Sono le 16:04 di sabato pomeriggio e, come tutti i sabati, affacciandomi alla finestra, fisso la strada. In realtà guardo i ragazzi, quelli più fortunati di me: quelli che hanno la fortuna di avere almeno un amico. Mi allontano dalla finestra, mi lascio cadere sul letto e do inizio alle mie solite fantastasticherie, o meglio, ai miei soliti film mentali. Ho tanti pensieri che mi frullano per la testa ma il primo é sempre lo stesso: 'perché non sono bella come le altre ragazze?'. Insomma, guardatemi. Non ho i capelli lisci, biondi e pettinati e nemmeno gli occhi chiari. Non ho una 38, la pancia piatta e un viso perfetto. Anzi. In confronto alle altre sembro un ippopotamo con problemi respiratori. Ammesso che esista. Ho i capelli arruffati, ricci, gonfi e spettinati, di un colore castano morto, così come gli occhi. Altro che pancia piatta, la mia é un ammasso di ciccia che penzola all'ingiù e quando mi siedo sembro un misto tra un elefante e una scimmia obesa. O una balena, dato che ormai é diventato il mio soprannome. Ogni persona che mi vede passare ha sempre una battuta pronta, che si tratti di un insulto o di qualcosa di simile poco mi importa: é sempre un'affermazione riguardante il mio peso.

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L'ultima notte in lacrime.
CasualeAlice ha sedici anni e, come molte adolescenti, crede che la vita non sia fatta per tutti. Non socializza molto, resta spesso in casa a leggere un libro o ad ascoltare la musica. Spesso si illude, creado delle fantastiche storie che avvengono solo n...