Capitolo 10

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Abby POV's

Camminavo, ero solita farlo quando pensavo, riusciva a rilassarmi, dovevo assolutamente riordinare il mio cervello, non potevo sopportare tutto quel caos, Luke e la chiamata a Steph, l'invito di Candice, il lavoro e lo studio erano il meno. Non ero così incasinata da prima del ricovero, ed io non ci volevo tornare la, no non me lo sarei permesso.

Ero ancora a terra,stesa su quelle mattonelle che emanavano caldo al confronto con il freddo che avevo dentro, così tanto freddo, così tanto vuoto, ecco cosa avevo dentro, nulla, in tutti i sensi. La vista stava iniziando ad oscurarsi e le cose sembravano muoversi, forse ci sarei riuscita a finirla questa volta, poi non vidi più nulla. Mi ritrovarono così, stesa in una pozza di sangue, senza sensi, ma ancora non ero morta, forse Dio voleva questo, ma non io, cazzo volevo farla finita, avevo provato pillole, lamette,pistole ma nulla era riuscito. Ricordo il suono delle sirene e una luce bianca, solo questo. Al mio risveglio ero in una stanza quasi più vuota di me, i polsi erano coperti da delle fasce e facevano male, mi ricordavo, sapevo cosa era successo e non capivo come avevo fatto a non morire. Non volevo vedere nessuno, ero quasi imbarazzata per quello che avevo fatto perché non ci ero riuscita. Dopo una settimana mi spostarono in un centro, la risposta dei dottori fu un scioccante per i miei genitori:
anoressica,depressa e bipolare. Io ci avrei aggiunto sola.

Ecco cos'ero e cosa sarei sempre stata, sola, tutti i miei amici se n'erano andati e quello aveva cambiato tutto, prima ero una ragazzina felice, poi sono cambiata e nemmeno io so cosa sono diventata,non più. Il percorso per tornare in superficie fu uno dei più duri.

'Ora sono qui però'

Quella era stata una delle ultime volte in cui mi ero sentita "male" e il pensiero di affondare mi pervase, sapevo cosa sarebbe servito, avevo pensato tante volte di riprovarci di non sentire più il peso del mondo esterno anche solo per pochi secondo, ma poi pensavo a cosa avevo passato per superare tutto e riuscivo a fermarmi. Le ricadute c'erano state, portavo ancora cicatrici su tutto il corpo e facevo ancora fatica a guardarmi ad uno specchio. Durante tutto questo che, 3 anni e mezzo, io non avevo avuto nessuno, tutti mi avevano tradito e questo forse era il vero motivo per il quale ancora non riuscivo a fidarmi delle persone, cosa che mi era riuscita sempre difficile.

Annegata in tutti questi pensieri non mi resi nemmeno conto che ero finalmente arrivata a casa, salì le scale ed appena entrai in Steph mi saltò addosso chiedendomi che mi era preso.

"Steph scusa ma devo proprio farmi una doccia, te lo dico dopo, comunque nulla di che non devi preoccuparti" non avevo proprio voglia di parlare, era una cosa stranissima, sentivo di poter scoppiare, anche se non era successo molto era come se tutto quello che avevo dimenticato stesse tornando le cose appena successe anche se piccole e magari insignificanti, erano state la goccia che aveva fatto straboccare il vaso.

Entrai nella doccia e nemmeno l'acqua calda riuscì a liberarmi dai pensieri, così cercai una scusa da dire a Steph, optai per la verità perché con tutti quei pensieri mi era difficile creare una bugia che reggesse.

Mi preparai con molta lentezza cercando di ritardare il mento che Steph stava aspettando impaziente dietro la porta, quando uscì mi lanciò un'occhiata preoccupata. Senza che nemmeno mi chiedesse nulla iniziai a parlare.

"Nulla, nulla, è solo che oggi ho visto Luke e non sapevo che fare perché mi ero promessa di non guardarlo nemmeno dopo quello che era successo, invece gli ho sorriso e mi sento come se mi fossi tradita da sola" dissi molto velocemente, quasi senza respirare.

"Beh, nulla...Non ti devi sentire così, non hai fatto nulla di male, hai solo regalato un sorriso, non vuol dire che ora devi cominciare a parlarci, l'hai fatto solo per gentilezza" mi strinse in un abbraccio, poi mi mise le mani sulle spalle e mi guardò negli occhi. "Non ti sei tradita e adesso devi farmi un sorriso e riprenderti."

Sicuramente non poteva immaginare quello che mi passava per la testa, ma aveva ragione, avevo solo sorriso e non dovevo sentirmi male per quello. Sembrava quasi che volessimo convincerci, ma accantonai quell'idea e le sorrisi, ci abbracciamo di nuovo.

"Senti, oggi una ragazza ci ha invitato ad una festa, ti va di andarci?"

Ci mettemmo a sedere sul divano continuando a parlare della festa,aspettando qualcosa,perché era l'unica cosa che sapevo fare con le cose e le persone, loro se ne andavano, ed io aspettavo.

Spazio Autrice

Ecco il capitolo, ora dovrei aggiornare con più frequenza :) Finalmente sappiamo un po della storia di Abby, spero che vi piaccia. visto che non ho più nulla da dirvi vi lascio, mettete mi piace.

-Alex

Trouble || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora