𝑆𝐴𝐿𝑉𝐴𝑅𝐸 𝐷𝑅𝐴𝐶𝑂 𝑀𝐴𝐿𝐹𝑂𝑌

𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒- 𝐩𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨

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Penso che sia stato in quel momento che tutto è iniziato a peggiorare.

Non sapevo nemmeno esattamente come fosse successo, ma ricordo spesso di aver guardato l'avambraccio in fiamme. È stato doloroso, ma, se sentivo un altro tipo di dolore, questo poteva andare via o almeno farsi sentire meno.

Ho contato i giorni in cui non avevo parlato con una sola anima durante quell'estate, ed erano 23 in totale. Niente "buongiorno" o colpi alla porta. Se mai avessi provato a parlare con me stesso, tanto per cambiare, la mia voce sarebbe bloccata dalla lunga assenza di qualsiasi suono.

Se mai uscivo dalla stanza, trovavo la preoccupazione di mia madre e mia zia, che non si facevano scappare l'opportunità di ricordarmi qual era il mio compito.

"Devi uscire un giorno, tesoro..." La voce rotta di mia madre arrivò dopo il bussare dell'ultimo giorno di luglio.

Se non avessi risposto abbastanza a lungo, avrebbe pensato che stessi dormendo e se ne sarebbe andata. Ho sentito il rumore di un vassoio pieno che incontrava il pavimento e poi dei passi. Potevo respirare di nuovo.

Sarei stato commosso dal suo sentimento se non fosse stato per il dolore al mio avambraccio. Stava bruciando di nuovo e il dolore stava lentamente sostituendo qualsiasi altra emozione che altrimenti sarebbe emersa.

Ho bevuto fino ad addormentarmi e speravo che questo dolore sarebbe finito entro la mattina successiva.

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E poi, ovviamente, c'erano le urla, i gemiti inquietanti e disgustosi che provenivano dai sotterranei, dove zia Bella aveva la sua camera da letto. L'ingresso dei sotterranei non era lontano dalla mia stanza, ci divideva solo una rampa di scale, e nei corridoi vuoti la voce viaggiava veloce.

Se diventava insopportabile - e la maggior parte delle volte lo era - scappavo nella camera da letto proprio di fronte alla mia.

C'era un vecchio pianoforte nella stanza della mia bisnonna e la disciplina in me mi invitava a spolverare le mie vecchie abilità. Mi ha aiutato il fatto che se suonavo il piano, non potevo sentire le urla di Bella ogni volta che il Signore Oscuro le faceva visita.

La mia bisnonna era ormai in parte muta e quasi sorda per la vecchiaia, ma era sempre contenta quando le suonavo il piano. Era costretta su una sedia a rotelle, quindi l'avrei fatta rotolare vicino al piano, dove poteva sentire la melodia in modo più chiaro.

"Stanno scopando di nuovo, vero? " diceva, e forzavamo ogni risata che potevamo trovare in noi stessi in modo da poter sopravvivere a questa parodia.

Né la mamma né Bella sono mai entrate in questa stanza solitaria e buia (per motivi familiari drammatici che mi sarebbero rimasti sconosciuti) e quindi ho avuto un po' di pace e tranquillità se volevo.

Con le mani deboli e rugose, faceva un movimento di applausi che non produceva alcun suono.

"Ben fatto, Draco!" borbottava e sorrideva con le labbra tirate all'indietro.

Ero sicuro che non avesse sentito metà delle note, ma era l'unica persona per cui avrei voluto suonare. Era sempre stata una donna inflessibile che aveva visto questa famiglia al suo meglio. Aveva testimoniato tutto il potere, il fascino e la fama dei Malfoy; i balli, i galà, i diamanti. Potevo vedere che la faceva soffrire quando veniva lasciata da parte e dimenticata come al solito. A quei tempi, mi sentivo come se fossi il suo unico conforto e fonte di divertimento oltre ai vecchi gioielli di smeraldi che indossava ancora.

Potrei dire lo stesso per lei. In un certo senso, era l'unico membro della famiglia con cui mi sentivo sicuro di parlare, anche da bambino, perché aveva una qualità innegabile: potevi parlarle per ore dei tuoi problemi ed essere sicuro che non avrebbe mai detto una parola a nessuno - sì, in parte perché ne avrebbe sentito meno della metà. Ascoltava, capiva e annuiva.

"Suonane un altro!" diceva eccitata.

E con un dolore acuto a entrambi gli avambracci e le lacrime silenziose agli occhi, le suonavo la Moonlight Sonata.

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