Capitolo 4: Il Fuggitivo

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L’alta figura si slanciava sulla tenue luce che dalle finestre dell’accademia filtrava. Non si era ancora fatto completamente buio, eppure già l’aria iniziava ad inspessirsi di quelle tenebre rischiarate dalle torce che lentamente, come per magia, prendevano a vivere di bagliori argentati e freddi.

Indosso portava una lunga tunica violacea, tanto fine quanto elegante, su cui molteplici pizzi ed orli verde smeraldo risplendevano di energia propria. Il viso, allungato e magro come il resto del corpo, vedeva sorger sul suo centro un corto naso aquilino, che risaltava gli altrettanto piccoli occhi grigi. Non possedeva capelli né barba ad incorniciare quello strano viso, ma solo alcuni tatuaggi neri che ricoprivano tutta la cute liscia della testa. Al collo, come alle orecchie, ai polsi e alle dita, portava spessi anelli e orecchini, braccialetti e collane, tutte composte di quell’oro bianco da sempre simbolo del Primo Ministro.

La sua espressione, mentre scivolava e studiava Amlach, non mutò mai nemmeno di una virgola. Sempre attenta. Sempre silenziosa e indagatrice. E mai al tempo stesso espressiva. Senza molte parole né sorrisi si voltò ed invitò, senza l’uso della parola, il giovane a seguirlo.

Percorsero un paio di lunghi e scuri corridoi, sino a giungere in una piccola stanza di legno chiaro, che nel momento in cui vi mise piede lo accolse con un intenso profumo di incenso.

Il Primo Ministro, preceduto dal tintinnare dei gingilli che portava indosso, si andò a sedere su di una spoglia sedia. Esattamente di fronte a lui un’altra figura stava immobile, spalle dritte e il suo stesso abito nero indosso. Lunghi capelli neri e lisci le si poggiavano sulle spalle, scivolandole sulla schiena con una grazia che quasi pareva innaturale.

Con un cenno, il tatuato uomo gli fece segno di accomodarsi al fianco della ragazza, su quella panca dove anch’essa stava seduta. Una volta che fece quanto gli venne detto, Amlach si fermò ad osservare con la coda dell’occhio la fanciulla che mai prima d’ora aveva scorto prima: un viso candido come la neve, occhi ugualmente diafani e uno sguardo penetrante, come fosse in grado di leggerti nel profondo dell’anima. Costei non gli rivolse però nemmeno una parola, tornando immediatamente a concentrarsi sulla voce che iniziava ad espandersi tutt’intorno a loro, decisa e autoritaria.

<< Niniel, Amlach. Siete qui perché Calìm ha bisogno delle vostre capacità. Arriverò subito al dunque, sicuro che non mancherete agli impegni presi con la città: come già sicuramente saprete, i Figli del Sole stanno per visitare la Foresta Antica, e noi con lei. Sarà vostro compito non perdere mai di vista un membro del Consiglio popolare che alcune fonti ci hanno detto star prendendo parte ad un complotto contro costoro. Dunihg, si chiama. In passato prese parte al Comitato contro le discriminazioni di potere, divenuto poi illegale per via degli omicidi che dai membri di questo gruppo erano stati portati a termine. Dunihg fu però scagionato e ritenuto estraneo ad ogni fatto compiuto da alcuni appartenenti del Comitato.

Questa è dunque la vostra prima missione come membri della Guardia Cittadina: essere l’ombra di Dunihg, e riferirci ogni singola questione che potrebbe portare a sventare il complotto. E, cosa che sino ad ora come studenti non avete mai potuto fare: avete il permesso di intervenire nel caso lo riteneste necessario, con la consapevolezza che se le cose per colpa vostra dovessero vertere verso il senso sbagliato ve ne assumereste le conseguenze. >>

Finito di dire ciò, il Primo Ministro schioccò le dita. Da che le mani di Amlach erano strette solo sulle proprie stesse carni, adesso dal nulla erano apparsi alcuni fogli di pergamena con su scritte diverse informazioni su colui che avrebbero dovuto seguire.

Entrambi i giovani umani dall’abito nero iniziarono a leggere e rileggere ogni informazione, a ripassarsi in mente la cartina della casa dove abitava l’uomo, di tutti coloro che di solito incontrava e i sospettati che si supponeva avessero insieme a lui legami con il complotto.  Una volta finito lo studio di quanto gli sarebbe tornato utile, con un altro schiocco di dita i fogli iniziarono a divampare di fiamme fredde, incenerendosi e svanendo alla vista e al tocco dei due ragazzi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2015 ⏰

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