Mi sento chiamare è riprendendo mi noto che prof a chiamarmi
«signorina Wilson è ancora con noi ho è in un altro pianeta...?»
«Mi scusi Prof mi sono distratta per 2 secondi non capiterà più» mi riprendo è inizio a seguire la lezione
«Amparo a che pensavi...?»
«A nulla, mi sono distratta per 2 minuti»
«Sì due minuti nel tuo mondo qui è passata mezz'ora»
«Ma... Niente al bacio che mi ha dato Alex» guardo l'ora nel telefono è ancora siamo alla seconda ora del primo giorno di scuola ed io mi ero immaginata una giornata con Alex, dopo che ero uscita da scuola è poi lui partiva ed io ci stavo male, al solo pensiero, ma non voglio pensare a lui è solo la guardia del corpo di mio padre è non voglio che questa cotta si trasformi in una storia che potrebbe farmi affondare
«Amparo stasera disco ci stai?»
«Si, ho bisogno di svago»
«Allora stasera alle 19 fatti trovare pronta».
Le ore passarono ed io tornai a casa a piedi Alex non era venuto come mi ero immaginata... tutto l'esatto contrario. Arrivai a casa è mia madre stava preparando il pranzo salgo in camera e mi scontro con lui
«devo parlarti Alex»
«non ora Amparo»
«il bacio per me non ha significato niente e non ti devi mai più permettere di fare una cosa così, perché andrò dritta da mio padre» vado in camera mia senza neanche prendermi cura di quello che lui poteva rispondermi, scendo e mamma ha già messo la pasta nei piatti
«Papà stasera vado in discoteca con Belen non so a che ora torno forse rimango a dormire da lei»
«va bene piccola» mio padre mi dice sì in tutto
«per me non va bene Riccardo»
«Luisa non incominciare» iniziarono a discutere io finì di pranzare è andai in camera mia si fecero le 17 è iniziai a prepararmi, mi feci una doccia è mi misi un vestito nero pieno di paillettes, scarpe tacco 15 e una pochette uguale alle scarpe per mettere il cellulare e qualcosa di soldi piastra i capelli un filo di matita mascara e lucidalabbra. Scesi per aspettare Belen che veniva a prendermi, scendo è l'aspetto in salotto nel frattempo viene Alex
«prima non mi hai fatto parlare»
«Allora non credere che lo farò ora sei solo un impiegato e sei l'impiegato di mio padre non il mio. Tu per me vali ben poco» alzo la mano è gli faccio segno di quanto lui vale per me. Belen suona con il clacson è mi fa cenno di salire, mi dirigo verso di lei è andiamo in discoteca che si trova a 40 km da casa mia. Arriviamo lì, è lei va a salutare Pablo che è il proprietario del locale inizio ha ballare è divertirmi come se non ci fosse un domani. Avevo bevuto un bicchiere e mezzo di vodka ero un po' brilla ma non ubriaca. Vado in bagno è chiamo Alex ho il suo numero per le emergenze
«Amparo cosa è successo...?!»
«niente... C'è una fila lunghissima per andare in bagno»
«Amparo ma sei ubriaca?»
«No, non so neanche perché ti ho chiamato ciao» è stacco la chiamata vado in pista è continuo a divertirmi, poi un tizio che non avevo mai visto prima in vita mia mi baciò ed io mi lasciai baciare è all'improvviso lo vedi staccarsi perché Alex l'ho prese a pugni io rimasi senza parole perché mi aveva seguito fin qui? Ma mi ripresi subito dallo stato in cui ero gridai con tutto il fiato che avevo in gola sperando che la smettessero di prendersi a pugni
«SMETTELA ADESSO» poi arriva Pablo e li divide io vado fuori ho bisogno di un po' d'aria fresca ma l'unica cosa che mi riusciva era soltanto piangere poi esce Alex tutto incazzato sta per andare via senza così considerarmi lo prendo per il polso
«Alex fermati!!!»
«che cosa vuoi dire...? Amparo»
«perché l'hai fatto...?!» non rispose è andò via lasciandomi con quella domanda tornai a casa è andai dritta a letto dopo aver mandato un messaggio a Belen dicendogli che poteva stare tranquilla che io ero a casa sana e salva. La mattina dopo mi alzo con un dolore alla testa vado in bagno è prendo un'aspirina, mi lavo i denti è scendo a fare colazione risalgo prendo il cellulare è vedo se ci sono messaggi non ne vedo mi lavo, mi vesto è mi dirigo verso il parco mi siedo sulla panchina è ascolto un po' di musica «Never Let Me Go Florence and the Machine" accanto a me si chiede lo stesso ragazzo che ieri sera avevo baciato
«Ciao»
«Ciao. Ci conosciamo?»
«ieri sera ci siamo baciati»
«vero, ricordo mi dispiace per dopo»
«Non ti preoccupare, comunque piacere Juan»
«Piacere mio Amparo»
«fidanzata?»
«No, ma non voglio fidanzati tu?»
«sì e no»
«o sì o no»
«Si, ma siamo in bancarotta»
«capisco, adesso vado» tornai a casa è vedo Alex salire in macchina con una valigia
«Alex» lo chiamo lui si ferma,
«cosa vuoi...?» mi dirigo verso di lui
«parti?»
«Si, ma non so per quanto, parto per lavoro»
«Ieri sera non hai risposto alla mia domanda»
«è non risponderò neanche ora» è va via, entrai in casa ero arrabbiata, mi misi un po' a studiare e poi cenai da sola perché mamma e papà avevano una cena di lavoro finì di cenare è andai a letto.
-Passó una settimana è di Alex non sapevo nulla mii padre non parlava più di lui sembrava essere sparito dal mio universo, io in questa settimana ho fatto la mia solita routine casa scuola-scuola casa, Belen stava studiando con me avevamo pranzato insieme è c'eravamo messe a studiare eravamo in camera mia
«non si è fatto sentire...?»
«no, l'ultima volta che ho parlato con lui è stato quando è partito poi basta» mentre parlavo mi arrivó un messaggio
"Ciao Amparo una settimana fa mi hai detto che perché avevo picchiato quel ragazzo che ti aveva baciato in discoteca, allora innanzitutto sapevo che eri lì perché quando mi hai chiamato ho intercettato dove fossi è poi l'ho aggredito perché mi sono innamorato di te ha da 10 anni che lavoro per tuo padre, ma da un anno a questa parte mi sono innamorato di te non faccio altro che pensarti è ho voluto fartelo sapere" Alex.
Rimasi a bocca aperta non sapevo cosa dire o fare il messaggio l'ho lesse anche Belen, è mi disse che dovevo rispondere me lo avrei fatto più tardi, Belen andò via io non risposi al messaggio. Avevo riletto quel messaggio miliardi di volte è pensai a quando anche io mi ero innamorata di lui, fu per il mio quindicesimo compleanno eravamo fuori è vidi arrivare una macchina, scese un uomo alto occhi castani capelli neri muscoloso aprire la portiera a mio padre corsi da papà è sbatto contro questo ragazzo
«Mi scusi non l'avevo visto»
«Non si preoccupi signorina Wilson» M'innamorai all'istante di quella persona a me sconosciuta prima lavorava in incognito poi iniziò a frequentare casa mia, fu un'abitudine di tutti i giorni ed ogni giorno facevo figure di merda ogni volta che lui varcava la soglia di casa mia, fu lì che io iniziai a provare qualcosa ogni volta che lui sorrideva per le mie cadute da cretina io mi innamoravo ancora di più di quel sorriso, di quel fisico magnifico, ma sapevo che era impossibile che non mi avrebbe mai considerata dato che ero troppo piccola per lui, avevo fatto dimenticare al mio cuore questo amore impossibile, ma adesso quelle parole avevano fatto riemergere l'amore che provavo per lui, quel messaggio e mi aveva riportata indietro nel tempo. Risposi solo
Amparo:quando torni?
Alex: tra domani e dopodomani. Non risposi ma chiamare Belen per chiedergli aiuto gli raccontate la mia cotta per lui è lei mi aveva detto che dovevo buttarmi.
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Se tutto fosse facile
ChickLitAmparo Wilson (17 anni e), si innamora della guardia del corpo di suo padre. Dopo molte difficoltà, smette di credere nell'amore, ma qualcuno le farà cambiare idea. Gli farà provare il vero amore, le dimostrerà, che l'amore può essere come quello d...