18 novembre 1989: ovunque sia Sophie.
Il 18 novembre 1989 iniziava il tour dei Guns n Roses, il 18 novembre 1989 Sophie si trovava in Italia, precisamente a Palermo in Sicilia per il suo lavoro di modella.Quattro mesi che Sophie e i membri della band non si incontravano.Sophie era tornata solo per tre giorni di fila a Los Angeles, di cui due trascorsi per le prove e per i concerti dei Manson, il terzo giorno trascorso all'università per un esame.Il 18 novembre 1989 Sophie era triste perché non aveva modo di raggiungere i Guns, non in tempo per il loro primo vero concerto.Sophie rimase sveglia fino alle due del mattino per potere chiamare i ragazzi.I Guns si trovavano ancora a Los Angeles e il fuso orario era di otto ore.Compose il numero, primo squillo, secondo squillo ed ecco la voce di Slash."Bastardo, stronzo. Come stai? Mi manchi" Sophie non poteva fare a meno di immaginare il sorriso compiaciuto di Saul."Sto bene bellezza, come va in Sicilia?" Saul sembrava stare davvero bene ma lei era veramente triste, si sentiva in colpa per non essere lì con loro per il grandissimo debutto, il loro primo sold- out."Beh, a che ora comincia il concerto?" Iniziò a piangere come una fontana."Ragazzi, aiutatemi! Ho fatto piangere Sophie!" Urlò Slash e anche lui a sua volta iniziò a piangere, Axl strappò la cornetta dalle mani del riccio"Hey, dolcezza. Non piangere. Vuoi che ti canto la tua canzone preferita?" Axl non attese la risposta di Sophie e cominciò a cantare Patience ma il pianto di lei divenne più forte che mai."Coglioni, toglietevi! Dannazione!" Si sentivano in sottofondo le urla di Steven."Qui piangono tutti per te. Sei un ruba cuori. Eh allora, non piangere stai lavorando, non stai uccidendo qualcuno. Abbiamo una sorpresa per te ma devi fare la brava per altri otto giorni." Sophie asciugò il suo viso sulla manica della maglietta e fece un respiro profondo."Va bene. Mi mancate. Ci tenevo a vedervi dal vivo." Qualche lacrima scese ancora."Anche noi ti vogliamo molto bene. Dove ti trovi adesso?" Era la voce di Izzy, sembrava un po' ubriaco o forse era solo stanco."Sono in un hotel costoso, l'azienda ci tratta bene." Tirò il più possibile la cornetta del telefono e si distese sul letto soffice."Vai a farti fare un bel massaggio, qualcosa di rilassante e come ha già detto Steven devi resistere otto giorni." Prese un cuscino e lo abbracciò fortissimo."Tra poco cadrà la linea. Mi manchi moltissimo bellezza." Questa fu l'ultima cosa che Sophie sentì, ovvero la bellissima voce di Duff che non sentiva da quasi due mesi. Non aveva avuto modo di sentirlo perché era spesso fuori casa, questo è quello che gli aveva raccontato Steven.Il suo momento di solitudine venne interrotto da qualcuno che bussava alla porta dell'hotel, alle tre di notte.Si trattava di Susan, lei si occupava di gestire i posti, le modelle, le pubblicazioni sulle riviste e di molto altro."Sophie, andremo al Palazzo Reale, faremo un bel servizio fotografico di intimo classico e sofisticato. Dovrai essere pronta per le sette." Sophie annuì e chiuse la porta. Doveva iniziare a prepararsi, maledizione. Forse era meglio lavorare a quell'ora e dormire per il resto della giornata, il fuso orario l'aveva distrutta mentalmente e fisicamente.Iniziò la sua preparazione per il set, la depilazione sia delle gambe che dell'inguine, lo shampoo, la doccia, la pulizia del viso. Ci volevano almeno due ore. Del trucco, dei capelli e dei vestiti se ne sarebbero occupati gli altri.Erano le cinque e mezza del mattino e aveva giusto il tempo di fare una colazione veloce.Alle sei arrivarono Tom ed Elena i quali si occuparono di trucco e parrucco.Una volta sola decise i vestiti da indossare per arrivare fino al palazzo, dopodiché avrebbe indossato ciò che le veniva dato.Alle Otto del mattino era già lì sul set fotografico, indossava indumenti veramente striminziti, provocanti, che non di rado la facevano sentire a disagio.Il disagio aumentò quando nella stanza dove stava posando per la macchina fotografica entrò Marilyn."Forza Sophie, gli ultimi tre scatti. Rilassati e appoggiati in modo sensuale a quel tavolo." Il fotografo tentava di spronarla ma lei si sentiva come un pezzo di legno vicino ad un tavolo. Si sforzò in modo da concludere quella tortura.Durante gli ultimi tre scatti non poté fare a meno di seguire con la coda dell'occhio i movimenti di Marilyn."Perfetto, qui in Sicilia abbiamo finito. Devo solo fare un paio di foto ad Erin. Date una cazzo di vestaglia a Sophie. Siamo in inverno idioti!" Susan urlò queste quattro frasi tutte d'un fiato.Si avvicinò a Marilyn il quale le porse subito il suo lungo cappotto di pelle, lo appoggiò sulla sua vestaglia."Cosa ti porta fin qui Brian?" Il ragazzo sorrise e le porse un caffè."Ho dei soldi, sono in vacanza e dalle riviste di intimo e moda ho saputo che ti avrei trovato qui, avrei trovato te o magari altre ragazze che lavorano per Victoria." Sophie sorrise e accettò di buon grado il caffè."Tu compri reggiseni o perizomi? Perché non ti ci vedo proprio con una rivista di intimo da donna." Brian rise e bevve il suo caffè."Ti conviene non chiedere troppo. Io vorrei chiederti se hai finito di lavorare di pranzare insieme, starò qui solo pochi giorni e non mi va di passarli da solo." Sophie si finse offesa."Vuoi solo la mia compagnia perché ti senti solo? Mi offendi Marilyn."Disse Sophie ridacchiando."A me offende il fatto che tu indossi questi indumenti delicati anziché qualcosa di gotico o di rock ma non mi lamento. Lo prendo come un sì. Ci vediamo alle 12 davanti Porta Nuova."Sophie dopo l'incontro sul set con Marilyn ebbe molte cose da fare, tornare in hotel, preparare di nuovo le valige per cambiare di nuovo città e scegliere degli abiti per andare a pranzo con Marilyn.In un batter d'occhio Sophie fu pronta e prese un taxi per raggiungere Porta Nuova.Una volta arrivata a destinazione trovò Brian a braccia conserte davanti un Jeep nera."Per un pranzo compri una Jeep, non sei ancora ricco Manson." Sophie si avvicinò a Brian e gli diede un piccolo bacio sulla guancia."Stai parlando con il tuo datore di lavoro, ti conviene calmarti. Non ho comprato una macchina, l'ho solo noleggiata per portarti in un bel posto a pranzo." Sophie salì in macchina prima di Marilyn."Hey, non ti ho detto di salire in macchina!" Il ragazzo si finse arrabbiato e salì in auto."Ti conviene portarmi in un posto abbastanza vicino, domani mattina avrò un volo verso New York, finalmente mi avvicino a casa." Sophie guardò fuori dal finestrino e la tristezza la colpì nuovamente."Anche tu hai trovato una famiglia in un gruppo di sbandati?" Manson ogni tanto la guardava con la coda dell'occhio."Sì, non ho avuto una famiglia. È buffo il modo in cui ho trovato questa casa." Sophie sorrise ma si trattava comunque di un sorriso malinconico."Come l'hai trovata?" Chiese Marilyn sistemando i suoi occhiali da sole sul naso."William cioè Axl, stava cercando un sesto coinquilino e aveva appeso volantini in giro per Los Angeles. Il volantino era ambiguo, si accettavano sia donni che uomini ma Axl aveva scritto male il suo nome, nella sezione nome aveva scritto Rose e nella sezione cognome Axl. Pensavo che la casa fosse di una donna. Quando visitai la casa mi resi conto che si trattava di un posto per soli maschi, quello che mi spinse a restare fu la richiesta molto bassa per l'affitto." Sophie finì di raccontare la sua storia e sorrise."Coraggiosa, potevano essere anche dei maschi malati di orge, invece sei rimasta." Sophie ancora non sapeva nulla su Marilyn, quindi voleva approfittare di quel momento per scoprire qualcosa."Neanch'io so molto su di te. Dimmi qualcosa di personale." Marilyn rise e poi annuì."Apprezzo molto il sesso a tre. Mi piace la pizza italiana. Ah, non mi piace il sesso violento, anche se non si direbbe. Le mie relazioni sentimentali fanno pena e odio le sigarette." Aveva fatto una lista casuale di cose, era un tipo davvero riservato."E la tua famiglia?" Brian fece una brutta smorfia."Non mi hanno accettato del tutto, un po' problematica la situazione." Sophie lasciò cadere il discorso, perseguendo così il viaggio verso un posto sconosciuto.Il silenzio terminò nel momento in cui raggiunsero la destinazione, si trattava di un posto non molto lontano da Palermo ovvero Monreale."Qui fanno del buon cibo, ho scoperto questo posto quando sono venuto a Palermo poco tempo fa." Il posto sembrava tranquillo, riservato, il locale dall'estero era carino.Marilyn le porse il braccio e Sophie accetto di buon grado. Entrando la ragazza di accorse subito della semplicità del locale, non c'era neanche l'insegna al di fuori della struttura."Fanno piatti tipici del posto, è tutto veramente buono." Sophie annuì e continuò a studiare l'ambiente."Marilyn Marilyn, non ti ho fatto la domanda più importante! E la tua fidanzata?" Manson alzò gli occhi al cielo e poi sorrise."Sei una ragazza davvero curiosa. Non ho la fidanzata, te l'ho detto che non sono bravo nelle relazioni sociali. Tu con qualche membro della band stai?" I ragazzi si sedettero nel primo tavolo vuoto che videro, intanto Sophie cercava una risposta per temporeggiare ma non ci riusciva."Ho una cotta sia per Axl sia per Duff. Io e Duff dovevamo essere solo scopamici, per ragioni assurde di cui non mi va di parlare avevo smesso di fare sesso. Però la cosa con Duff sta degenerando e non so cosa fare con Axl." Manson sbarrò gli occhi e chiese al cameriere di portare al tavolo subito una bottiglia di vino."Una brava amica o un bravo ragazzo ti consiglierebbero di riflettere sulle tue emozioni. Io non sono un bravo ragazzo, ti direi di andare a letto anche con Axl, visto che con Duff non hai ancora un vincolo vero e proprio. Così elimini il desiderio di andare a letto con Axl oppure capisci se vuoi andare a letto solo con lui e non con Duff." Sophie afferrò subito il bicchiere che il cameriere aveva appena finito di riempire."E se mi innamorassi di entrambi?" Manson fece un sorriso a trentadue denti."Chi te lo impedisce? Potresti avere tutti i fidanzati che vuoi e se a uno di loro non va di condividerti allora pazienza. Avrai un ragazzo in meno a cui pensare. Sai è proprio questo che demolisce le mie relazioni familiari e sentimentali. Sono molto aperto." Sophie si sentì stordita, stava vagando con la sua mente."Sei un genio, potrei avere entrambi o solo uno di loro. Dipende da quello che scelgono. Io li vorrei entrambi. Non mi era mai successa una cosa simile." Dopo questo scambio di idee Marilyn propose di ordinare del cibo.Dopo pranzo Brian decise di condividere un'altra sua idea con Sophie, ovvero insegnarle ad andare a cavallo. La giornata si concluse con questa esperienza divertente, Marilyn poi accompagnò Sophie in hotel e da lì la ragazza si sarebbe preparata per un nuovo viaggio.18 novembre 1989: ovunque sia la band.La mattina per la band era iniziata male, Sophie non c'era e avrebbero voluta averla lì ad assistere al grande debutto.Dopo la chiamata Axl andò a chiudersi nella sua stanza d'hotel, Steven decise di fare una passeggiata, Slash e gli altri ragazzi si diedero all'erba."Sophie ci ha sempre dato la giusta carica." Disse Izzy e poi sbuffò."Non possiamo essere depressi, tra qualche ora saremo su quel fottuto palco e ci conviene andare a provare le canzoni e gli strumenti." Slash decise di dargli un minimo di motivazione, non voleva vederli distesi sul pavimento a piangersi addosso."Il nostro concerto sarà trasmesso su MTV e sono sicuro che in questi giorni avrà la possibilità di vederci suonare, quindi diamo il massimo o verrà a staccarci la testa." I ragazzi annuirono e si alzarono dal pavimento. Ognuno di loro tornò nelle proprie stanze così da scegliere cosa indossare e potersi lavare.Axl però era il più irrequieto, girava per la stanza come una trottola, si sedeva e la sua gamba sinistra iniziava a tremare. Si alzava, prendeva una sigaretta e fumava, spegneva la sigaretta e ne riaccendeva un'altra. Stanco di questo circolo vizioso decise di andare a comprare un bel po' di erba da un ragazzo che lavorava nell'hotel, aveva i nervi a fior di pelle.Tuttavia il suo progetto fu stroncato nel momento in cui Izzy vide Axl avvicinarsi al ragazzo venditore di erba."William Bruce Rose!" Axl trasalì e si fermò, non ebbe il tempo di comprare nulla."Ma sei scemo? Vuoi perdere il controllo ora? Tra meno di tre ore saremo su un palco, davanti alle telecamere, andremo in TV!" Axl non disse nulla ma iniziò a piangere in silenzio."Avanti, lo so che sei nervoso ma andrà tutto bene, come sempre." Il ragazzo dai capelli rossi non riusciva a ricomporsi.Izzy lo abbracciò e cercò di trascinarlo nell'ascensore che li avrebbe condotti alle loro camere."Se non dovesse andare bene? Io non so fare altro, so solo cantare." I singhiozzi stavano diventando più forti."Rose, ti prometto che andrà tutto bene ma tu devi riprenderti, il gruppo dipende dalla tua voce. Non potrai piangere davanti al microfono e se vuoi conquistare il cuore del pubblico devi fare quello che hai sempre fatto. Dimena il culo sul palco e canta come non hai mai fatto." Axl iniziò ad andare in iperventilazione, una volta arrivati al loro piano uscirono dall'ascensore e Izzy portò in camera il rosso, lo fece sedere sul letto e gli diede una busta di carta dentro cui respirare."Va bene, una canna l'uno, non di più." Axl annuì e Izzy preparò una canna piccola, in modo tale che il suo amico non perdesse completamente la testa.Neanche il tempo di accendere la canna e qualcuno iniziò a bussare alla porta di Axl."Ragazzi aprite se siete lì dentro, dobbiamo andare sul palco per provare." Era stato Duff a bussare, probabilmente con lui c'erano gli altri ragazzi."Arriviamo!" Urlò Izzy infastidito dall'entusiasmo di Duff.I ragazzi si riunirono tutti quanti e chiamarono un taxi per farsi portare nel luogo del concerto.Erano abbastanza in ritardo per le prove, motivo per cui dovettero correre verso il palco."Scusaci Sean, l'ansia ci ha rallentato!" Steven stava urlando, il suo obiettivo era quello di scusarsi con il produttore."Vi pensavo morti. Adesso muovete il culo, dobbiamo vedere se funziona tutto!" Sean scosse la testa in segno di disapprovazione.Slash corse dietro le quinte a controllare le chitarre e iniziò a dare indicazioni allo staff, lo stesso fecero gli altri ragazzi.La prima canzone che provarono fu welcome to the jungle, questa canzone di solito calmava Axl, poi proseguirono con one in a million e patience.La prova andò benissimo, intanto qualche fotografo scattata delle foto alla band.Quaranta minuti prima del concerto si ritirarono dietro le quinte per il cambio d'abito, qualche birra e un paio di battute.L'inizio del vero concerto fu difficile per tutti, Steven aveva le mani sudatissime e riusciva a malapena a tenere le bacchette in mano, Slash si mordeva il lavoro inferiore, e gli altri avevano voglia di droga.Dopo le prime due canzoni i ragazzi iniziarono a rilassarsi, vedevano un pubblico esaltato e questo li rassicurava, stava andando tutto bene.Sophie dall'altra parte del mondo, invece, stava litigando con una dipendente dell'hotel perché non riusciva a vedere il canale in cui sarebbe andato in onda il concetto dei ragazzi.Qualcuno riuscì a salvarla dalla sua crisi isterica."Sophie corri! Ti porto a vedere il concerto a casa mia, ti accompagnerò io domani all'aeroporto. Corri a prendere le valige!" Manson si materializzò dal nulla, come se a distanza di chilometri riuscisse a percepire la disperazione di Sophie.
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Il grande progetto
FanfictionOgnuno di noi ha un grande progetto, realizzarsi nella vita, avere dei figli, sollevare cento chili in palestra o comprare una macchina nuova. Anche i membri della band Guns n Roses hanno degli obiettivi, raggiungere la fama, essere amati e avere ab...