07.03.2015

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Finalmente è arrivata la batteria nuova del telefono yeeeee :3

Allora, come va oggi?

Io tutto normale, stamattina andre si è alzato alle 6 (non va a scuola il sabato e lo odio per questo -.-) e ha voluto salutarmi ohw che dolce :33

A scuola niente di che, poi il pomeriggio sono andata dai nonni, ho parlato molto con nonna riguardo al bipolarismo...

Ora sono a casa, casualmente con le cuffie nelle orecchie ahahaha :)

L'unica cosa è che inizio ad avere paura che andre non sia chi dice di essere, perché non vuole farsi foto (beh, ne ho 3 sue), non mi chiama mai, non vuole fare videochat... ci sto male per questo. Lui sa praticamente tutto di me, voce compresa, ma io di lui non so praticamente niente...

Mi ha preso una depressione tale da volermi andare a tagliare, veramente io non ce la faccio più...

Non dirò niente ad Andre questa volta.

Tanto finché non verrà qui non lo saprà mai.

Ma io voglio sapere cavolo, perché non vuole parlare con me, la sua ragazza, al telefono? Cosa lo spaventa?

Un giorno scoppierò in lacrime e gli chiederò, anzi, lo implorerò, di farmi sentire la sua voce, perché è invivibile una situazione cosi...

Cosa devo fare per convincerlo, morire??

E ne avrei una gran voglia adesso.

Sinceramente io penso che la vita sia solo un raggiungimento alla morte, la vita è fatta di sofferenze, lacrime e sangue. La felicità è solo un castello in aria, un obbiettivo irraggiungibile, infatti non dura mai tanto. Il mio continuo ricorrere a testi di canzoni che parlano di morte e sofferenza, il mio sempre vestirmi e truccarmi di nero, la mia passione per le morti violente nei film, il sangue, i vampiri... tutto mi riporta a quell'idea della morte che mai mi abbandona. Il mio sogno è morire giovane, di morte improvvisa e violenta, ma non dolorosa.

Sul mio volto appare sempre un sorriso, ma guardate i miei occhi: troverete il mio desiderio di morte impellente, tutto quello che manca è solo un po'di coraggio, perché la determinazione c'è tutta.

Vorrei essere riuscita a suicidarmi quella maledetta notte del 21 dicembre 2014, almeno ora tutti sarebbero più abituati alla mia mancanza e non soffrirebbero più così tanto.

Come mi urlava ieri mio padre, non devo piangere, perché chi piange è solo un debole senza palle, e che sono un fottuto errore. Per lui sono un peso più che una figlia, e me lo urla addosso più volte durante la settimana; mi urla che non mi accontento mai, che non porto rispetto, che sono una troia e che so solo chiedere, e mai portare soddisfazioni.

Ah, è cosi papà? E allora perché cazzo vai a dire a tutti che soni una brava figlia, che porto tante soddisfazioni, brava a scuola...? Dimmelo, perché io proprio non ci arrivo.

Vorrei solo essere apprezzata per come sono, lo so che sono un casino, faccio sempre errori e faccio più cazzate che cose giuste, ma io sono cosi. E sono tua figlia papà, mi dispiace per te.

Diario di una ex autolesionistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora