppo grandi per i suoi piedi.

The Murderer Of All Hallows' Eve - DekubakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora