Siamo usciti dalla casa di Karma arrivando al parcheggio e sedendoci in macchina, quando mia madre mise in moto per partire iniziò a rivelare il suo vero carattere,-di solito lo faceva solo quando era davvero arrabbiata e per la maggior parte del avevo imparato a farla stare tranquilla- iniziò a urlare e a dire che ero una delusione, che gli facevo disgusto e che se sapeva che sarei finito così non mi avrebbe mai tenuto con sé, lei continuava a insultarmi, io invece esausto di sentire tutte quelle cattiverie mi misi fissare il finestrino cercando di non pensare alle sue parole. Non mi sentivo bene, ma non era un malore fisico era un malore emotivo volevo rivedere Karma e mandare mia madre a quel paese però sapevo di dover rimanere infondo io le dovevo molto, aveva continuato a vegliare su di me anche dopo che papà l'aveva lasciata; le mie insicurezze mi fecero ricordare di una vecchia leggenda che parlava di due lupi interiori uno oscuro che si nutre d'invidia, gelosia, rabbia, odio, bugia e egoismo mentre l'altro buono che si nutre di pace, amore e generosità, si dice che tra i due sopravviva solo colui che nutri, ma io come al mio solito non riesco a decidere, e così capisco che nemmeno l'amore che provo verso Karma riesce a farmi lasciare mia madre.
-NAGISA!!!! . . .- Urlò mia madre riportandomi sulla terra ferma
-s-si. . .-dissi balbettando
-Appena arriviamo a casa preparerai le tue valigie-
-per-perché?-
-ritorniamo in America e ti iscriverò in una scuola femminile, starai alla larga da quel Karma e da tutti i ragazzi-si fermò per poi aggiungere- finché avrò fiato-
A quel punto non resistetti più scoppiai a piangere, le urlai- PERCHE' MI FAI QUESTO-per poi scendere dall'auto. Stavo correndo e senza accorgermene mi ritrovai nel parco dove eravamo andati io e Karma il giorno prima, non sapevo che fare; ero scappato e mia madre sicuramente non né era felice e non potevo nemmeno contattare il mio amato perché avevo intelligentemente lasciato il telefono in macchina.
>KARMA<
La madre di Nagisa lo aveva trascinato fuori casa con la forza, io mi ritrovo ancora a fissare la porta. So che non posso fare niente per ricevere Nagisa qui con me, lo porterà lontano da me per sempre ma l'unico che può fermarla e suo figlio ma se non le dice ciò che prova veramente allora questo sarà veramente un addio. Stavo per andare verso la sala per guardare un film per distrarmi quando d'un tratto sento il campanello.
>MADRE NAGISA<
Disgustata dal comportamento di Nagisa gli urlo contro tutta la mia disapprovazione per poi dirgli che finirà in una scuola femminile, ma d'un tratto vengo interrotta da lui che mi urla-PERCHÉ MI FAI QUESTO-lo vedo uscire dalla macchina e scomparire nel buio, io provo a chiamarlo ma con scarso successo così cerco un parcheggio e appena lo trovo scendo per cercarlo ma niente, capisco così che forse è andato dall'unica persona di cui si sia mai fidato veramente; e così mi ritrovo davanti alla porta di Karma.
>KARMA<
-tu cosa ci fai qui?-dissi con un evidente irritazione
-Nagisa è. . . è scappato pen-pensavo di trovarlo qui ma nemmeno tu sai dove si trovi. . . giusto?-dissi con la voce un po' tremolante
-se Nagisa è scappato, ti aiuterò a cercarlo ma voglio chiarirti una cosa. Non lo faccio per lei ma solo per Nagisa!-
>NAGISA<
Nel parco non c'è anima viva a parte me, sono di nuovo solo, niente amici niente padre e adesso niente Karma, solo io, un cielo stellato è il parco. Non è poi così male in fondo è da una vita che sono solo per colpa di mia madre e del suo scarso autocontrollo, e ora non so nemmeno che fare. Mi appoggio a un albero mi metto il cappotto sopra di me come se fosse una coperta provando inutilmente a scaldarmi tutto il corpo, prego che qualcuno venga qui ma al momento stesso spero che non venga nessuno così che non sarei costretto ad andare di nuovo da mia madre.Tra mille pensieri mi addormento sul quel freddo e gelido terriccio, appoggiato a un tronco.
>KARMA<
Dopo aver convinto la madre di Nagisa ad aspettarmi a casa mia sono uscito a cercare quello stupido puffo, non so perché ci andai ma decisi di andare nel parco di quella sera e fortunatamente lo trovai rannicchiato nel tronco di un albero col suo giubbotto come una coperta.
-Nagisa svegliati, se rimarrai qui ti prenderai la febbre-dissi scuotendolo un po'
Aprii gli occhi, vidi una figura all'inizio non la riconobbi-Ka-Karma? . . .-domandai senza avere certezza, ma quando ne fu certo urlai con le lacrime agli occhi e portandolo verso di me per abbracciarlo-KARMA!!-
-si Nagisa sono qui-dissi stringendolo a me, cercando di calmarlo mentre faceva scorrere le sue lacrime
-Nagisa dobbiamo andare a casa mia li c'è tua madre che ti aspetta-
-n-NO! Karma io non voglio separarmi da te, vuole farmi andare in una scuola femminile e non vuole che io ti parli-
-lo so. . . ma è pur sempre tua madre io invece non sono praticamente niente-dissi, ma subito dopo sentii la mia guancia farmi male, Nagisa mi aveva tirato uno schiaffo e adesso mi stava guardando con rabbia e tristezza allo stesso tempo
-NON DIRE COSÌ KARMA!! Perché io. . .io. . . ecco io TI AMO, quindi sei molto importante per me e io voglio vederti ogni giorno e se potessi scegliere andrei in capo al mondo se sono con te e-venni interrotto da delle labbra che si appoggiarono sulle mie
- Torniamo a casa Puffetto-
-va bene-
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A CASA
Karma apri la porta d'ingresso rivelando mia madre all'interno. Quando entrai lei corse verso di me per abbracciarmi ma Karma si mise tra me e lei iniziando a parlare. . .
-Scusi signora Shiota, però volevo dirle che io e suo figlio-si interruppe per prendere un respiro profondo-vogliamo stare insieme con o senza la sua approvazione-
-Lo so Karma ecco perché volevo chiederti se ti andava di far rimanere Nagisa a casa tua, io non credo che potrò mai accettare una cosa del genere, però mi accorgo che facendo così Nagisa non sarà mai felice quindi lo affido a te-
-M-Ma mamma...io-dissi con una lacrima che iniziò a scorrermi sul viso
-lo so Nagisa...allora addio- disse per poi uscire dalla porta principale senza nemmeno voltarsi, io non sapevo cosa dire così andai semplicemente in camera di Karma mi misi il pigiama e mi addormentai senza aspettarlo.
LA MATTINA SEGUENTE
-Nagisa sveglia sono le 10:00-
Mi disse Karma con tono dolce e con in mano un vassoio che conteneva la mia colazione-giorno Karma-
-beh Nagisa ora che tua madre non si metterà più tra di noi, che dici di andare fino in fondo?-
-in fondo dove?-
-?...intendo il sess-mi interrompe Nagisa mettendomi le sue mani sulle labbra e diventando tutto rosso
-va bene-dissi con voce fioca
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Per te era tutto una finzione?
RomanceQuesta storia è una boy x boy (Karmagisa) se vi interessa buona lettura