Capitolo 3 - warrior - (revisionato)

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In copertina: Harry e Marcus


-Colpisci da destra.-
Pan, alzò il braccio, in attesa che Hermione lo colpisse. Lei la accontentò.
-Schiva.- La istruì allora Pansy, mentre lei seguiva diligente le sue indicazioni.
-Bravissima. E adesso, calcio laterale.-Hermione alzò la gamba, colpendo la mano coperta dai guanti da box che mia sorella indossava.
Era da quasi venti minuti che le guardavo allenarsi nel combattimento, semi-nascosto dietro un'alta pila di attrezzi inutilizzati, e ancora non ero riuscito a staccare gli occhi dalla scena.
-Ti cadranno gli occhi se continuerai a fissarle così.- Draco si sedette accanto a me sul materassino, con la schiena appoggiata al muro freddo della palestra, porgendomi una lattina di The alla pesca. Lo ringraziai, sospirando.
-Non è colpa mia. A te non sembra... strano? Insomma, Pansy sta insegnando alla mia migliore amica ad affrontare un combattimento corpo a corpo.-
Draco si strinse nelle spalle.
-Anche tu hai imparato cose del genere, quando sei entrato a far parte della banda di Cedric.- Disse, tranquillo.
Io mi concentrai su di lui.
Dopo esserci lavati, lui aveva indossato un paio di pantaloncini della tuta, e una canotta che lasciava scoperti i bicipiti accennati.
Aveva legato i capelli con un laccetto rosa che gli aveva regalato Astrid qualche giorno prima, ed io non riuscii a pensare ad altro che a quanto fosse stupendo.
-E' proprio questo il punto, Draco. Quando desideravo che i miei migliori amici rimanessero al mio fianco, non era esattamente questo, quello che immaginavo.-
Draco bevve un sorso dalla sua lattina di limonata, poi mi fece cenno di guardare le ragazze. Stavano ridendo, mentre cadevano a terra per un calcio che Hermione aveva sbagliato a darle.
-Ti ricordi il nostro discorso sulle scelte, Harry? Io credo proprio che Hermione e Ron stiano facendo le proprie. E non per essere spietato, ma non penso proprio che si siano uniti alla banda per te.-
Avrebbe voluto essere divertente, ma io gli diedi un pugno sulla spalla.
-Sono serio, Draco.- Lo rimproverai.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Anche io sono serio, Harry. Devi lasciare un po' di libertà ai tuoi amici. Sono degli adulti ormai, non puoi giudicare o pilotare le loro azioni, persino se credi che siano sbagliate.- Anche lui, adesso, guardava lo scambio tra Hermione e Pansy, bevendo dalla sua lattina, per non incrociare il mio sguardo.
Era quello che faceva ogni qual volta mi volesse sgridare, senza però voler appesantire l'atmosfera tra di noi; quasi come se, evitando di guardarmi, io me la sarei presa di meno.
Sbuffai, e alzandomi, mi avviai verso l'uscita.
Ovviamente lui mi seguì.
-Dove stai andando, adesso?-
Era a qualche passo di distanza da me.
Mi strinsi nelle spalle.
-Mi allontano per lasciare ai miei amici un po' di libertà.- Risposi, saccente.
Lo sentii sbuffare, contrariato, e seppi che stava alzando nuovamente gli occhi al cielo.
-Non pensi di stare un tantino esagerando?-
Mi bloccai, prima di voltarmi verso di lui e trafiggerlo con il mio sguardo peggiore.
-Esagerando? Pensi sul serio che io stia esagerando?- Sputai.
Lui rimase in silenzio, alzando un sopracciglio, come a dirmi che la mia reazione stava soltanto avvalorando la sua tesi.
Strinsi i denti.
-Sono notti che non dormo. Vuoi sapere il perché?- Lo spinsi leggermente.
Eravamo nell'ingresso dell'armeria, che per fortuna era vuota, così la mia voce riecheggiò tra le pareti, tornandomi indietro.
-Non dormo perché tu non sei nel letto accanto a me. Non dormo perché so che tu e mia sorella potreste essere in pericolo. Non dormo perché sono terribilmente e fottutamente in pensiero per voi, ogni volta che mettete piede fuori dal Manor per una qualche vostra missione. E la cosa che mi spaventa di più, Draco, è il sapere che la vostra banda non agisce secondo le regole alle quali sono abituato. Non conosco quello che fate, e non conosco nemmeno il modo in cui lo fate.- Lo spinsi ancora.
Lui sembrò sorpreso
dal mio improvviso sfogo, ma si riprese in fretta. Prese la lattina dalla mia mano, e insieme alla sua, la appoggiò sulla panchina che avevamo di fianco.
-Quindi sono questi i pensieri che ti assillano?-Chiese, dolcemente, prendendomi le mani per farmi capire quanto mi fosse vicino.
Abbassai lo sguardo.
-Ron ed Hermione non c'entrano poi tanto...-Mormorai. Lui annuì.
-Mi dispiace. È colpa mia. Se avessi saputo che ti sei stavi sentendo in questo modo, io avrei...- Non lo lasciai finire di parlare, mettendo la mia mano davanti alla sua bocca.
-Non è colpa tua. Avrei dovuto parlartene molto tempo fa. È che nelle ultime sere ti ho visto così distante... e ancora non capisco cosa stia succedendo.-
-Sai che voglio solo proteggerti.-
-E tu sai che io voglio solo starti accanto. Non mi importa dei rischi, se li viviamo insieme. So che sono debole rispetto a te, ma mi sembra che tu abbia già fatto l'errore di sottovalutarmi in passato. - Confessai, riferendomi alla nostra prima e ultima lite seria, risalente a un anno prima.
Draco sospirò, annuendo, anche se ancora non troppo convinto.
Gli alzai il mento, guardandolo nuovamente negli occhi.
-Insegnami a combattere, ed io ti mostrerò come vincere. Mettimi alla prova, ed io ti dimostrerò che sono forte abbastanza.- Gli accarezzai il viso. -Perché anche tu, Draco, sai che sotto questa mia facciata, si nasconde un guerriero.-
Lui si lasciò andare ad un sorriso pieno di orgoglio.
-Sei davvero l'uomo della mia vita.-
Sussurrò, ma la sua voce si spense, a contatto con le mie labbra. Le sue erano agrodolci, ancora impregnate del sapore della limonata che aveva bevuto poco prima.
Ne assaporai la consistenza, saggiando ogni sfumatura di gusto che percepivo.
-Awww la mia ship del cuore non mi delude mai.- La voce di Pansy mi fece dividere da Draco, quel tanto che bastava per guardare verso le scale, senza sgusciare via dalla sua presa.
Mia sorella stava scendendo, sudata ed esausta, mano nella mano con Hermione, che sorrideva raggiante, come se avesse appena realizzato il sogno della sua vita.
-Non credevo foste qui. Sirius mi ha accennato di avervi dato via libera. Credevo non sareste usciti dalla vostra camera per almeno tre giorni.-
Pansy alzò e abbassò le sopracciglia, maliziosa. Hermione le diede una gomitata sul fianco.
-Smettila di tormentarli. Le loro dinamiche sessuali non dovrebbero essere affari tuoi.-
Le sorrisi, divertito, ma riconoscente, mentre Pansy sbuffò, mettendo il muso.
-La bionda potrebbe starmi persino più simpatica di te, Pan.- Ironizzò Draco.
Annuii in accordo, rendendo ancor più irrequieta mia sorella, che sbatté i piedi per terra, come la peggiore delle bambine capricciose. Ridacchiai.
-Ero venuto qui a cercarti.- Le dissi alla fine. Lei mi guardò, senza smettere di fingersi offesa, borbottando un: cosa vuoi?
-Mi ha chiamato Stew poco fa. A quanto pare lui e gli altri sono nei paraggi questa sera. Gli ho proposto di vederci al nuovo locale che hanno aperto alla fine della strada.-
Lei arricciò le labbra, sedotta dalla proposta allettante, ma ancora restia a dimostrarmi simpatia.
-Dicono che si siano ispirati al Pandemonium di Shadowhunters per gli interni.- Dissi casualmente.
Il suo sguardo passò dallo scontroso all'estasiato, facendoci scoppiare tutti a ridere.
-Ci vediamo all'ingresso alle otto. Chiamate anche i Blairon. La cena la offro io.- Esultò.

Arcadia || Drarry (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora