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Fortunatamente le ore passano velocemente.

Prendo le mie cose aspettando che escano tutti dalla classe, e, una volta vuota, mi incammino verso il mio armadietto.
Sono un po' scettico su questa situazione. Vorrà davvero essere mio amico? Io che, per tutti in questa scuola non esisto, sono stato notato? Forse sto ancora sognando. Magari sono svenuto, ora mi risveglieró in bagno molto probabilmente.
Per provare di essere in una dimensione onirica mi pizzico la pancia, e... Considerazioni? Non è stata una buona idea.
Sobbalzo e mi ricompongo subito. Chiudo l'armadietto, giro l'angolo e mi dirigo verso la mensa perso tra i miei pensieri.

Questi corridoi, le classi, tutti i luoghi di questa scuola mi ricordano Jungkook.
Lui si trasferì tempo fa, dopo quel casino che era successo.
A causa mia, la sua reputazione è stata rovinata in un battito di ciglia, e tutte le persone che erano dalla sua parte gli si sono rivolte contro, prendendolo in giro, picchiandolo per la sua natura.
Continuo a pensare a tutto ciò e non mi accorgo di avere tutti gli occhi puntati addosso. Perché mi stanno guardando? Sono già arrivato a mensa?
Sento il viso bagnato e mi tasto le guance.
Ah, sto piangendo di nuovo... Ma è differente, mi trovo in mezzo alla stanza e tutti mi scrutano con i loro sguardi indagatori e divertiti.
Faccio per correre fuori, tanto non avrei mangiato nulla, quando sento una mano che mi stringe il polso, ancora.
Mi volto e vedo Hoseok, lui mi guarda dispiaciuto e mi trascina fuori dal refettorio.
Saliamo due rampe di scale e mi porta sul terrazzo.
Una volta arrivati mi lascia e ci sediamo a terra, con le spalle al muro, fianco a fianco.

Stavamo sempre in questa posizione a guardare il cielo mentre pranzavamo, ricordi coniglietto?

Passa poco tempo che ricomincio a piangere e Hoseok, vedendomi in quello stato, fa appoggiare la mia testa sulla spalla mentre mi accarezza i capelli cercando di farmi calmare un po', ma senza successo.
Quando ero triste Jungkook faceva così.
Jungkook è ovunque, ma non vicino a me.
I singhiozzi non cessano, allora il rosso mi abbraccia e con la faccia contro il suo petto, lascio uscire tutta la mia frustrazione con un urlo.
Sono consapevole che mi sto concedendo troppo... Ma solo una volta va bene, no? Poi tornerà tutto come prima, e se non dovesse staccarsi da me, troverò io il modo per farlo scappare.
Si, sarà così.

Quando vede che mi sono calmato un po' Hoseok dice ridacchiando: "Io avevo in programma un pranzo tranquillo che avremmo utilizzato per conoscerci meglio e stringere amicizia".
Tiro su col naso e mi stacco dal suo petto, ignorando la sua uscita.
Mi rimetto composto e lui mi guarda mentre io tengo lo sguardo rivolto al cielo.
"Ti ho bagnato la maglietta" sussurro poi.
Lui stringe la parte bagnata e risponde regalandomi poi uno dei suoi sorrisi accecanti: "Non fa niente. Tu sei più importante di una stupida maglietta, si asciugherá".
"Mh"
"Perché piangevi?"

Mi volto e fisso i miei occhi nei suoi, impassibile.
Dovrei dirgli il motivo? Parlando ho causato molti danni l'ultima volta... Non vorrei dover fare i conti con nuove colpe.
Abbasso lo sguardo indeciso e frustrato e lui annuisce, voltando il viso dall'altra parte.
"Capisco se non vuoi dirmelo, è tutto okay. Ma mi dispiace vederti così, quindi, se ti serve qualcosa io ci sono".
Dopo ciò susseguono attimi di silenzio che sembrano infiniti, ma viene disturbato dal rosso, che si alza ed estrae dal suo marsupio due panini.

"Tieni, mangiane uno. Non abbiamo pranzato dopotutto..." dice sorridendo.

Non voglio essere scortese quindi lo prendo e lo rigiro tra le mani, senza scartarlo.
Non è mai durata così tanto una pausa pranzo... Mi sento a disagio.
"Tra poco suonerá la campanella, ti va di cominciare a scendere?" chiede con la bocca piena. Lo guardo disgustato dalla visione del cibo impastato nella sua bocca e, dopo un sospiro, rispondo con un flebile "si" alzandomi.
Lui copia le mie azioni e scendiamo.

Non è così male questo ragazzo..
Ma non posso avere amici.

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