Fondamenti della teoria: introversione ed estroversione (l'asse E/I)

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Per chi viene da un test come quello di 16personalities o altri basati sulle dicotomie, è quasi automatico pensare che i concetti di introversione ed estroversione siano da intendersi nel senso comune del termine: l'introverso è un tipo che ama stare in casa, possibilmente da solo, magari anche timido (infatti è comune l'errore di confondere l'introversione con l'ansia sociale, che è tutt'altra cosa), mentre l'estroverso è una persona che non sta mai zitta e che esce ogni sabato.

In realtà questo è un malinteso comune che non dice molto su quella che sarebbe la teoria MBTI, basata su stili cognitivi e non su tendenze comportamentali.

Per definizione, un introverso ha come funzione dominante una funzione introversa, mentre un estroverso ha come funzione dominante una funzione estroversa. Le funzioni introverse sono primariamente rivolte al mondo interiore dei pensieri, delle emozioni, delle percezioni, e guardano all'interno prima di "portare all'esterno" il prodotto delle loro elaborazioni mentali; mentre le funzioni estroverse seguono il percorso inverso: prima si rivolgono al mondo esterno, e poi "portano all'interno", rielaborando soggettivamente le informazioni recepite (le funzioni introverse, per questo loro legame viscerale col soggetto, sono definite soggettive, mentre le funzioni estroverse, che prima si rivolgono all'oggetto esterno, sono dette oggettive). 


Le funzioni introverse (in breve) sono:

Ni (intuizione introversa): funzione di percezione, che si limita a percepire l'essenza delle cose - sia concrete che astratte - in un'ottica archetipica, quasi impersonale.

Si (sensazione introversa): funzione di percezione anch'essa, che interiorizza dati concreti e astratti mantenendo un forte legame col soggetto.

Fi (sentimento introverso): funzione di giudizio, concernente la valutazione di un oggetto in termini di approvazione o rifiuto.

Ti (pensiero introverso): funzione di giudizio che si occupa principalmente della coerenza interna di un'idea.


Le funzioni estroverse (in breve) sono:

Ne (intuizione estroversa): funzione di percezione, molto ricettiva delle possibilità esterne offerte da un oggetto o da una situazione.

Se (sensazione estroversa): funzione di percezione concentrata sui dati concreti della realtà presente "così com'è".

Fe (sentimento estroverso): funzione di giudizio che si preoccupa della concordanza e l'armonia dell'individuo nei confronti dell'ambiente esterno.

Te (pensiero estroverso): funzione di giudizio che si occupa della coerenza esterna di un'idea (aderenza ai fatti e alla realtà oggettiva).


Per concludere, se prendiamo due tipi che come unica lettera di differenza hanno una E o una I (ad esempio INTJ ed ENTJ) vedremo che non solo questo non influenza il loro comportamento sociale (ci sono tipi estroversi dal punto di vista cognitivo che di fatto sono molto riservati, e tipi cognitivamente introversi ma socialmente attivi), ma anche che hanno le stesse funzioni, seppur in ordine differente:

Le funzioni di un INTJ sono Ni Te Fi Se, quelle di un ENTJ sono Te Ni Se Fi. Questo significa che il primo si concentrerà maggiormente sulla propria percezione, che nella sua forma più pura raggiunge uno stato contemplativo, e solo dopo sui dati oggettivi a cui essa si appoggia, mentre il secondo farà il contrario, esplorando la realtà esterna con l'ausilio della propria percezione. C'è anche da dire che nei tipi equilibrati, come anche lo stesso Jung ebbe a dire, coesistono entrambe le tendenze, e che l'interazione tra funzione dominante e funzione ausiliaria è talvolta così bilanciata in alcuni individui che non è semplice capire quale sia l'una e quale l'altra.

INTJ & ESFJ

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