Dreams and Memories: Raccolta one-shot Thor e Loki

La prima volta che...

Breve one-shot sull'infanzia di Thor e Loki, ispirata dalla fanart qui sopra e da alcune conversazioni con SelinaLunatica73

Spero che vi piaccia e rimedi almeno un po' alla mia lunga assenza! 💖

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Thor si sbracciava come un ossesso nel tentativo di ottenere l'attenzione dei genitori: incredibilmente, entrambi sembravano troppo impegnati ad ammirare qualcosa all'interno di quella culla per accorgersi della sua presenza.

Il piccolo dio del tuono se ne stupì: cosa mai poteva essere così importante perché il re e la regina di Asgard trascurassero il loro unico figlio?

Alla fine, stanco di essere ignorato, si schiarì la voce per attirare la loro attenzione. <Che sta succedendo?>

Odino si voltò e gli fece cenno di avvicinarsi.

<Vieni, figlio mio. Ti presento qualcuno>

<Cosa c'è in quella culla?>

Frigga gli sorrise, un sorriso che Thor non le aveva mai visto prima, talmente luminoso e colmo d'amore da spingere automaticamente il bambino a ricambiarlo di riflesso, senza un motivo preciso: sua madre sembrava davvero felice, perciò lo era anche lui. Semplice.

<Non è una cosa, Thor, ma una persona. Quello nella culla è Loki, tuo fratello>

Il piccolo dio del tuono strabuzzò gli occhi e socchiuse la bocca, ma dalle sue labbra non uscì alcun suono. Era troppo scioccato per parlare. Spostò lo sguardo da Frigga a Odino, che annuì col capo. Fissò poi la culla, da cui avevano iniziato a levarsi dei versetti ovattati e incomprensibili che, per qualche motivo, sembravano chiamarlo, chiamare proprio lui.

<Io ho un fratello?> mormorò, forse più a se stesso che ai genitori, la voce tinta di un'emozione più profonda di quanto fosse possibile immaginare per un bambino della sua età. <Davvero?>

<Davvero. Da oggi tu sarai suo fratello maggiore>

<Lo voglio vedere, lo voglio vedere! Fammelo vedere!> esclamò, iniziando a saltare per poter raggiungere la culla, per lui disgraziatamente troppo alta.

Frigga lo prese in braccio per sollevarlo al di sopra del lettino. Thor si aggrappò al bordo con le mani e si sporse verso l'interno: e lì, avvolto tra le coperte e intento a giocherellare con i lembi, c'era un neonato che lo fissava con aria incuriosita, gli occhi limpidi spalancati per lo stupore e l'interesse, occhi così simili ai suoi. Fu la prima volta che gli sguardi dei due fratelli si incrociarono.

Thor trattenne il fiato, sopraffatto da una soggezione che un bambino come lui non poteva ancora comprendere. Loki spalancò la bocca in una piccola O di ammirazione e tese le mani verso di lui per toccarlo. Thor, senza neanche accorgersene, si ritrovò a sorridere.

<Voglio giocare con lui! Posso?> domandò, rivolgendo ai genitori uno sguardo supplice.

<Non adesso, Thor> lo frenò Frigga. <Devi avere pazienza. Loki è ancora troppo piccolo, rischia di farsi male>

<Ma io non lo permetterò! Non gli accadrà niente se ci sarò io con lui, lo giuro. Vero, Loki? Sarai del tutto al sicuro> disse, ora rivolto al fratellino, che per tutta risposta battè le mani con entusiasmo.

Alla fine Odino e Frigga si arresero e la regina di Asgard sollevò il neonato dalla culla, consegnandolo al figlio maggiore: Thor lo prese con estrema delicatezza, quasi fosse un tesoro fragilissimo che al minimo movimento si sarebbe potuto rompere. Per sicurezza si sedette a terra a gambe incrociate con il fratellino tra le braccia.