Monosillabi

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Hayley

Un'altra serata buttata nel fumo.
Cazzo.
Non posso andare avanti così: è l'unica cosa che so fare davvero, che mi permette di aiutare in qualche modo qualcuno, che mi lascia trasgredire alle regole facendo del bene a qualcuno.
Non sempre quello che non serve, è inutile o fa del male, anzi... per quanto rubare sia eticamente sbagliato, cosa che io condanno a pieno anche se parrebbe un paradosso colossale, quando si tratta di fare giustizia nessuno interviene: perché gente buona e onesta è a chiedere elemosina per strada mentre gli stronzi cercando di comprare ogni secondo della giornata una scopata, talvolta anche con donne ubriache marce?
Questo è sbagliato, non le mie azioni; quella è merda vera, non ciò che faccio io.
Per questo non me ne pento.

L'ultima volta che lo avevo incrociato era stato settimana scorsa: avevo scoperto il suo nome, Alexander Ross, stranamente non aveva neanche la faccia da Alexander, e avevo intuito che non potesse essere una minaccia.
È stata una sensazione del tutto intuitiva, guidata dal puro istinto mio e di nessun altro, e so di avere ragione per più motivi.
Primo su tutti è che sento di non venire oppressa allo stesso modo in cui Charles faceva con me senza accorgersene: per lui andava sempre tutto bene, ero sempre troppo distante ma non gli importava nemmeno, eravamo più amici che fidanzati, più colleghi di studio che amici, più conoscenti d'istituto che colleghi, più niente di qualunque cosa. Quello che tutto era cominciato spinta dall'insicurezza di deludere i miei genitori era diventata la mia stessa prigione.

"Quando saremo sposati vedrai che le cose cambieranno, saremo davvero per conto nostro."
S

e solo ci fosse stata une mezza verità ci avrei anche potuto credere, però non c'era niente di fattibile: col tempo saremmo arrivati ad abitare ognuno nella propria parte di casa, magari pure ognuno con un suo amante e questa non sarebbe stata vita.

Non lo è neanche questa, è una sopravvivenza, ma almeno non è priva di libertà. Ho i miei spazi dove li voglio io, ho i lavori che voglio io, ho conoscenze dove le voglio io.

Ho quello che voglio dove voglio, mi è costato caro ma lo rifarei altre mille volte pur di non farmi vincere ancora dagli altri, convinti di sapere tutto di me quando si è dimostrato non sapevano mezza cosa.
Avere la libertà è ciò che più ha prezzo nella vita e che mai potrà essere acquistato, eppure talvolta è necessario conquistarsela perché ti viene privato il diritto più fondamentale di tutti, quello all'espressione. E quando sono i tuoi genitori a decidere le scuole che dovrai frequentare, quanti soldi ti sono permessi spendere al mese, quante sere uscire a settimana, quali luoghi frequentare per "tenerti al sicuro".. che sia in buona o cattiva fede la gente lo si fa per supremazia sui propri cari, che io però non avevo mai chiesto.

«Allora Alex aveva ragione, ciao tesoro! Ti ricordi di me?» il fighetto di qualche settimana fa mi appare davanti al bancone del negozio: Liam. «Il tuo sorrisetto mi fa presupporre che sia così, come te la passi?»

«Bene, tu sei amico di Ross? È di lui che parli?» la necessità di fare due più due è evidente nel mio tono, ciò spiegherebbe un sacco di cose e mi aprirebbe ancora di più gli occhi su quell'altro.

«Siamo una combriccola di tre: io, lui e Pam, la ragazza che ti aveva messo gli occhi ma che hai voluto scartare.» elenca i nomi uno ad uno contandoli anche con le dita della mano destra.

«Ho catturato l'attenzione dei tre moschettieri, quale onore..»

«L'ho detto ad Alex che sai il fatto tuo, mi piaci.» se fosse stata detta da uno a caso questa frase mi avrebbe dato fastidio probabilmente, ma Liam sembra essere il più genuino in tutta New York, una chance ce l'hanno tutti. «Senti qua, ho una proposta: stasera io e te andiamo a rimorchiare, sai quanti potrei farne ingelosire col tuo aiuto? E quanti invece potrei far ingelosire io per te? Doppia vincita in un solo gioco.» lo guardo scaramantica, non convinta della sua idea «Accetta, ci divertiremo, ho bisogno di una nuova spalla dato che quei due si sono rotti il cazzo, testuali parole, e tu saresti perfetta: sei carismatica, schietta, hai l'aria della cattiva ragazza che piace di questi tempi e soprattutto non te ne fa niente di aiutarmi perché ci guadagneremmo in due.»

Come un Fiore d'InvernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora