The beginning (capitolo 1)

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Era una giornata come tante altre, solito tempo nuvoloso, solita giornata noiosa, soliti brutti voti a scuola, solita routine in pratica, o almeno lo era per me. Beh, di certo non lo era per Ellie, oh no, questa giornata sarebbe stata una delle più importanti della sua vita probabilmente, della quale non avrebbe fatto altro che parlare addirittura per settimane intere, e io ovviamente dovevo esserci..
Quando uscimmo da scuola ci precipitammo a casa sua, lei doveva prepararsi, e io non riuscivo a capacitarmi del fatto che le servissero più di due ore visto che era già vestita,
truccata e pettinata nel miglior modo possibile.
Voleva apparire al meglio, a tutti i costi, questo solo per incontrare un ragazzo che secondo lei era il principe azzurro dei suoi sogni, così da brava amica le stetti accanto e l'aiutai a prepararsi.
Passammo due ore nella sua camera, con i suoi continui sbalzi d'umore, a causa dell'ansia che aveva accumulato per scegliere cosa indossare.
Alla fine riuscii a convincerla ad uscire, con la scusa del ritardo, sapevo che non avrebbe mai permesso che arrivassimo tardi, così nella fretta di uscire, non controllò neanche l'orologio. Finalmente, libera da quel mucchio di vestiti, troppo femminili per i miei gusti.
Nel tragitto notai che, come al solito lei era perfetta, ma a forza di passare del tempo con lei, ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Alla fine scelse un vestitino ricamato celeste, forse un po' troppo corto, ma le stava davvero bene, e degli stivaletti marroni.
Era così carina, delicata, elegante, femminile.. L'esatto opposto di me in pratica, io a confronto non ero poi un gran ché, indossavo una semplice felpa nera, forse di qualche taglia in più della mia, dei jeans scuri molto stretti e delle comunissime Vans. La solita Arriane insomma.
Camminammo molto per arrivare a destinazione, e quando ci ritrovammo in un gigantesco parco desolato, per la prima volta, fui felice di essermi vestita in quel modo "casual" che Ellie non faceva altro che rimproverarmi da quando ci eravamo conosciute.
Mi sfuggì una risatina nel vedere la sua faccia alla sola vista del parco, fortunatamente non ci fece caso, così continuammo a camminare.
Dopo pochi passi Ellie aprì bocca, avvolta nei miei pensieri, non avevo affatto notato che nessuna delle due aveva parlato durante il tragitto.. "Mi spieghi da quando gli appuntamenti si svolgono nei parchi desolati!? Non ci posso davvero credere.."
La guardai per un istante, poi, divertita dalla sua affermazione risposi "Ellie calmati, vedrai andrà tutto bene."
Mi guardò, come fosse l'unica cosa che volesse sentirsi dire e sul suo viso spuntò subito un sorriso.
Arrivammo nel luogo stabilito e intravidi un gruppo di persone messe in circolo, sedute su dei massi, quasi mi pentii di esser arrivata fin lì.
Feci un passo indietro, ma Ellie mi prese per un braccio e mi tirò verso il gruppo dicendomi "Eccoli! Andiamo!".
Dovetti seguirla, così ci avvicinammo.
Notai subito molte bottiglie di birra sparse qua e là, così guardai Ellie con disapprovazione, ma lei si girò dall'altra parte, odiavo quando faceva finta di niente..
Avrei dovuto fare tutto da sola lo sapevo, sapevo che a Ellie non sarebbe importato se il ragazzo che le piaceva aveva abitudini sbagliate e questo mi preoccupava molto.
Cercai di presentarmi a tutti, ma il ragazzo in fondo non fece caso a me, ovviamente era troppo ubriaco, dovevo aspettarmelo, non mi guardò neanche troppo preso nello stappare la bottiglia successiva.
Era alto, magro, aveva i capelli biondi leggermente spettinati anche se cercava in continuazione di aggiustarli, davvero un bel ragazzo, ma c'era qualcosa in lui, qualcosa di strano, mi trasmetteva un certo timore e allo stesso tempo un senso di protezione che non avevo mai provato prima.
Erano i suoi occhi, ecco cosa, quegli occhi erano meravigliosi, avevano un colore davvero singolare, castano chiari, screziati d'oro alla luce del sole.
Erano davvero bellissimi, ma il suo sguardo era vuoto, triste, arreso, e io non capivo cosa avesse potuto abbatterlo in quel modo..
Avevo preso una decisione, volevo saperne di più..

Rimasi a scrutarlo per diversi minuti, sempre più curiosa di sapere cosa si celava dietro quegli occhi..
Quando improvvisamente, mi resi conto che c'erano altre persone in quel parco, che avrebbero potuto notare la mia curiosità, così abbassai lo sguardo e per non attirare l'attenzione sull'accaduto continuai le presentazioni.
Mi avvicinai a due ragazzi seduti un po' più in lontananza rispetto agli altri, cercando di fare amicizia. Il primo a cui mi presentai si chiamava Thomas, ma mi disse che avrei potuto chiamarlo Thom, la prima cosa che mi saltò all'occhio furono i suoi folti capelli ricci, erano marrone scuro e lui non faceva altro che parlare del fatto che avrebbe dovuto tagliarli ma non voleva.
Aveva gli occhi marroni tendenti al verde ed era davvero simpatico come sembrava.
L'altro ragazzo invece, non sembrava un tipo molto socievole, mi sembrava di aver capito si chiamasse Joshua, era un tipo introverso, con i capelli corvini e gli occhi di un celeste molto somigliante a quello del cielo. Mi salutò con un cenno della testa, accompagnato da un "Hey.", continuavo a chiedermi perché erano tutti così strani in quel gruppo e quando realizzai che mi aveva salutata tentai di rispondere, anche se un po' in ritardo, apri la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non uscì nulla, allora nel panico alzai la mano e cominciai ad agitarla, facendo la figura dell'idiota.
Cercai di rimediare alla figuraccia, ma Joshua non sembrava averci fatto molto caso, così rinunciai.

Dopo qualche istante si precipitò verso di me un ragazzo sorridente, aveva i capelli castani, lunghi fino alle spalle, e degli occhi marroni molto grandi, il primo sorriso di quel pomeriggio, "Finalmente una persona normale!", sussurrai tra me e me.
Mi abbracciò, e io rimasi impietrita davanti quel l'abbraccio così inaspettato, quando si scansò mi disse "Ciao, io sono Alan. Sta tranquilla, non mordono." soffocando una risata, io feci altrettanto e lo ringraziai per il consiglio.

Quando mi voltai, Ellie era già seduta con Thomas e Joshua a ridere e scherzare nella più totale tranquillità, sicuramente si stava ambientando molto meglio di me. Decisi così di sedermi anch'io su uno di quei massi, era leggermente più lontano dagli altri ma la cosa non mi disturbava affatto, cercai di mettermi comoda quando scivolai..
Qualcuno mi aveva afferrata per un braccio, ma chi era? Chiunque fosse stato era riuscito a salvarmi da un violento impatto con il terreno e volevo ringraziarlo.
Così alzai la testa, ma quando aprii bocca lui stava già dicendo qualcosa, "Heilà, tutto bene?" cercò di mascherare il ghigno che cresceva a vista d'occhio sul suo viso, ma non ci riuscì.
Non sapevo cosa dire, ero davvero molto imbarazzata, così nella speranza di cambiare discorso dissi "Uhm.. Grazie, posso sapere il tuo nome?"
La sua risposta fu secca e divertita "Tyler, e il tuo?", alzò la testa nel rispondere..
Era bellissimo non c'erano dubbi, i suoi capelli erano biondo cenere, aveva denti bianchissimi è un sorriso perfetto, per non parlare dei suoi occhi.. Gli occhi più belli che avessi mai visto, color ghiaccio, con alcuni riflessi grigi, non riuscivo a smettere di fissarli, erano così coinvolgenti e pieni di.. di.. divertimento!?
"Allora.. Pensi di dirmi il tuo nome o dobbiamo stare qui tutta la notte?!" disse con un indiscutibile sorriso sul viso.
Oh no! Avevo fatto un'altra delle mie figuracce, non potevo crederci, in meno di trenta minuti ero riuscita a fare già moltissime con perfetti sconosciuti.

Infine risposi. "Arriane, è questo il mio nome."

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