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Quella sera nei corridoi della servitù c'era un via vai di persone.
Chi correva da un amico a farsi prestare qualcosa da mettere, chi si preparava per andare a servire e chi per accompagnare qualcuno.

Io rimasi tutto il tempo nella mia stanza a leggere un libro che avevo trovato al mercato, rigirandomi nella camicia da notte e intorcigliandomi nelle lenzuola.
Non aspettavo altro che poter andare a lavoro e tenere la testa occupata, sperando di sfogare tutte le emozioni che provavo nel lavoro.

Sbuffando chiusi il libro, essendomi accorta di aver letto per la decima volta la stessa frase. Lasciandomi andare in un grugnito stressato lanciai il libro all'indietroo, dall'altra parte della stanza.

"Ahia." Sbottò una voce alle mie spalle.
Dapprima rimasi quasi come congelata, riconobbi solo in seguito quella voce.
"Loki!" Esclamai voltandomi di scatto, quasi soffocandomi con le lenzuola quando scesi dal letto.

"Co- come fai ad essere qua?" Domandai sbalordita.
"Sono uscito." Rispose lui ghignando.
"Grazie, intendevo come sei riuscito ad uscire?"
"Ho lasciato una mia illusione nella cella e con i miei poteri mi sono teletrasportato qui."

"Quindi per tutto questo tempo tu saresti potuto uscire?"
Loki annuì e fece qualche passo verso di me.
"Ma non l'hai fatto, perché?"
"Non avevo nulla per cui scappare."
"E ora cos'hai?" Chiesi ormai ad un soffio dalle sue labbra,
"Te." Rispose semplicemente accarezzandomi la guancia con due dita.

Quando i suoi occhi si posarono su di me, fece un passo in dietro, quasi come se fosse spaventato.
"C'è qualcosa che ti turba?" Domandai incastrando i miei occhi nei suoi, intersecandoli in una danza che solo loro conoscevano.
"Non dovrei essere qui." Mormorò interrompendo il contato tra la mia guancia e la sua mano.
"Non abbandonarmi." Mormorai io, sentendo i miei occhi inumidirsi "Non ora, non lo reggerei."

"Tu non ti sei fatta problemi ad abbandonarmi per gettarti tra le braccia di mio fratello." Sputò acido lui.
"Tra le braccia di tuo fratello?" Chiesi sbigottita "Sai che non lo farei mai."

"Credevo di conoscerti, a quanto pare non è così." Nella sua voce potevo udire del rimorso e altre mille emozioni trattenute.
"Mi conosci Loki, meglio di chiunque altro in questo castello e in tutti i Regni!" Sbottai irata "E se solo ti fossi premurato di ascoltare la mia versione dei fatti avresti la cresta più abbassata."

"Non usare modi di dire Midgardiani con me, mezzosangue."
L'ultima parola arrivò dritta al cuore come una pugnalata.
Lui sembrò anche accorgersene, perché si bloccò con la bocca ancora aperta.

"Perdonami, davvero... io-"
"Forse avevi ragione Loki, non dovresti essere qui."
"Y/N-" Il Dio cercò di parlare, ma io lo interruppi.
"Non dovresti essere qui." Ripetei, più a me stessa che a lui "Se ti scoprono faranno giustiziare sia te che me."
"Sono conscio del pericolo che ho corso per venire qua."
"E allora perché sei venuto? Se solo avessi avuto un po' di sale nel cervello non avresti fatto tutta questa strada solo per insultarmi così!" Sbraitai a pieni polmoni.

"Mia madre ha sempre detto che le regole ogni tanto vanno infrante, soprattuto per le persone a cui teniamo."
"Tu tieni a me?" Chiesi io quasi incredula.

"Certo che ci tengo a te." Disse con convinzione il Dio, accarezzandomi il viso e sorridendomi dolcemente "Sennò non sarei venuto qua."

"Non sembrerebbe. Se dimostri di tenere a me insultandomi puoi tornare da dove sei venuto. Tu dovresti essere il primo a sapere cosa si prova quando qualcuno usa le tue origini per ferirti."
"Ti prego, y/n." Sussurrò il Dio ad un soffio dalle mie orecchie prima di sollevarmi a mo' di sposa e depositarmi sul letto, ancora disfatto e con le coperte arrotolate "Perdonami."

Il mio cuore perse un battito mentre il Dio fece combaciare le sue labbra con le mie, in un bacio pieno di passione e parole non dette.

Volevo staccarmi da quel bacio, fargli capire di essere arrabbiata, di non essere una che cede alle prime moine. Lo volevo davvero.
Ma il mio cuore sembrava di tutt'altra idea, dato che mi trovai a ricambiare il bacio, passandogli le mani nei capelli e beandomi della sua mano fredda sulla mia guancia e sentendo l'altra poco distante dal mio fianco, con la quale si stava reggendo sul letto per non farmi male.

"Credi davvero di aver sistemato tutto con un bacio?" Chiesi quando per mancanza di aria dovemmo staccarci.
Il dio sembrò pensarci un attimo, poi con un sorriso da vero malandrino mormorò: "Magari con due." 

Non furono due baci, ad una certa persi il conto. Mi importava solo più di lui, di sentirlo vicino a me fisicamente ed emotivamente.

"Non sono solito chiedere il permesso, ma per una volta farò un'eccezione: mi permetti di dormire con te?" Chiese il Dio, mantenendo sempre un sorriso sulle labbra.
"Solo dormire." Lo ammonii io facendogli comparire nuovamente il suo meraviglioso ghigno.

Lui alzò gli occhi al cielo, prima di schioccare le dita, facendo sparire il suo vestito e rimanendo con una maglietta e un paio di boxer.
Una volta coricato al mio fianco afferrò la coperta e la posò sopra entrambi, per poi passarmi un braccio attorno alla vita e facendomi avvicinare a lui.

"Sei tesa." Mormorò lui accarezzandomi il braccio.
"Chissà perché?" Ironizzai io.
"Se il problema sono io posso tranquillamente andarmene." Ridacchiò lui.
"Non ci provare." Mormorai portando la sua mano alla bocca e baciandone il dorso.

"Io credo di provare qualcosa per te." Mormorai dopo qualche minuto di silenzio.
Mi aspettavo una risposta o un qualche distacco da parte del dio, ma l'unica cosa che udii fu il suo respiro pesante e una specie di grugnito.
Si era addormentato.
"Come non detto." Aggiunsi coprendomi per bene e chiudendo gli occhi.

Abbiamo un Loki abbastanza confuso, ma alla fine tutto si sistema per il meglio (per ora)

Sara

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31, 2021 ⏰

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