I minuti passarono lentamente e la stanchezza iniziò a farsi sentire.
"Dio, manca ancora tanto..." Mugugnò Guerrieri poggiandosi con la schiena contro il muro
"Muoviti, ragazzina. Più tempo perderemo, più tardi tornerai nella tua adorata casa" Lucenti andò avanti senza neanche voltarsi a guardarla
"Non esiste un incantesimo per andare più veloci?"
"La magia non sarà sempre la soluzione ai tuoi insignificanti problemi" La ammonì il ragazzo bruno. Rammentava le gesta degli stolti che avevano tentato di risolvere faccende marginali servendosi della grande forza.
"È inutile e insulso. Come l'esistenza di costoro che hanno questo dono e non lo sanno usare, del resto"
La strana reazione del ragazzo fece incuriosire la giovane. Allungò il passo per accorciare la distanza che li divideva.
"Ti sei fatto acido tutto d'un tratto e ora parli anche così. Sicuro di star bene?"
"Sto benissimo, mia cara. Sto solo assaporando il gusto della superiorità. Essere più potente e acculturato degli altri è una cosa a dir poco meravigliosa" Fece un respiro profondo e si voltò. La sua espressione facciale e i suoi nervi saldi riuscivano a trasmettere tutta la sua sicurezza. Emma fece un passo indietro, temendo che uno scenario come quello di qualche sera prima potesse ripetersi. Non voleva attaccarlo e lei non aveva alcuna intenzione di essere attaccata a sua volta.
"Ti dò un consiglio, Guerrieri. Quando ti trovi davanti al pericolo, non regredire, mai" Susurrò Lorenzo consapevole che sarebbe riuscita a sentirlo lo stesso.
Quel 'mai' le risuonò nella testa per qualche secondo. Con quella frase, il suo mentore le aveva dato l'occasione di ripensare a tutte le circostanze nelle quali lei avrebbe dovuto rispondere, alle situazioni nelle quali si sarebbe dovuta far valere. I suoi occhi scuri e cupi incrociarono quelli chiari e luminosi dell'altro. E una scintilla passò per gli occhi della giovane.
"Hai mai amato qualcuno, Lorenzo?" Le parole le uscirono spontanee, non capì neanche lei la natura di quella domanda. Stavolta fu il suo mentore a tentennare.
"Ho provato diversi sentimenti durante la mia esistenza, ma quelli che mi hanno accompagnato nella maggior parte delle mie esperienze erano la pietà e il disgusto. Li ho provati per gli stolti, per i menzogneri e per i deboli. Ma soprattutto, per chi non affrontava le difficoltà tentando di oltrepassarle." Sputò acido squadrandola. La sua risposta era stata vana ma il messaggio che voleva che la giovane afferrasse era arrivato forte e chiaro. Infatti, a quelle parole, un moto d'ira si era fatto spazio dentro di lei.
Il giovane andò avanti senza neanche darle il tempo di rispondere, consapevole di aver colpito il suo tasto dolente.
- Ah sì, Lucenti. La mettiamo così? - Un sorrisetto albergò sulle sue labbra, sapeva cosa fare.
"Infecto" Pronunciò l'incantesimo indirizzandolo al suo mentore. Racchiuse in esso tutto la sua determinazione e la sua rabbia. Se prima temeva l'affronto, ora lo bramava sempre di più. Esigeva rispetto da Lucenti, come lei lo portava nei suoi confronti.
Guardò soddisfatta il ragazzo cadere a terra, come la prima volta che l'aveva colpito usando il sortilegio. Con suo grande dispiacere, le cose on andarono secondo i suoi piani. L'effetto della fattura durò ben poco rispetto a quanto avesse previsto. Infatti, qualche attimo dopo aver ricevuto la maledizione, Lucenti si alzò tranquillamente, come se nulla fosse.
"Non funziona così, Guerrieri. Non basta pronunciare il primo incantesimo che ti passa per la testa per far sì che esso funzioni e che il tuo intento venga messo effettivamente in atto. Bisogna avere una certa esperienza e una determinata forza, che te al momento non hai" Le si avvicinò rapidamente e le prese la mano. Osservò attentamente il palmo, poi la guardò negli occhi.
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Veneficum
FantasyTrama: Nella notte del 31 dicembre, una ragazza di nome Emma verrà a conoscenza del mondo magico, il quale le era stato nascosto per anni dalla sua famiglia. Una voce, la porterà erroneamente ad incontrare il freddo e misterioso Lorenzo, che la aiu...