Capitolo 6

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1 dicembre 1989: In tre.

Fu Marilyn a svegliare Sophie, lui era in piedi davanti al letto con in mano una tazza di latte e caffè.
Quando Sophie lo vide in mano con la tazza non poté fare a meno di sorridere e di accettare la sua offerta.
"Oggi vorresti venire nella nostra sala prove? Stiamo ricominciando ad esercitarci per il concerto." Questa richiesta fece ricordare a Sophie il concerto dei ragazzi, poggiò la tazza sul comodino e saltò in piedi.
"Mi piacerebbe moltissimo ma devo andare al concerto dei ragazzi, non me lo perdonerebbero mai! Verrò nel primo pomeriggio e poi andrò al loro concerto, fortuna che si esibisco qui vicino." Sophie lasciò da parte la sua vergogna e si sfilò la lunga maglia che Brian le aveva prestato per dormire, rimase con indosso solo le mutande e afferrò i vari indumenti che aveva lasciato sul divano.
"Brian potresti evitare di dire ai ragazzi cosa è successo ieri?" Lui sorrise e annuì.
"Grazie, ti voglio bene." Gli diede un bacio sulla guancia, si avvicinò al tavolo della cucina, prese una fetta di pane imburrata e uscì di casa come una furia.
Non aveva avuto neanche il tempo di lavare il suo viso e i denti, neanche il tempo di fare la prima pipì mattutina.
Si maledì per l'ennesima volta e chiamò l'ennesimo taxi.
Guardò il suo telefono e vide cinquanta chiamate perse.
Salì sull'auto e si fece lasciare davanti casa Guns.
Aprì la porta di casa e trovò una scena raccapricciante, mai aveva visto quei cinque ridotti in quel modo.
Sul pavimento c'era di tutto, dalle sigarette al vetro, dalla droga alle siringhe. I ragazzi erano tutti nel salone.
Tutti e cinque erano ancora sporchi di sangue e ricoperti di tagli.
Axl era svenuto sul pavimento e vicino alle scale c'era del vomito.
Sophie avrebbe voluto piangere e svegliarli a suon di urla.
Salì al piano superiore, andò in bagno, si sistemò poi lascio i suoi effetti personali sul suo letto.
Ritornò al piano inferiore e diede il peggio di sé.
"Svegliatevi teste di cazzo! Ho detto svegliatevi!" Ripetè questa frase per tre volte, scuotendo ogni tanto i ragazzi.
Nessuno diede segno di vita, presa dalla rabbia riempì diversi secchi di acqua e cominciò a gettarli addosso ai loro corpi.
Axl fu il primo a svegliarsi e il primo a lamentarsi dei dolori.
Gli occhi di Sophie e quelli di Axl si incontrarono per qualche secondo ma lui si vergognò e abbassò lo sguardo.
Sophie continuò a gettare secchi d'acqua, la stanza era ridotta uno schifo, i mozziconi di sigaretta navigavano nell'acqua.
L'ultimo a svegliarsi fu Duff, si accorse della presenza di Sophie e iniziò a sbraitare, a lamentarsi della sua infedeltà, della sua ingratitudine.
"Andrew, non ti sono stata infedele, non sono quel tipo di persona e non ho bisogno che tu faccia del male a qualcun altro per difendermi." La voce di Sophie era piatta, seria, dura.
"Ti ho visto mentre gli tenevi la mano al bar. Scommetto che sei andata a dormire a casa sua." Duff non stava discutendo stava urlando senza sosta.
I ragazzi cercarono di calmarlo ma non ci riuscirono, era anche abbastanza fatto.
"Sì, io stavo consolando lui e lui stava consolando me. Sì, sono andata a dormire da lui ma non ci ho scopato, io e lui siamo amici." Duff prese il tavolino di vetro e lo lanciò contro il muro.
Tutti rimasero fermi a guardarlo, non sapevano più cosa fare.
"Anche io e te eravamo amici e sei venuta a letto con me. Eri innamorata di Axl e sei venuta a letto con me." Urlò Duff.
Sophie sentì una coltellata al petto, sentì un dolore lancinante al petto, tutti i rumori circostanti sparirono.
Si sentì angosciata.
Vedeva i ragazzi che inveivano contro Duff, Axl la prese in braccio e la portò via da quella scena pietosa.
Lei non sentiva più nulla, si era spenta.
"Sophie, va tutto bene? Sophie!" Axl la adagiò sul letto e cominciò a scuotere la mano davanti ai suoi occhi.
Sophie cominciò a piangere.
"Me ne devo andare." Fu l'unica cosa che lei disse fino all'ora di pranzo.
Tutti tranne Duff a turno andarono da lei per cercare di farla parlare ma non apriva bocca, non emetteva nessun rumore.
Axl rimase tutto il tempo nei paraggi, entrava ed usciva dalla stanza, portava e toglieva cose.
"Sophie, ti prego parlami." Axl si era seduto a gambe incrociate sul letto.
"Ha ragione Duff." Axl alzò il sopracciglio sinistro, non capiva.
"Ho sempre avuto una cotta per te, solo che mi vergognavo, non volevo dirtelo e mi vergognavo solo all'idea di venire a letto con te." Axl sorrise e le accarezzò il viso.
"Anch'io mi vergognavo, anzi mi vergogno." Sophie lo abbracciò e restarono così per molto tempo.
"Vorrei stare con te però devo prima risolvere le cose con Duff, non voglio che pensi che io e te stessimo tramando qualcosa alle sue spalle." Axl annuì e rimase fermo e immobile accanto a Sophie. Axl e gli altri ragazzi dovettero lasciarla da sola perché dovevano andare nel luogo del concerto per provare.
Qualche ora dopo fu Duff a cercare Sophie, inizialmente lei si rifiutò di farlo entrare nella sua stanza ma alla fine cedette.
"Mi dispiace per prima." Duff disse solo quello e rimase fermo sulla soglia della porta.
"Io lo so che abbiamo iniziato a fare sesso mentre avevo una cotta per Axl ma eravamo d'accordo sul fatto che si sarebbe trattato solo di sesso. Sei stato tu a propormi questa cosa. Non puoi essere arrabbiato con me!" Duff passò una mano tra i capelli arruffati. Sophie notò nuovi tagli sulle bocche della mano e sotto lo zigomo sinistro
"Hai fatto a pugni con qualcuno della band?" Chiese avvicinandosi al biondo.
"I-io, sì. Ho litigato con Steven." Sophie alzò gli occhi al cielo.
"Mi dispiace, è solo che qui tutti ti vogliono. Scherzi con Axl, scherzi con Marilyn e con me facevi solo sesso." Sophie non resistette e lo baciò con foga.
Non riusciva ad odiarlo o a lasciarlo.
Duff baciò con forza la bella ragazza, strinse dolcemente i suoi capelli tra le mani.
Sophie già riusciva ad avvertire l'erezione di Duff ma si sentì in dovere di fare una precisazione a proposito della loro relazione.
"Voglio chiarire una cosa. Mi piace Axl e mi piaci anche tu. Vorrei stare con entrambi". Duff era confuso, estremamente confuso.
"Vuoi fidanzarti con entrambi? Fare sesso con entrambi? Io non so se posso accettarlo, lo vedi come sono geloso." Sophie si avvicinò di nuovo alle sue labbra ma senza baciarlo.
"Proviamo, sarò equa, non metterò nessuno dei due al primo posto." Il biondo strinse gli occhi e riprese a baciare la ragazza.
"P-possiamo provare ma non voglio essere lasciato in disparte." Sophie sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e lo spinse verso il letto.
Non le rimaneva che parlare con Axl.
Sophie non si aspettava da parte del rosso una collaborazione ma ci sperava.
"Cazzo mi stavo addormentando, devo andare a cercare Axl." Disse Sophie e sciolse l'abbraccio avvolgente di Duff.
Prese una maglietta e un pantalone a caso e andò in camera del rosso.
Axl era seduto sul letto intento a leggere in libro.
"Rose, devo chiederti qualcosa ma non voglio che tu perda la testa." Sophie si era seduta sul letto accanto al suo amato.
"Io vorrei stare sia con te sia con Duff. Immagino che tu non approverai ma non voglio scegliere tra voi due, preferirei rinunciare ad entrambi. E lo so che è una..." Axl non la lasciò finire di parlare, prese il suo volto tra le mani e le diede un lungo bacio. Sophie però non era ancora consapevole del fatto che avrebbe preferito perdere Duff piuttosto che perdere Axl.
"Tu non hai idea, ho sempre voluto baciarti, ma non potevo per via di Duff. Ora posso, non mi importa se dovrò condividerti, magari alla fine sceglierai uno di noi o forse nessuno." Sophie sorrise e si mise a cavalcioni sul rosso.
"Sai che ti amo William Axl Bruce Rose?" Senza rendersene conto Sophie aveva già infranto la promessa di Duff, nessuna disparità, non aveva mai detto a Duff di amarlo.
Forse aveva paura di perdere Duff o forse lo amava.
Sophie era davvero un gran casino.
Rose sorrise e riprese a baciarla ma di nuovo Sophie lo interruppe.
"Devo fare una doccia, ho appena... lo sai." Axl alzò gli occhi al cielo e si offrì di fare una doccia calda con lei.
Che dire, la ragazza era estremamente colpita dal fisico di Rose, bagnato poi era uno spettacolo e il sorriso di lui era impareggiabile.
Alla fine finirono col fare sesso nella doccia ma prima di ciò Axl fu costretto a correre in camera per prendere un paio di preservativi.
Duff fortunatamente non ebbe modo di assistere a quello spettacolo, preferì prendere la moto per recarsi nel luogo del concerto.
"Bellezza, dobbiamo andare tra due ore inizia il concerto e i ragazzi mi aspettano." Sophie sorrise e sfoggiò uno dei suoi migliori look.
Una gonna a vita altissima di colore nero, un maglione a collo alto sempre di colore nero, delle autoreggenti leggere e un paio di tacchi vertiginosi. Per completare il tutto un bel giubbotto di pelle con tanto di borchie e la scritta Harley Davidson sulle spalle.
Axl la prese per mano ed entrarono insieme in auto.
Il tragitto fu breve e durante le prove non emerse alcun problema.
Sophie se ne stava seduta dietro le quinte su un vecchio amplificatore che usavano come sgabello, osservava lo staff muoversi compulsivamente e questo le fece ricordare due cose, la prima riguardava i suoi studi, la seconda al fatto che non aveva più contattato Marilyn.
Provò a chiamarlo al telefono.
"Bellezza, pensavo fossi morta." Sophie ridacchiò e lo salutò.
"Mi dispiace di non esser riuscita a venire alle prove, ho dee novità da raccontarti." Era dispiaciuta di essere venuta meno ad uno dei suoi compiti, faceva parte anche di quella band e doveva anche imparare delle coreografie.
"Non ti succederà nulla se domani verrai e se arriverai puntuale." Marilyn si finse minaccioso.
"Grazie per la comprensione Brian, domani sarò lì super puntale e porterò delle ciambelle." I due amici si salutarono.
Steven ad un certo punto rinunciò alle prove, andò da Sophie e si sedette accanto a lei.
Anche Steven era conciato abbastanza male, aveva la mano di colore viola.
"Pensi di riuscire a suonare?." Chiese Sophie preoccupata, Steven annuì.
"Aspetta qui!" Sophie andò in cerca di qualcosa di utile, delle garze e magari una crema cicatrizzante.
Chiese a un paio di membri dello staff e trovò quello che cercava.
Ritornò da Steven e gli medicò le mani.
"Grazie per avermi difesa oggi, mi dispiace per la scorsa notte, sarei dovuta restare e medicarci tutti quanti." Steven sorrise.
"Non dovevi restare, dovevamo creare un clima sereno per farti affrontare meglio quella notizia sul giornale e non creare un clima di inferno e di combattimenti." Sophie gli diede un piccolo bacio sulla guancia, innocente come sempre.
"Prova a muovere le mani." Fece una brutta smorfia di dolore.
"Puoi farcela, nei prossimi giorni faremo delle medicazioni più decenti." Steven annuì e si guardò le bende nelle mani
Sophie lo lasciò il suo amico lì da solo e so avvicinò al palco.
"Ragazzi venite tutti qui, dovete fare una pausa." I ragazzi si scambiarono delle strane occhiate.
"Sedetevi tutti, vi medico i tagli." Il primo ad essere medicato fu Saul, poi Izzy, Axl e per ultimo Duff.
"Ora do un bacio ad ognuno di voi e poi vi preparate per lo spettacolo." Sophie diede un bacio innocente a Saul e a Izzy e ne diede uno appassionato sia ad Axl che a Duff.
"Qui succede qualcosa di strano." Fece notare Izzy.
"Ho due fidanzati." Affermò Sophie come se nulla fosse.
Rose era entusiasta come non mai, quel poco per il momento gli bastava.
Per Duff era diverso e se non ci fosse stato un concerto imminente lo avrebbe picchiato di nuovo a quello stronzo, avrebbe fatto a meno di quella stupida relazione a tre.
Durante il concerto per fortuna i ragazzi riuscirono a mettere da parte le divergenze e a godersi il momento di gloria.
Una volta finito il concerto Sophie si fermò ad amoreggiare dietro le quinte con entrambi i suoi fidanzati, assurdo ma vero.
Axl era disinvolto, Duff invece aveva preso qualche pasticca subito dopo la fine e la sua agitazione era momentaneamente svanita.
Il miglior dopo concerto fu a casa Guns, avevano organizzato una mega festa e anche la triade (Sophie, Axl e Duff) aveva un bel piano, un bel rapporto sessuale a tre.
Tutto sembrava filare liscio con il lubrificante sui preservativi.

2 dicembre 1989: Decisioni del cazzo.

Duff dopo il rapporto a tre si sentì malissimo, quei due si erano addormentati abbracciati. Si rese conto che fare sesso con la donna che ama è bellissimo ma condividerla con un altro non gli piaceva per nulla.
Aveva la nausea, non riusciva a dormire così andò al piano inferiore dove trovo  Slash disteso sul divano e depresso.
"Amico mio, sono le quattro di notte. Dovremmo essere sfiniti dopo la festa e il concerto. Che ci fai sveglio?" Chiese Duff avvicinandosi poi al camino per accenderlo.
"Ho visto Erica baciare un altro a questa stupida festa che è finita solo un'ora fa." Saul aveva poggiato il braccio sinistro sugli occhi.
"Ti va di andare in un posto tranquillo?" Duff aveva voglia di liberare la propria mente, doveva trovare la forza di lasciare Sophie.
Sapeva che primo o poi si sarebbe arrabbiato per questa relazione con Axl e non voleva fare di nuovo una scenata.
I ragazzi indossarono le loro scarpe e il loro cappotti, Duff prese due caschi e dopo aver fatto uscire Saul chiuse la porta dietro di sé.
Salirono in moto e Duff guidò verso la spiaggia più vicina.
Saul era felice di sentire il freddo invernale, lo faceva sentire vivo, riusciva a provare qualcosa a percepirlo.
Avevano entrambi le mani gelide ma questo non li fermò.
Duff posteggiò e si sfilò il casco.
"Man, non so cosa fare perché quando ho accettato quella relazione a tre ero fottutamente eccitato." Saul sorrise e si sfilò il casco.
"Lo so l'effetto che può fare Sophie, lo vedo ma devi stare molto attento o resterai con il cuore spezzato." Duff si sentiva morto, vuoto, ferito.
"Erica, pensi di perdonarla?" Saul passò la sua mano sul volto, era molto confuso.
Mentre Slash cercava un risposta ad una domanda esistenziale Duff iniziò ad incamminarsi verso la spiaggia.
"Io sono stato una merda con lei, durante un tour ho fatto una cosa a tre, era strafatto, sono stato anche abbastanza volgare e poco gentile con quelle ragazze. Merita di meglio, non sono arrabbiato per questo errore, i miei sono decisamente errori colossali." Slash si sedette sulla sabbia e prese la testa tra le mani.
"Sai, sono veramente innamorato di lei ma sono in un brutto periodo, con la droga, il sesso, la musica. Lei pensa alla sua carriera, a sposarsi, a comprare casa. Lei è troppo avanti." Il riccio iniziò a piangere come una fontana.
Duff si rese conto che i suoi problemi con Sophie erano molto meno gravi, ancora non avevano costruito nulla, erano ancora nella fase dell'amicizia.
"Avrei voluto davvero stare con Sophie. All'inizio era così tranquilla, ordinaria, studiosa poi ha conosciuto Manson ed è cambiata. Le sue priorità sono cambiate. Fa due lavori, sta dietro a due band, studia, balla, va alle feste." Duff si distese sulla sabbia ed iniziò ad osservare le stelle.
"Si confida con Axl. William Bruce Axl fottuto Rose. Ti rendi conto? Lui parla veramente solo con Izzy e con Sophie. Con noi si limita a lavorare, bere, uscire, come dei semplici coinquilini." Anche Duff versò un paio di lacrime.
"Sai, prima di chiedere a Sophie del mio problema di erezione provai a chiederlo a Rose -errore madornale- mi guardò fisso negli occhi, mi fece avvicinare alla porta della stanza e me la sbatté in faccia." Duff rise.
"Ti ricordi quando gli chiesi di spiegarmi come fare sesso anale? Sbarrò gli occhi, e mi tirò una tazza contro che per fortuna presi al volo." Stavolta fu Saul a ridere alla storia di Duff.
"Forse gli abbiamo fatto le domande sbagliate." Fece notare il riccio.
"Ora che ci penso sia Rose che Sophie hanno un certo problema con il sesso e con le relazioni sentimentali." Fece notare Duff.
Insieme sospirarono.
"A volte penso di dovere trovare un piano B, se qualcosa dovesse andare storto con la band." Disse Duff incrociando le mani dietro la testa.
"Io penso di continuare con la musica, qualsiasi cosa accada." Disse Slash abbozzando un sorriso.
"Forse dobbiamo imparare a viaggiare da soli, a fare qualche esperienza per conto nostro e poi ritornare più uniti di prima."  Duff credeva in quello che diceva ma a questa sua osservazione non trovò alcuna risposta.
Rimasero in silenzio per un po' di tempo, a volte fissavano il cielo e a volte fissavano il mare.
A casa li aspettava un duro lavoro, entrambi dovevano lasciare la propria fidanzata, per il proprio bene e per quello delle ragazze.
Delle decisioni di merda e difficili.

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