\\War Hospital\\

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Mi guardò le labbra e poi si fiondò su di me, o meglio sulle mie labbra

Avvolgendomi il collo con le sue mani enormi, mi causava una sensazione di conforto e sicurezza.

Io misi le mani sulla sua schiena, e gliela stringevo.

Da un bacio passò ad un limone vero e proprio.

Stavo così bene, non volevo che finisse tutto ciò.

"Ah quindi sei sveglia" Disse una voce arrogante ed indifferente.

Era mia madre.

"si, si è appena svegliata" disse Marshall con lo stesso tono.

"E quindi questo è il tuo nuovo ragazzo? si vede che è un puttaniere, per lui sarà una botta e via, solo quello che tu meriti" disse papà mentre entrava nella stanza.

"Che cazzo hai detto su di lui" Dissi con una voce minacciosa.

Stava per ripetere ma non fece in tempo, dato che mi alzai e gli andai vicino, gli puntai contro il dito.

"Azzardati solo a criticare me ed i miei amici un altra volta, e giuro sulla mia vita che ti farò pentire di essere nato, mi hai capito?"

Marshall spalancò gli occhi, mia madre stessa cosa, mio padre non esitò.

Mi afferrò il braccio mettendomelo dietro la schiena, mi prese i capelli e li tirò.

Marshall si alzò di scatto mentre lui continuava a darmi calci con le gambe.

Mamma scappò, infondo aveva paura di papà.

Papà mi prese per i polsi con una sola mano e con l'altra il collo, non riuscivo più a respirare, mi mancava il fiato.

"Eri in coma? beh tornaci" disse mio padre ridendosela

"Tu la MIA RAGAZZA NON LA TOCCHI, MI HAI CAPITO BASTARDO DI MERDA?!" gridò Marshall

Mi stritolò per poi lasciarmi cadere a terra.

"Sei morto" disse andando incontro a Marshall.

Marshall gli diede un pugno, poi un altro e un altro.

Ricevette un calcio nelle palle ma non si arrese mica, non diede neanche un segno di dolore.

Marshall diede un pugno a mio padre, forte a tal punto che lo stese a terra.

si mise a cavalcioni su papà e iniziò a tirargli dei pugni.

"Marshall, smettila, penso che gli sia bastata come lezione"

Dissi, ma Marshall non si fermò, si accostò solo a guardarmi, aveva il fuoco negli occhi.

"Marshall, basta ora" continuai a dire, non si fermava

"MARSHALL BASTA" Gridai.

Entrambi si girarono, Mi guardarono.

Marshall si alzò.

"Hai ragione, andiamo" disse alzandosi e prendendomi per mano.

Ce ne stavamo andando, poi Marshall si girò.

Fece un dito medio a mio padre, poi corse verso di me che me ne stavo andando, ridemmo insieme e uscimmo dall'ospedale

Ragaaa, scusatemi per il ritardo ma in questi giorni mi è arrivato il mio "FANTASTICO" blocco dello scrittore e non ho idee, cercherò di pubblicare al più presto, sorratemi

That Night at 8 Mile.. \ Eminem storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora