Il citofono suonò svariate volte prima che la porta della casa di Martina si aprisse e ad Emma c'erano volute tutte le sue forze per non fiondarsi nell'abitazione e incendiare tutto quanto.
"Buon pomeriggio, tesoro. Cosa ci fai qui? Sei venuta a trovare Martina?" Chiese con voce squillante e amorevole la mamma della giovane.
"Sì, esatto... posso vederla?" La neomaga mostrò uno dei suoi sorrisi più smaglianti, la donna l'aveva lasciata sull'uscio della porta, quindi doveva sporgersi e distogliere lo sguardo dalla donna per cercare di vedere cosa ci fosse in casa.
"Adesso sta dormendo, puoi provare a mandarle un messaggio più tardi, vedrai che ti risponderà"
"A dire il vero, ho provato a scriverle svariate volte e non mi ha risposto. Posso almeno sapere cosa le è successo? Per favore, sono preoccupata, è una settimana che non la vedo"
"Posso solo dirti che la situazione è un po'... complicata, ecco. Purtroppo, le carenze di ferro di Martina si sono accentuate e stiamo cercando di trovare la cura giusta per impedire che le sue condizioni peggiorino. Fino a quel momento non potrà tornare in classe, questo è tutto ciò che posso dirti"
"E come farà a recuperare le assenze? E i compiti in classe?" Insistette Guerrieri tentando in tutti i modi di spiare ciò che stava accadendo nell'abitazione. Ad un tratto riuscì a intravedere il signor Carbonera mentre scendeva le scale, era pallido e smunto. D'istinto Emma spostò lo sguardo sulla mano dell'uomo e vide un simbolo ben marcato.
'È un marchio, deve essere un marchio, per forza. Se solo riuscissi a vedere meglio...' Fece il fatale errore di spostarsi quel poco in avanti, tanto da far capire alla signora Carbonera quali fossero le sue intenzioni. La donna guardò l'orologio e la sua faccia si corrucciò.
"Oh, per Giove, tesoro! Si è fatto tardi! Forza, torna a casa o arriverai tardi all'allenamento"
'Ora anche lei vuole darmi degli ordini? Chi si crede essere? Mia madre?' Le orecchie della giovane si infuocarono e aggiunse:
"A dire il vero, l'allenamento è l'ultima cosa che mi preoccupa al momento"
La mamma di Emma incrociò le braccia e la sua espressione si fece seria.
"A me importa invece, ora torna a casa, ragazza"
La donna mosse un dito e una folata di vento proveniente da dentro la casa spinse la neomaga dall'altro lato della strada facendole battere la testa. La porta si chiuse di scatto e Emma non ebbe neanche il tempo di accorgersi cosa fosse accaduto. Ci volle un po' prima che riuscisse a rialzarsi, si guardò intorno e un flash le tornò in mente. La signora Carboneri aveva un marchio aulico sulla mano, così come suo marito, adesso riusciva a distinguere bene il sigillo che aveva visto.
'Allora, se loro maghi anche Martina lo è' Pensò tra sé e sé.
Guerrieri iniziò a correre e arrivò sotto la finestra della stanza della sua amica, con non poca difficoltà riuscì a trovare degli appigli di fortuna su cui arrampicarsi e finalmente vide Martina. Era sdraiata sul suo letto con gli occhi chiusi e le mani intrecciate l'una nell'altra, indossava una lunga tunica bianca e il suo corpo era circondato da petali di rosa rossi. Non si muoveva, era come se fosse morta.
'No, non può essere vero, non è possibile. Deve svegliarsi, anzi devo svegliarla'
Emma poggiò la mano sul vetro e iniziò a battere, ebbe appena il tempo di vedere la sua compagna mentre alzava con fatica la testa dal cuscino e cadde subito perdendo l'equilibro.
Atterrò a terra in modo rovinoso, per poco non si ruppe la caviglia. Fortunatamente, i genitori della sua amica non uscirono a controllare da dove provenisse il tonfo e da cosa fosse scaturito.
'Dio, ti ringrazio, Martina è ancora viva. Sono riuscita a vederla e questo è già un bel traguardo, ma ora devo tornare a casa'
La giovane guardò la strada e sospirò, doveva fare il tragitto da sola, non poteva chiamare un pullman perché a quell'orario non passavano. Pensò a tutte le formule che aveva sentito nominare dal suo mentore e si chiese se ce ne fosse una che fosse in grado di tele trasportare una persona da un luogo all'altro, scavò nei cassetti della sua mente ma non le venne in mente nulla. Si ricordò in seguito delle parole di Lorenzo: la magia non può risolvere tutti i tuoi problemi.
Si fece coraggio e lentamente iniziò la sua lunga traversata verso casa, sperando che sua madre non venisse a sapere di ciò che aveva fatto.
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Veneficum
FantasyTrama: Nella notte del 31 dicembre, una ragazza di nome Emma verrà a conoscenza del mondo magico, il quale le era stato nascosto per anni dalla sua famiglia. Una voce, la porterà erroneamente ad incontrare il freddo e misterioso Lorenzo, che la aiu...