Cap.02

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Lo seguo con gli occhi, completamente ammutolito, mentre, con piena naturalezza, gira per casa, abbandonando al centro del salotto, le sue valige. Apre la tenda, lasciando entrale la luce del giorno ed inizia a lanciare, prima le scarpe, poi la giacca, i pantaloni, fino a tuffarsi sul divano, come se nulla fosse; mentre io sbatto le palpebre, ancora incredulo.

"Perché sei qui?"

"Non mi vuoi ?" Ribatte sfacciato, alzando lo sguardo verso di me e mi blocco, ancora una volta, come un totale rimbambito.

È bello.
Dannatamente bello.
Che cazzo dico..?!
È UN DANNATISSIMO DIO GRECO!!!!
SCESO IN TERRA.
CAZZO!!!!! CAZZO!!!!!

Contemplo i suoi occhi ambrati, caratterizzati da quella meravigliosa sfumatura di verde e sfido chiunque a non perdersi, dentro quella miscela di colori. Contemplo i suoi capelli corvini brizzolati e quella bocca, particolarmente carnosa, che vorrei assaporare proprio adesso.
In questo preciso istante.
Vorrei tanto poterla gustare, come regalo di compleanno. Sarebbe un bellissimo regalo...

È qui.
Il mio Nathan è a casa.
È il regalo più bello che mi potesse fare.
È a casa. Di nuovo con me...

"Mimi.." mi chiama e sussulto sorpreso, guardandolo, poco dopo, dritto negli occhi e  aspetto. Aspetto lui. Io? Io non dico proprio niente. Non riesco a spiccicare parola, in questo momento. Ho solo bisogno di sentire la sua voce.

Parla, Nat! Io resto in silenzio, ti ascolto.

"Ritorno a vivere qui. Quella ragazza mi stava facendo diventare pazzo. Non eravamo compatibili..." afferma con una semplicità estrema, che mi lascia di stucco.

Ritorna a vivere con me.
Ritorna a vivere a casa.
La mia mente è decisamente in uno stato di totale black-out emotivo. Non sto capendo più niente. Non mi aspettavo di vederlo. Oggi, oltretutto. Già la mia mente, vagava tristemente, pensando a lui con la sua nuova fiamma, a festeggiare gioiosi e innamorati il compleanno... e invece, l'ho davanti i miei occhi. 

"Mimi?"

Quanto mi è mancato sentirmi chiamare, così ripetutamente.
Ancora, chiamarmi ancora.
Ancora una volta.

"Micheal?"
Ed ecco qui, il mio nome completo!

"Tutto bene, amico?"

Si, magnificamente!
Credo. Non lo so.
Ancora respiro, quindi va stupendamente bene, no?

"Io? Si, sono solo un po' sorpreso tutto qui."

Ti ricordi che giorno è oggi? Idiota?!

Si alza e lo guardo avvicinarsi, indossando soltanto le mutande.

Eh no.. però!
Puoi rivestirti??

Non è la prima volta che lo vedo svestito o completamente nudo. Ci conosciamo da quando portavamo entrambi il pannolino, praticamente. Però vederlo così, dopo due mese, fa' un certo effetto.

Sto seriamente sentendo un po' caldo.
Ehm no! Non ci sono i riscaldamenti accesi.
Gesù, aiutami tu!!!

Sollevo lo sguardo, appena percepisco le sue mani sul mio viso e rimango a bearmi in silenzio, perdendomi a guardare la sua bocca, decisamente disegnata da un artista, per quanto cazzo è  perfetta.

No, non farlo.
Oddio lo sta facendo, davvero.
Micheal non farti sgamare, te ne prego.

Avvicina le punte dei nostri nasi insieme e lascia toccare le nostre fronti insieme e mi sorride amorevole - e già qui, inizio a perdere lucidità.
Lo fa da quando siamo piccoli. Lo fa ogni santa volta. Lo fa per farmi morire. Lo so. Lo so.

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