Cap. 7

201 18 0
                                    

Era bello il paese dove abitavo, grande, pieno di case ed edifici che tra di loro formavano piccole vie che riservavano segreti e misteri.. di notte facevano paura, di giorno erano un'avventura.

Mi diressi verso il parco, stavo andando piuttosto veloce così iniziai a rallentare. Quando arrivai davanti alla cencellata del.parco vidi il cartello con scritto: CLOSE. THE PARCK IS OPEN AT 14:00/19:30 PM

Bene, il parco era chiuso. Davanti alla cancellata c'era una panchina dove mi sedetti. Presi il cellulare ed entrai nella conversazione di Miky.
Io:Ciao, hai da fare?
M:no perché?
Io:ti va di raggiungermi al parco?
M:ma non è chiuso?
Io:tu vieni poi magari ci facciamo un giro per il paese..
M: okay dammi 10 minuti e sono li.

Dopo il tempo stabilito vidi Miky arrivare, mi salutò e Face qualche carezza a Troy, che apprezzò.

M:allora, ti va un gelato?

Io: certo, dove si va?

M:qui vicino c'è una gelateria

Io: okay bene, andiamo

Era bello passare del temo con Miky, era simpatica e molto carina. Aveva I capelli corti e neri. Occhi marroni ed era poco più alta di me.

M:ecco è la difronte, la vedi?

Io:si è piccolina..

M:si ma il gelato è buonissimo!

Io: okay ma non possiamo fare il giro lungo? La strada mi sembra un po troppo trafficata...

M:ma no dai, aspettiamo il semaforo verde

Dopo qualche minuto il semaforo si fece verde. Era una strada bella larga e trafficata quella. Io e Miky eravamo davanti e Troy a pochi metri dietro di noi. Eravamo quasi alla fine della strada quando sentii un clacson.

PIIIIIIIIIIHHHHHH. PIIIIIIIIIIHHHHHH. PIIIIIIIIIIHHHHHH!!!!

TROYYYYYYYYYYY!!!

EVIIIIIILL!!!

NOOOOOOOOOO!!!!!

Io:NO, NO, NOOOOOOOOOO!!! TROY, TROY TI PREGO. TI PREGO TROY, RISPONDI. TROY... TROY, SVEGLIATI. DOBBIAMO PRENDERE UN GELATO ANCHE A TE AMICO MIO, TI PREGO... Troy.

M:Evil...

Io:no! Lasciami stare!

Pov's Miky

Provai a tranquillizarla, le toccai la spalla ma mi respinse. Troy era morto. Li sul ciglio della strada, in una pozza di sangue, con il pelo arruffato e rossastro. Gli occhi chiusi e due mani leggerissime che lo stringevano forte come se fosse ancora vivo. Le lacrime che bagnavano il viso del cane e che le scendevano a gocciolone sulle guance non si fermavano più.
SPAZIO AUTRICE:
NON SO VOI MA IO STO PIANGENDO IMMAGINANDOMI LA SCENA. SPERO VI PIACCIA

BAD BOY.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora