12 - voce del popolo.

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Warning: capitolo significativo, ragazze/i denunciate. Il mondo deve essere un posto familiare, non deve far paura. Denunciate!

Tancredi era a casa, tra le braccia dell'unica persona che lui abbia mai amato.

Ma meritava delle scuse, cazzo se le meritava, e le ha avute come giusto dovevano arrivare.

"Mi dispiace tanto di averti deluso, la verità è che non so come darti tutte le spiegazioni, né so come per chiederti scusa. D'altra parte, so perfettamente che mi sbagliavo, che avevo tradito la fiducia che avevi riposto in me e nella nostra specie di pseudo-relazione e che avevo rotto tanti sogni e illusioni. Ed è per questo che mi scuso. Ma voglio che tu sappia i motivi o, piuttosto, l'unico motivo, che mi ha portato a deluderti. Era per paura. Avevo tanta paura del percorso che stava intraprendendo la nostra relazione, avevo tanta paura di andare troppo veloce che qualcosa dentro di me mi ha costretto a fare un passo indietro. Né ero molto consapevole del danno che ti stavo facendo, davvero. La verità è che era qualcosa motivato dal egoismo e paura ed è per questo che chiedo perdono. La tua assenza mi pesa come una lastra sulle mie spalle. I lamenti sono diventati la maledetta aria che mi fa respirare i polmoni. E ora, mi pento di tutto ciò che ho lasciato andare senza godermelo abbastanza. So di averra cerco il tuo perdono giorno e notte. Non so se il mio rimpianto ti servirà come uno spettacolo d'amore, ma i miei giorni sono pieni di "speriamo di no". Penso che non ci sia modo di giustificare un simile atto, quindi non proverò a farlo. Non so perché sia ​​successo, né cosa mi abbia portato ad esso. Ma è un tradimento che non meriti. Ho giocato con la tua sicurezza, che ora non merito. E ti devo mille scuse. Ora che sono riuscito a parlarti faccia a faccia, sono a tua disposizione per sedermi e parlare dell'accaduto. Ne ho bisogno Ne abbiamo bisogno. Non voglio che questo finisca qui, ma capisco che hai bisogno di un momento per pensare a quello che ti ho appena detto. Quando vuoi, io sono qui."

Questo era quello che Luca aveva esternato quella notte.

"Mi hai ferito Luca, mi hai lacerato il cuore. Quella notte non me dimenticherò mai, ma è grazie a quella notte che ora hai capito chi sei veramente. Se tu me lo permetterai, io vorrei provare ad essere come la cenerentola della tua vita, o almeno della tua storia d'amore. Se tu me lo permetterai, vorrei provare ad essere quel petalo della rosa che non cade mai, vorrei provare ad essere le corde della tua chitarra. Però devi provare a fidarti di me, tu non sei uno stronzo senza cuore e non lo sei mai stato infondo. Ora ho capito perché hai fatto quel gesto, e non ti giudico. Ti dico solo di promettermi una cosa, mi prometti che non mi farai più del male? Promesso, Luca?"

"Te lo giuro ricciolino, sulla mia stessa vita."

Questo era quello che Tancredi gli disse.

"Posso dirti una cosa?"

"Certo che puoi dirmela."

"Okay, ma non devi spaventarti."

"Non mi spaventerò."

"Ti amo."

*

La mattina dopo Maria e la redazione di amici si trovavano in casetta. Da un lato c'era Tancredi con una copertina mentre parlava con un'agente di polizia, le occhiaie gonfie e tonde per non aver dormito con Luca che lo abbracciava da dietro; dall'altra Deddy con Maria e i professori.

"Allora signor. Cantù per denunciare bisogna che la vittima, in questo caso lei, si rivolga presso gli uffici territoriali della polizia o dei carabinieri. Qui deve dichiarare le proprie generalità, descrivere i fatti con tutti i dettagli che si ricordano e allegare le prove. È consigliabile conservare i capi di abbigliamento indossati durante l'evento poiché potrebbero contenere prove essenziali e tracce biologiche. Inoltre è bene, se disponibile, portare con sé i referti medici. Ricordiamo che si può denunciare una violenza sessuale anche molto tempo dopo il compimento del fatto e senza prove, anche se questo potrebbe rendere le indagini più lunghe e complesse. Detto ciò, adesso lei deve solo decidere se parlare dell'accaduto o no."

Tancredi ci pensò, e poi decise. Guardo Luca negli occhi e gli regalò un piccolo grande sorriso.

"Signor. Agente, vede, ogni giorno la gente viene abusata e molestata. Mi piacerebbe essere un esempio per chi teme il peggio e ha paura di denunciare. Vorrei essere uno spirito guida per tutte quelle donne, bambini, uomini, ragazzi che ogni giorno non possono camminare per strada tranquilli perché portano una gonna corta o una camicia leggermente sbottonata. Voglio essere la voce che i ragazzi di oggi devono ascoltare, perciò, racconterò il fatto e manderò il mio avvocato per far si che il signor. Rizzi debba avere quello che merita. La ringrazio."

Aka aveva le lacrime agli occhi, quanto era fottutamente fortunato ad avere Tancredi?

*

"Bene, visto le prove inconfutabili che provano che lei ha approfittato del signor. Cantù, deve lasciare il programma e seguirci in centrale, lì potrà avere il diritto di una chiamata alla famiglia. Inoltre, ha il diritto di stare in silenzio, ogni cosa che dice può essere usata contro di lei. Ci segua."

Così, Dennis Rizzi lasciò per sempre la casetta di amici e sicuramente anche la sua, di fronte a 15 paia di occhi che lo guardavano, piangendo e odiandolo per un tale orrore.

Enula e Tommaso furono richiamati dalla lezione e furono rimandati indietro, così si misero a correre verso la casetta.

"Amore, ci hanno avvisato da poco abbiamo fatto il più presto possibile."

La prima cosa che videro era Deddy in manette tenuto da un'agente.

"Stronzo, come hai potuto fare una cosa del genere." Tommaso aveva le lacrime agli occhi.

"Ora sto bene, un angelo mi ha salvato." disse girandosi a guardare Luca.

"Sono molto contento che tu stia bene, tuttavia, deve recarsi al pronto soccorso e fare accertamenti, deve essere ricoverato d'urgenza e mi assicurerò che abbia i migliori dottori. Quello che le è successo è veramente orribile, fortunatamente non ha aspettato due volte per raccontare la verità." L'agente si intromise.

Tancredi sorrise.

"Bene, allora vado a prendere delle cose per dormire e arrivo subito."

Così si tolse la copertina di dosso e prese per mano il biondo, dirigendosi nella sua stanza.

"Non ti vedrò per due giorni, come farò a vivere senza la mia Giulietta."

"Oh Romeo Romeo, devo solo fare degli accertamenti e tornerò."

Luca si avvicinò e posò le mani sui suoi fianchi.

"Sai, non mi sembra vero che tu sia di nuovo tra le mia braccia. E non farò uno sbaglio simile da farti andare via."

"Io non andrò via, mai più."

Tancredi appoggiò le mani sulle sue guance e lo travolse in un bacio, il primo dopo due mesi.

"E comunque..."

Luca lo guardò confuso.

"Comunque cosa?"

"Ti amo anch'io Lu, come non ho mai amato in vita mia."

*

Fine.🍀

un solo respiro - tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora