Capitolo 3

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I giorni passano in fretta tra il lavoro e le chiacchierate con Emily e arriva subito venerdì, il giorno dell'uscita con Jack.

Sono ore che cerco qualcosa di adeguato da mettermi ma non mi piaccio con niente, ho chiesto aiuto anche ad Emily che ora sta cercando se ha qualcosa nel suo armadio, io le ho detto che è solo una cena e che dopo andiamo al cinema quindi spero non scelga qualcosa di troppo vistoso.

In questi giorni non mi sono sentita molto con Jack, ci siamo scritti principalmente per sapere l'orario e per mandargli l'indirizzo di casa visto che ha insistito per venirmi a prendere lui.

Sono talmente assorta nei miei pensieri su di lui e sulla telefonata che abbiamo avuto la settimana scorsa che non mi accorgo di Emily che è tornata in camera mia con le mani piene di vestiti.

Mi fa provare un po' di cose ma nessuna è quella giusta, alcuni vestiti sono troppo eleganti altri troppo sciatti.

Alla fine opto per un top attillato bianco infilato in una gonna nera a balze con una giacca nera e ai piedi un paio di tacchi neri. Per quanto riguarda il trucco faccio fare alla mia migliore amica perché è molto più esperta di me. Mi mette un leggero strato di ombretto bianco chiaro, mi stende uno strato di matita nera e eyeliner nero e per finire un accenno di mascara che risalta i miei occhi di ghiaccio; per quanto riguarda i capelli decido di tenerli al naturale.

Quando sono finalmente pronta mancano ancora alcuni minuti prima che arrivi Jack, così decido di passarlo cercando di scacciare l'ansia ma non faccio neanche in tempo che sento suonare il campanello.

Iniziano a sudarmi le mani così mi armo di tutto il coraggio che possiedo e vado ad aprire.

Quello che vedo appena apro la porta d'ingresso mi toglie il respiro, Jack indossa un paio di jeans neri attillati e una camicia bianca con un paio di stivaletti neri ai piedi.

-Wow Gwen, sei bellissima!- mi dice appena mi squadra. Penso di aver perso l'uso della parola dopo averlo visto con quell'abbigliamento e i capelli ricci sistemati perfettamente con un pizzico di gel.

-Grazie, anche tu stai molto bene- gli rispondo appena mi riprendo

-Allora andiamo?-

Rispondo affermativamente e, dopo aver salutato Emily e aver sentito i suoi commenti maliziosi, che mi ha sussurrato quando sono andata ad abbracciarla, ci dirigiamo alla sua macchina.

Il viaggio in macchina è veloce e ci scambiamo solo i soliti convenevoli come "tutto bene?" "come è andata la settimana?" e così via.

Quando arriviamo al ristorante Jack dice il suo nome alla cameriera che ci conduce al nostro tavolo.

Appena ci sediamo un altro cameriere ci porta il menù che consultiamo e dopo avergli detto il nostro ordine iniziamo a parlare.

-Allora, da quanto tempo lavori al locale di Murphy?- mi chiede per intavolare una conversazione.

-Sono quasi cinque settimane, ho trovato questo lavoro quasi subito dopo essere arrivata a Londra- gli rispondo

-Voi invece da quanto tempo siete amici?- gli chiedo dopo io

-Ci conosciamo dalle superiori, anche con Oliver e Joseph, eravamo tutti nella stessa classe e abbiamo subito legato, dal primo giorno di prima superiore. Tu con Emily?-

-Siamo amiche da quando abbiamo 10 anni, è sempre stata il mio punto di riferimento- gli rispondo con un sorriso spontaneo.

In quel momento le nostre ordinazioni arrivano e iniziamo a mangiare.

Il cibo è davvero buonissimo, non che sia esperta del cibo che si mangia in ristoranti visto che di solito non mangio in giro ma a casa e nel mio vecchio paese non avevo abbastanza soldi per andarci. In quel momento mi rendo conto di non aver ancora guardato attentamente il ristorante ma di essermi concentrata solo su Jack e su quanto fosse bellissimo stasera.

I lost my mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora