In copertina: Theo e Nene
-Sicuro che per te vada bene? Tornare già a casa, intendo.-
Draco, alla guida della macchina con la quale eravamo arrivati al locale, mi guardò, prima di mettere in moto. Allacciai la cintura ed annuii.
-Tu devi parlare con Sirius, e sinceramente senza di te, non credo abbia senso rimanere... sono tutti in coppia... sarebbe strano.-
Lui sospirò, ma partì ugualmente.
Gli altri del gruppo erano voluti rimanere a bere, avendo in programma di continuare la serata al Dragon insieme ai corvi, ma sia io che il mio ragazzo non eravamo più nell'umore di festeggiare.
Per qualche minuto rimanemmo in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, poi, però, mi decisi a parlare, mettendomi più comodo sul sedile per guardare Draco in modo diretto.
-Credi che le cose si risolveranno?-
Lui tenne il volante con una mano, prendendo una sigaretta dal pacchetto che aveva nella tasca dei pantaloni e mettendosela tra le labbra, prima di accenderla.
Il fumo circondò l'abitacolo, prima che il biondo aprisse il finestrino, facendolo diradare piano.
-Non è la prima volta che capitano cose del genere... ma il fatto che ci sia la polizia di mezzo rende tutto meno sicuro. Un solo errore e potremmo entrare nel loro mirino anche noi. E il fatto che Marcus si sia lasciato fare tutto questo sotto il naso mi fa decisamente incazzare.- Serrò la mascella.
Le luci dei lampioni illuminavano il suo viso a tratti, rendendo l'atmosfera più cupa, mentre il fresco della notte mi faceva rabbrividire.
-E' così strano... Marcus non mi sembra affatto il tipo di persona alla quale si possa nascondere qualcosa. Soprattutto se quel qualcosa succede all'interno della sua banda.- Mormorai.
Draco annuì.
-E' proprio questo che non mi convince.-
Aspirò dalla sua sigaretta, meditabondo.
-Pensi che ti abbia mentito per proteggere qualcuno?-
-I Corvi non sono una banda come la nostra. Nessuna banda lo è, Harry. Fino a qualche anno fa, era il padre di Marcus a tenere in mano gli affari del gruppo, e non era di certo famoso per la sua gentilezza e magnanimità. Oltre alle armi, si occupava anche di contrabbando di opere d'arte. Trafugava quadri e artefatti e li rivendeva sul mercato nero.-
Mi raccontò Draco, forse per la prima volta, sincero su quello che davvero era il mondo che lo circondava: un mondo che conoscevo benissimo, ma che non avevo mai visto dalla sua prospettiva, dalla prospettiva dei buoni: di quelli che usano la violenza, ma soltanto perché credono sia il male minore, non perché convinti che sia la soluzione.
-Quando suo padre è morto, lui ha voluto orientare i suoi affari verso cose meno rischiose, voleva tenere i suoi compagni al sicuro, ma...- Draco non finì la frase.
-Ma sospetti che sia ricaduto nelle vecchie abitudini.-
Draco si strinse nelle spalle.
-È facile per qualcuno come lui, fare errori di questo genere.- Rispose soltanto, senza confermare o smentire la mia teoria. Sospirai.
-Se fossi stato ancora nei Tassi, la scelta sarebbe stata facile.- Borbottai.
Draco parve rabbuiarsi.
-Qualcosa come: a morte i traditori? Occhio per occhio? Oppure abbandona il più debole per salvare te stesso?- Chiese, sprezzante. -Cedric ti avrebbe detto di prendere la pistola, e di sparare Marcus alla testa. A lui non sarebbe importato se fosse stato un traditore o meno. E' così che si sarebbe risolto, per te, il problema?- Mi lanciò uno sguardo truce, prima di tornare a guardare la strada.
Incrociai le braccia al petto.
-Ho detto che la scelta sarebbe stata facile, non giusta.- Sussurrai.
Lui finì di fumare la sua sigaretta e la lanciò fuori dal finestrino, proprio mentre la strada della città lasciava il posto al viale principale del Manor.
-E' sempre una questione di scelte, alla fine dei conti. Ma, Harry... non esiste scelta giusta o sbagliata, esiste solo la strada che vuoi percorrere e la direzione che vuoi seguire. Quando programmi un viaggio, segui le indicazioni per arrivare alla tua meta. A volte sbagli, ma se cerchi davvero di arrivare dove vuoi, chiederai indicazioni e sbaglierai, fino a quando non sarai arrivato.-
Il suo tono era tornato dolce.
Fermò la macchina davanti all'ingresso e spense il motore, voltandosi completamente verso di me.
-Quello che sto cercando di dire, è che, anche se Marcus ha sbagliato, adesso ha avuto il coraggio di chiedere il nostro aiuto, e questo significa che sta cercando di recuperare. E' questa la differenza, Harry. Cedric vede tutto o bianco o nero, mentre noi consideriamo l'intera scala dei colori. Basiamo i nostri affari sulle persone, non sul potere che potremmo acquisire da esse.- Mi spiegò. Sorrisi.
-Stai dicendo che anche se sospetti di lui, lo aiuterai a occhi chiusi?-
-Sto dicendo che non posso fidarmi di lui, ma posso fidarmi di me stesso. Fino a quando crederò nelle mie capacità, ed in quelle dei miei compagni, non c'è niente che possa andare storto.- Ammise.
Mi morsi il labbro, sentendo le farfalle nello stomaco.
-E' terribilmente eccitante sentirti parlare in questo modo.-
Tolsi la cintura per scavalcare il sedile e sedermi su di lui. Nel mentre, urtai il volante e anche il cambio delle marce, ma non mi interessò, perché le labbra di Draco trovarono le mie, e io non sentii più nulla che non fosse lui, e il suo profumo mischiato al sudore.
-Ti amo più della mia stessa vita.-
Mi afferrò per il mento, stringendolo tanto forte da farmi gemere, mentre il mio bacino si avvicinava istintivamente al suo corpo.
-Cazzo se ti amo anche io.- Mugugnai, desideroso di avere di più.
Draco sorrise, soddisfatto dalla mia reazione, ma invece di avvicinarsi nuovamente alle mie labbra, appoggiò la sua bocca sul mio collo, lasciandovi un innocente bacio.
-Ti conviene scendere da questa macchina, mentre sono ancora in grado di controllare me stesso.- Suggerì.
Io sbuffai, contrariato.
-E se non volessi?-
-Nemmeno io vorrei, Harry, ma devo davvero andare a parlare con Sirius.- Ammise.
Io per tutta risposta crollai sul suo petto, respirando a fondo il suo odore, e lasciando che le sue braccia si stringessero teneramente a me.
-D'accordo. Forse posso aspettare ancora un po'.- Borbottai, e godendomi l'ultimo secondo di lui, poi scesi dall'auto.
-Ci vediamo in camera.- Lo salutai, anticipandolo sulle scale che portavano al secondo piano. Lui mi fece un breve cenno della testa, prima di dirigersi verso la direzione opposta.
Aspettai che la porta fosse chiusa alle mie spalle, prima di lasciarmi andare ad un sospiro, sedendomi sul pavimento.
Se Draco mi avesse visto in quel momento, probabilmente mi avrebbe sgridato per la mia pigrizia ed esortato a raggiungere il letto o la poltrona, ma era uno dei miei vizi sedermi sul pavimento quando avevo un pensiero nella testa, e sfortunatamente per me, in tutta la mia vita avevo passato più tempo a terra di quanto mi sarebbe piaciuto ammettere.
Presi il cellulare e diedi un'occhiata veloce ad Instagram, assicurandomi che mia sorella ed i miei amici si stessero divertendo, poi lo appoggiai sulle mie gambe, sospirando nuovamente.
Non potevo fare a meno che essere preoccupato per quello che Marcus ci aveva detto, e a dispetto dell'impegno che Draco ci stava mettendo per dimostrarsi fiducioso, sapevo che anche lui non si sentiva affatto tranquillo.
Lo schermo del cellulare si illuminò, avvisandomi di una videochiamata in arrivo. Sorrisi e trascinai il dito sul tasto verde per rispondere. Subito, un coro di voci e di suoni, invase la stanza, rimasta fino a quel momento silenziosa. Il sorriso si allargò sul mio volto.
-Come è possibile che facciate tutto questo baccano quando siete solo in due?-
Presi in giro Adhane e Theo, impegnati in una specie di lotta per conquistare il posto migliore davanti al cellulare. Non appena li richiamai, si fermarono, e guardarono verso la telecamera, imbarazzati. Le loro figure si muovevano a scatti, a causa della scarsa connessione, facendomi stringere lo stomaco per la tristezza.
-Harrreeeeeeh! Hai risposto finalmente!-
Urlò Nene, e la sua voce arrivò qualche secondo dopo il movimento delle sue labbra. -Theo voleva convincermi a lasciarti in pace, ma a quanto pare ho fatto bene a non dare retta alle sue parole.- Continuò, dando un piccolo schiaffo sulla coscia del compagno. Scossi la testa.
-Ti risponderei anche se fossi in fin di vita.- Theo alzò gli occhi al cielo, abbracciando gelosamente Nene.
-Potresti smettere di flirtare con il mio ragazzo davanti a me?- Chiese acido, facendo scoppiare a ridere il diretto interessato, mentre io mi stringevo innocentemente nelle spalle.
-Come sta andando? Vi siete già ambientati? Com'è il nuovo appartamento?-
-E' tutto stupendo, Harry... è come se questo posto non fosse mai cambiato. Come se tutto qui fosse rimasto immobile nel tempo, in attesa che vi facessimo ritorno.- Disse Nene, sentimentale, ed io non potei fare a meno che sorridere insieme a lui, in riflesso al suo stato d'animo.
-Parli del formaggio scaduto nel frigo?-
Ci pensò, ovviamente Theo, a rovinare l'atmosfera, uscendosene con una delle sue sparate. Adhane lo spintonò lontano dall'inquadratura, offeso.
-Sei veramente un troglodita. Cercavo di essere romantico.-
-E tu sei troppo melenso. Siamo qui per studiare, non per contemplare i mobili di casa.- Theo gli fece una linguaccia, infantile.
-Stronzo.- Lo insultò Nene.
-Coglione.- Replicò Theo.
-Vaffanculo.- Il mio migliore amico si sporse verso il ragazzo, baciandolo con foga, a discapito delle parole appena pronunciate. Tossii, attirando la loro attenzione.
-Avete finito? Non so se lo ricordate, ma io sarei ancora qui.- Mi lamentai.
-Oh, già. C'è Harry con noi.-
Theo fece finta di guardarmi male, prima di farmi l'occhiolino e appoggiare la mano sulla gamba del compagno.
Quei due non riuscivano proprio ad evitare il contatto fisico, pensai...
-A proposito, dov'è Draco? Credevo foste insieme.-
Nene si affacciò verso lo schermo, quasi riuscisse con quel gesto a guardarsi intorno nella mia stanza.
-Infatti è così, ma è sceso in cucina a prendermi qualcosa da mangiare.- Mentii. Sarebbe stato inutile allarmarli con la faccenda dei Corvi, e se anche avessi voluto, probabilmente non sarei nemmeno stato nella posizione di farlo. Infondo Marcus aveva fatto una confessione a Draco, e fino a quando Sirius e gli altri non avessero deciso di rendere la banda partecipe, quella situazione rimaneva tra loro due.
Il mio migliore amico sembrò rifletterci per un attimo, quasi avesse percepito che ci fosse qualcosa che non andava, ma poi semplicemente annuì.
Continuammo a parlare del più e del meno per almeno venti minuti, prima che Theo esternasse la sua voglia di andare a dormire, costringendoci a troncare la chiamata, con la promessa che ci saremmo sentiti nuovamente l'indomani. Mi trascinai sul letto e sbuffai tra le coperte, annoiato.
-Credevo di trovarti addormentato.-
Alzai la testa, quel tanto che bastava per vedere Draco avvicinarsi al letto. Analizzai il suo viso rilassato, e mi dissi che probabilmente la sua espressione era un segno migliore di quello che mi sarei aspettato.
Sospirai, poi sprofondai nuovamente con la testa tra le lenzuola.
Draco ridacchiò, prima di venirsi a sedere accanto a me. Sentii l'abbassamento della superficie del letto, mentre si posizionava al mio fianco, e lasciava che le sue mani accarezzassero teneramente i miei capelli.
-So quello a cui stai pensando, e non devi preoccuparti.- Disse, semplicemente.
Tornai a guardarlo: i suoi occhi erano sinceri, così come le sue parole.
Morsi il labbro e annuii. Se c'era una certezza nella mia vita, era la mia fiducia nei suoi confronti.
-Vieni qui ad abbracciarmi.-
Sospirai, allora, rivolgendo le braccia verso di lui.Draco non se lo lasciò ripetere due volte, e calciando via le scarpe per non sporcare il letto, si mise più comodo al mio fianco, trascinandomi sopra di sé, e stringendomi forte al suo petto.
Lo sentivo alzarsi ed abbassarsi al ritmo regolare del suo respiro, mentre il suo alito leggero scompigliava leggermente i miei capelli, facendomi il solletico.
-Pensi mai a quanto debba essere strana la vita, per aver permesso a due come noi di incontrarsi?- Mormorò ad un certo punto il biondo. Ridacchiai. Ci avevo pensato spesso, ed ero quasi certo che lo avesse fatto anche Draco... forse ad un certo punto della nostra relazione, ci eravamo interrogati sulla stessa questione, proprio come in quel momento.
-Penso che quelli strani siamo noi. La vita ci avrà pure fatti incontrare, ma stiamo insieme solo per nostra volontà.- Borbottai.
Lui mi strinse più forte, quasi fino a farmi perdere il fiato.
-Awwww, ho un fidanzato così romantico.-
Mi prese in giro, stritolandomi come avrebbe fatto una bambina con la sua bambola di pezza preferita. Puntellai i gomiti sul materasso e appoggiai le mani sotto al mento, in modo che i miei occhi fossero puntati nei suoi.
-Lo sai che sei l'unico a tirare fuori questo lato di me. Non avrei il coraggio di dire queste cose a nessuno che non sia tu.-
Il suo sorriso fu tanto tenero da farmi sciogliere, mentre prendeva a dimenarsi sotto di me, borbottando frasi sconnesse su quanto fosse fortunato ad avermi, trascinandomi con sé nel suo momento caotico in un intreccio di gambe e braccia che si concluse con lui che mi abbracciava nuovamente. Questa volta eravamo distesi di lato, e la mia schiena appoggiava sul suo petto.
Eravamo ancora vestiti, ma sapevo che in meno di due minuti ci saremmo addormentati.
Finiva sempre così, infondo.
La conferma arrivò quando il respiro di Draco si fece più pesante sul mio collo, e la sua mano si strinse sul mio fianco, possessiva anche nel sonno. Sorrisi, accarezzando con leggerezza il suo braccio, fino a prendere sonno anche io.
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Arcadia || Drarry (Sospesa)
Fanfiction-Sequel di Surrender- Dopo tutto quello che ha affrontato, Harry ha finalmente messo un punto al suo passato e fatto pace con se stesso. La sua vita va finalmente nel verso giusto, ora che ha Draco. Tutto sembra essere perfetto, ma c'è qualcosa che...