Anche nella morte

capitolo 1

Luffy era seduto in grembo al suo primo ufficiale, era appoggiato sul suo petto mentre i due si prendevano una pausa dalla festa. Luffy era intento ad aspettare la sua prossima porzione di carne, mentre Zoro stava finendo la sua sesta bottiglia di sakè, La stanza era riempita dagli applausi degli uomini-pesci, delle sirene e dei pirati, gli altri sette della ciurma stanno ancora festeggiando, o si stavano riposando da qualche parte, quindi Zoro e Luffy erano liberi di parlare senza che qualcuno gli prestasse attenzione;

"Scommetto che Sanji lo scoprirà." disse Rufy con una vena di tristezza. Il verde finì l'ultimo sorso di sakè, buttando da qualche parte la bottiglia.

"Avrebbe dovuto scoprirlo due anni fa, ma è talmente idiota, che non ha capito, il fatto che fossimo gey, senza prima vederci baciarci, quindi chissa !" rispose Zoro con nonchalance;

"Inoltre, è davvero così brutto che lo vengano a sapere ?" domandò piano.

Luffy a quelle parole si irrigidì, non vuole che l'equipaggio lo sapesse, non sapeva cosa avrebbero pensato se avessero saputo del suo problema e questo lo spaventava;

"Non voglio che lo sappiano" affermo;

"Lo so, ma sono sicuro che capirebbero" lo rassicurò con tono gentile accarezzandogli i capelli;

"Sono i tuoi compagni, ti hanno aspettato per due anni, se non lo accettano possono anche andarsene, inoltre anche brook è morto e io non vedo la tua pelle marcire fino a diventare tutto scheletro."

Il capitano si rilasso sentendo le parole del suo ragazzo, poi sospirò, sapeva che aveva ragione, ma era così spaventato all'idea dei suoi amici disgustati da lui, o che peggio ne fossero spaventati, aveva lavorato duramente per far si che nessuno, tranne Che, sapesse della sua condizione.

Quando ha iniziato il suo viaggio come pirata,a desiderare disperatamente una barca con cabina, soprattutto dopo che Zoro si era unito, così da non fargli scoprire il suo segreto, ma dopo aver passato due settimane su quella bagnarola, riuscì a fidarsi abbastanza, da dirgli la verita, ovvero dire alla persona che si era reso conto di amare, che sarebbe morto ogni mese.