-sono tornato mamma-
-bentornato a casa Nagisa-kun-
-mamma posso farmi il bagno?-
-certo, però non metterci trent'anni che sto preparando la cena-
-tranquilla tanto non ho fame-
-allora non metterci troppo comunque perché ti devo parlare-
-ok-
Chi sa che cosa mi deve dire-pensai; mentre mi immergo dalla punta dei piedi fino all'ultima punta di capelli, in quell'acqua calda piena di bollicine che come un bambino faccio scoppiare, il bagno mi rilassa tanto da farmi quasi dimenticare di tutti i miei problemi finché la voce di mia madre non mi risveglia da quella tranquillità ricordandomi di uscire. Esco, mi asciugo corpo e capelli, mi vesto e mettendomi le mie pantofole preferite raggiungo mia madre che pazientemente mi aspetta in sala per potermi parlare.
-che cosa mi devi dire-
-Nagisa senti dobbiamo trasferirci in America, ma non sarà per sempre-
-perché?-
-hai presente tua zia Sintia quella che è venuta al tuo quinto compleanno e che ti ha regalato il criceto che poi è morto due anni dopo-
-mh...si-
-si è ammalata di cancro e dobbiamo andare da lei-
-ma mamma io ho la scuola e tutti i miei amici sono qui e poi c'è Ka-dissi mettendomi una mano sulla bocca per non finire la frase
-lo so Nagisa ma qui non c'è nessuno con cui puoi stare, quindi devi per forza venire con me-
-s-se dovessi trovare un posto posso rimanere?-
-si ma lo devi trovare entro una settimana-
-va bene-risposi alzandomi dal divano camminando verso la mia camera.
Mi trovo sdraiato sul letto a fissare il vuoto, con un braccio sulla fronte e ascoltando la mia play list ripensando a quello che mi ha detto mia madre per trovare una soluzione, ma non riesco a pensare a niente che potrebbe andare bene, e nel frattempo senza accorgermene inizio a chiudere gli occhi finendo per addormentarmi.
GIORNO SEGUENTE
Sono ancora addormentato ma riesco a sentire delle voci, una di mia madre l'altra invece è di un ragazzo che conosco ma non riesco a capire di chi possa essere. Mi sveglio all'improvviso tutto sudato, credo di aver fatto un incubo ma non ricordo niente, la prima cosa che faccio dopo essermi calmato è guardare il cellullare; noto che ci sono dieci chiamate perse da mia madre, che sono le dieci passate del mattino e che la stanza dove sto dormendo non è la mia.
-la prossima volta che devi dormire così tanto tempo prima avvisa tua madre, non sai quante volte mi ha chiamato per essere sicura che stessi bene-
-Ka-karma?! dove sono e dov'è mia madre?-
-calmati, ieri mi sembravi strano cosi oggi visto che è sabato ho pensato di venirti a trovare, ma quando tua madre mi ha aperto tu stavi ancora dormendo, mentre lei aveva delle valigie in mano così le chiesi cosa stesse succedendo e mi ha detto che doveva andare urgentemente in America e in mezzo alla fretta mi ha chiesto se potevo tenerti finché non sarebbe tornata e io ho accettato-
-mi aveva detto almeno una settimana, questo vuol dire che è successo qualcosa a zia Sintia-
-che vuoi dire Nagisa?-
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Per te era tutto una finzione?
RomansaQuesta storia è una boy x boy (Karmagisa) se vi interessa buona lettura