#todorokixreader

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Le stelle erano l'unica fonte di luce in quell'enorme distesa di prato. Ogni tanto si intravedeva una cometa sull'immenso sfondo blu della notte. In quel parco notturno, all'apparenza non c'era nessuno. Ma se si guardava più attentamente, appoggiato ad il tronco di un albero, vi era un ragazzo. Seppur fossero le due di notte e il buio serale inghiottiva qualsiasi cosa, non era difficile da notare. Aveva i capelli di due colori diversi, metà bianchi a destra e metà rossi a sinistra. Questo la c/c lo sapeva bene. Lo incontrava spesso al bar della periferia, che ordinava sempre la stessa colazione. Cappuccino e sfogliatella. Purtroppo, la c/c non aveva mai avuto il coraggio di parlargli. E  sfortunatamente per i due, la cosa era reciproca. Erano sempre stati troppo timidi o freddi per fare amicizia con i loro coetanei. T/N era in piedi su una collinetta verde, che fissava la sagoma del bicolore intento a guardare il cielo stellato sotto i rami di un ciliegio in fiore, a poco più di una decina di metri dalla sua posizione. D'un tratto un petalo rosa si staccò da un ramo dell'albero e si posò delicatamente sulla testa del ragazzo. Questo lo prese tra le mani, lo fissò un secondo, per poi soffiarci delicatamente sopra. Il petalo si sollevò in aria e cominciò a fluttuare sulla brezza fresca. Alla ragazza comparve un sorriso dolce sul volto.

"Certo che è proprio carino" pensò la ragazza. Quando aveva appena compiuto sette anni, sua madre la lasciò per un tumore ai polmoni. Era l'unica persona che gli era rimasta ,da quando suo padre era scappato di casa diversi anni prima. Era voluta uscire di casa a farsi un giro per prendere una boccata d'aria, cercando di distrarsi da quei pensieri che ormai perseguitavano la sua vita da quasi dieci anni. Era sempre stata una madre fantastica, affettuosa, disponibile e molto dolce. L'umore della c/c ,quando sua madre era ancora in vita, era molto simile al suo. Ma da quando l'ha lasciata sola, si era chiusa in se stessa. Non voleva più vedere o parlare con nessuno. D'un tratto, il suo corpo si mosse da solo, e cominciò a camminare in direzione del ragazzo.

-ti dispiace..?- chiese timidamente al ragazzo indicando con un cenno del capo il tronco del ciliegio.

Lui posò i suoi su di lei. Sono adesso notò che erano di due colori diversi,uno azzurro e l'altro grigio. Erano incredibilmente belli, la c/c avrebbe passato ore a fissare quell'occhi di ghiaccio. Il suo sguardo era difficile da tradurre, ma sembrava quasi che la sua presenza non lo disturbasse.

-tranquilla fai pure- rispose.

Lei si sedette di fianco a lui, e iniziarono una conversazione muta, composta solamente dalle loro presenze corporee e la musica delle cicale.

-stanotte ci sono più stelle del solito..- ad interrompere questo rilassante silenzio, fu il bicolore.

Il suo sguardo era inchiodato sulle sfumature di diversi colori del cielo. Che erano dai più variopinti. Dal verde smeraldo, all'azzurro  ghiaccio, al viola pastello.

-vieni qui spesso allora- disse T/N. 

Iniziò pure lei a fissare lo spazio immenso che si stendeva davanti ai suoi occhi. Quella sera, si era creata una sorta di aurora boreale, che mescolava i colori e le stelle in una danza variopinta.

-già.. ho subito così tante delusioni nella mia vita, che l'unica cosa che mi rimane è fissare il cielo di notte..- aggiunse in tono basso.

Il suo tono era triste, ma allo stesso tempo trasmetteva tranquillità, pace. Questo la c/c non lo capiva, ma la voce del ragazzo era incredibilmente dolce e soave.

-sono le delusioni che ci rendono ciò che siamo e ciò che saremo.. sono loro che ci aiutano a maturare e a crescere.. ma allo stesso tempo ci calpesteranno come fossimo formiche.. -

-non sembri il tipo da fare queste riflessioni..- parló il bicolore.

-d-davvero? E che tipo sembro?-

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