Raggiunsi mia madre a pranzo, inizammo a discutere del più e del meno, quando improvvisamente si avvicinò una ragazza -''Scusa, volevo chiederti perchè sei andata via velocemente prima?! Non potresti pensarci su e farci sapere? Che ti costa aiutarci?''.
-''Aiutarvi, per cosa?'' aggiunse mia madre.
-''Niente, ho già detto che non posso aiutarvi, non sono nemmeno capace a tenere una palla in mano, figuriamoci a giocare una finale''! le rivelai con tono seccato.
Ad un tratto si avvicinò un ragazzo, un bellissimo ragazzo dai capelli castano-chiari e gli occhi azzurri, l'afferrò per i fianchi e disse -''Perdonateci ma adesso dobbiamo andare, arrivederci signora'' rivolgendosi a mia madre, poi guardò me, mi sorrise e insieme andarono via. Avevo ancora gli occhi fissi su di lui.
Subito dopo il pranzo mia madre salì in camera a riposarsi, io invece feci un giro tra i campetti.
Mentre fissavo la rete ed il campo e riflettevo su quella proposta fattami, sentii alle mie spalle -''Di cosa hai paura?''.Mi voltai, trattenni il fiato, lui era lì davanti ai miei occhi, di nuovo!
-''Non ho paura, non so e non voglio giocare, che c'è da capire?''
-''A me sembra invece che tu abbia paura, di cosa ovviamente non so, ma vorrei provare a scoprirlo!''
Fece due passi per avvicinarsi ma lo bloccai -''Fermo, non ho paura di niente, e tu non essere tanto sicuro di te!''
-''Nella vita bisogna essere sicuri di quello che si è e di cosa si vuole fare, tu però non hai le idee chiare, non sai chi sei e cosa vuoi fare e non vuoi nemmeno aiutare''. Innervosità da quelle parole risposi -''ok, credo tu stia parlando un pò troppo. Pensa quello che ti pare ma io me ne vado''.
Lui sorridendo -'' A così si fa? Appena hai le spalle al muro scappi? cos'è, non riesci a tenermi testa nemmeno a parole?''. Mi voltai rapidamente, lui si era avvicinato ancora di più così rispose la mia mano al posto della mia bocca. Gli diedi un ceffone. Aveva il viso rossissimo, forse avevo esagerato. Si avevo decisamente esagerato e in quel momento scappai via, così come lui poco prima aveva accennato.
Corsi in camera, mia madre era uscità, così ne approfittai per guardare un film, ma più che rimanere concentrata sul film, la mia mente ritornava a quanto era accaduto. Non riuscivo a darmi pace, avevo fatto proprio una gran figura di..si avete capito, quella figura lì.
Aspettai l'arrivo di mia madre in camera quando mi chiamò e mi disse -''Charly tesoro, cenerai da sola, Giulia vuole che resti a cenare da loro, quindi o vieni anche tu o rimani in hotel.'' Giulia..quanto mi sta antipatica quella donna. -''no mamma, lo sai, preferisco rimanere tranquilla qui, buona serata e ci vediamo dopo.'' Dopo aver riattaccato, presi la borsa ed il telefono e salì al piano superiore. C'èra una vista bellissima. Una terrazza da dove era possibile ammirare Roma in tutta la sua bellezza. Mi sedetti ad un tavolo e aspettai per ordinare. Alle mie spalle sentii -''Se io adesso mi sedessi al tuo tavolo, mi beccherei un altro ceffone?'' Impietrita mi voltai e risposi -''Emh, ok mi dispiace per quanto accudo pomeriggio. Non volevo, davvero ma tu...'' - ''io parlo troppo ahah, hai pienamente ragione, posso o aspetti qualcuno?'' disse indicando la sedia. -''Se ti va puoi sederti, basta che non inizi a parlarmi della finale!''. Lui scoppiò a ridere -''Beh il mio intento era anche quello, ci sono persone che credono fortemente nello sport. Per loro è tutto, anche vincere 'una finale' come la chiami tu.Dovresti guardare, prima di prendere una decisione affrettata.'' Non aveva poi tutti i torti, lo sport a me piaceva ma li avevo allontanati per non essere ferita ancora e ancora. Mentre parlava e mi raccontava della sua esperienza e passione per la pallavolo, lo guardavo meravigliata, era bello, interessante, non era noioso, aveva sempre la battuta pronta ma non potevo permettermi di cadere in tentazione.
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Un amore sotto rete
RomanceCharlotte ha 18 anni.E' una ragazza timida, introversa,che non si fida più di nessuno. E' in fuga da una storia sentimentale devastante che l'ha portata a non credere più nell'amore, quello vero. Con la madre, decidono di trasferirsi a Roma per lavo...