Capitolo 1 - Rientro A Scuola Di Merda

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E' il primo giorno di scuola dopo le vacanze di Natale e sono in ritardo.

complimenti T/n, davvero.

Entro in classe, i miei compagni di classe delle superiori non mi vanno per niente a genio, sono tutti lecchini o stronzi propensi a diventare trapper di merda. Dio quella proprio non si può considerare musica...

Mi siedo al mio posto senza guardare nessuno, voglio solo tornarmene a casa sul mio letto a leggere, no ho proprio voglia di parlare con sti def...

??: Di preciso tu dove avresti passato il Natale? Sotto un ponte per caso? No perché non mi pare che tu abbia qualcuno da cui tornare dopo scuola se non nella tua stupida casa famiglia ahahahah.

Era vero, tutti i miei parenti sono stati uccisi da due tipi, nel corso della mia vita, potrei giurare che uno di quei due bastardi avesse allungato i suoi denti per conficcarvi mio fratello, mentre l'altro mi sembrava che si fosse tatuato tutta la pelle di verde, ma quale pazzo lo farebbe?

T/n: Luca evita per favore, non sono in vena, quella stupida della mia mamma ha ben deciso di rompermi i coglioni anche stamattina sul fatto che dovrei lasciare la scuola ed andare a lavorare, sinceramente ogni volta che ti vedo prendo in considerazione di farlo.

Luca: meglio per tutti se te ne vai.

Detto questo si girò e andò verso il suo gruppetto di gangstar.

Di solito sono timida, introversa ed insicura, ma appena vedo qualcuno che è ostile nei miei confronti rispondo a tono, non ho vie di mezzo, neanche mi piacciono.

Skipe time

Era la quarta ora quando quella troia della prof di storia decise di interrogarmi, io sono sempre preparata, ma poteva anche non chiamare me per la quarta lezione di fila.

Che rientro a scuola di merda, pensai

Stavo camminando verso la cattedra quando sulla mia destra iniziò uno sbrilluccicare di luce viola, questa piano piano si trasformò in un vortice che somigliava vagamente ad un buco nero.

prof: ragazzi uscite subito dall'aula!

Era chiaramente impanicata, tanto che non si accorse neanche che ero rimasta da sola in classe, rimasi lì, immobile, a fissare quel buco nell'aria, mi attraeva, non so bene come, fatto sta che lo faceva, come se mi appartenesse e non lo volessi lasciare solo, anzi, come se ciò da cui mi separava mi appartenesse.

Vidi una scarpa sbucare da quello che supposi fosse in realtà una specie di portale, come in shadowhunters, il libro che leggo.

Nel frattempo, alla UA

Deku: ragazzi sono certo che qui ci sia qualcosa che non va.

Tsuyu: è solo una tua impressione, cra, qui non c'è niente che non va.

Deku: sarà anche solo una mia impressione, ma in ogni caso dobbiamo cercare Eri, Aizawa ha detto che non la trova più.

Bakogou: Deku!!! STUPIDO NERD DI MERDA SONO LE 4 DEL MATTINO E CI HAI TRASCINATI TUTTI FUORI DAL DORMITORIO PER "UNA TUA IMPRESSIONE" E PER CERCARE LA MARMOCCHIA DEL PROFESSORE?! GIURO CHE TI FACCIO ESPLOD...

Una cupola intrappolò tutti gli studenti della prima A, tutti iniziarono senza neanche parlarsi a trovare dei modi per distruggerla, ma neanche Deku ci riuscì, finendo per rompersi un braccio.

Bakogou: COS'è STA MERDA ADESSO?! PERCHè NON SONO RIMASTO A DORMIRE?!

Tsuyu: prova a calmarti Bakogou, ora arriverà un eroe a liberarci.

Bakogou: IO NON HO BISOGNO DI AIUTO STUPIDA RANA.

Shoto: Crdo che quel villain lassù abbia il quirk di solidificare l'aria o di crearè questo materiale indistruttibile e che l'abbia usato per intrappolarci, ma non capisco perchè abbia creato una cupola più grande fuori dalla nostra.

Disse mentre indicava un signore alto e secco con i capelli castani ed un accenno di barba che guardava un punto vuoto nello spazio di cortile della UA, sembrava stare in piedi su una torre fatta dello stesso materiale delle cupole, ma invisibile.

Col tempo diversi eroi e giornalisti, e anche poliziotti, si affacciarono sulla cupola più rande provando a romperla, senza risultati, c'era perfino il number-one hero Endevour. Un'ora passò senza che la situazione variasse fino a che...

T/n's pov

Dal portale sbucarono due uomini, uno coi capelli azzurri e svariate mani che lo stringevano in più parti del corpo, ed il secondo...il secondo...

Spalancai gli occhi incredula, era lì, dopo tanto tempo lo vidi in faccia, finalmente, era il momento, una lucertola verde con una spada in mano affiancava mani fatate, quella spada aveva ucciso mia mamma, mia zia e molte altre persone a me care, volevo vendicarmi, consegnarlo alla polizia o ucciderlo, ma non riuscii neanche a parlare.

Mani fatate: vedo che hai riconosciuto il tuo amico d'infanzia, vorrei lasciarvi soli a parlare ma è meglio non qui, arriva la polizia.

mi prese per le spalle e mi spinse verso il portale col sottofondo delle sirene delle volanti, non opposi neanche resistenza.

Another World (BakugouxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora